credo...
"dimmi tutto :)"
"ecco..(sospiro ansioso) [ avete presente quando aspettate da tanto tempo qualcosa che vi crea le "farfalle allo stomaco" ma arrivato il momento tutto il discorso preparato va a farsi benedire? bene è così che successe] (tutto d'un fiato) credo di essere transessuale"
a mio stupore la psicologa non face cenno di meraviglia, semplicemente sorrise.
era un sorriso, quello, di una persona comprensiva (non poteva essere altrimenti anche se niente è dato per scontato), emetteva serenità e aggiunto al fatto che, per la prima volta, vuotai quel sacco pesante davanti a una persona in carne ed ossa, la sensazione era meravigliosa.
da li ovviamente partirono una serie di domande e risposte e ovviamente non mancavano le nascite di dubbi e domande assolutamente personali a cui difficilmente potevo dare risposta, li, in quel momento, proprio allora quando ero all'inizio e già mi sembrava di scorgere la luce infondo al tunnel, ignaro di tutto ciò che sarebbe successo e sarebbe potuto succedere.
Ero e sono un sognatore del futuro, spesso i sogni diventano realtà ma nel momento stesso in cui lo diventano smettono di essere sogni e delle volte, purtroppo, si trasformano in incubi dai quali si immagina di non poter uscire.
Ma continuiamo il racconto prima che si trasformi in una regressione pesante e noiosa...
iniziai raccontando la situazione della mia famiglia incanalandomi sempre di più nella stretta via dell'infanzia dove i ricordi sono sempre più lontani fino a diventare invisibili e irraggiungibili.
Tutto ovviamente macchiato dal punto di vista soggettivo non oggettivo; laddove mio padre diventava un grosso maestro cattivo e non ragionevole, mia madre il piccolo mostro buono debole e indifeso e io...io che fin quando ricordo ero l'eroe delle mie avventure, dei miei sogni, ero il Peter Pan dell'alba dei miei pochi anni di vita. C'è stato un periodo in cui ho creduto di essere egoista ed egocentrico, due caratteristiche che ho sempre odiato dato che rappresentano molta della popolazione mondiale e che, a parer mio, è una delle patologie della malattia dell'umanità e poi, il mio esempio era sempre Michael Jackson, il filantropo generoso. Ora non credo di essere egoista, tantomeno egocentrico, ho semplicemente creato uno spazio per me stesso e le mie passioni, tutto qua.
E' molto probabile che troverete differenza tra questo capitolo e i precedenti, delle volte si cresce in fretta, neanche il tempo che le cose intorno cambino e siamo già cambiati noi... Lo scopo dello scrivere questa storia era quello di intrattenere ma di dare spunto di riflessione dal punto di vista psicologico e perché no, anche morale, perciò ho deciso di fare delle regressioni, sperando che non siano troppo pesanti, in cui mostrerò un po di più chi sono diventato analizzando i pensieri e il loro mutamento. fatemi sapere se siete d'accordo o contrari :)
"anyway"
non so di preciso quanto durò il colloquio, ma sicuramente più di un'ora.
Uscii da quella stanza con la mente più sconvolta di prima, non ero triste, né preoccupato, ma ripensare al passato mi aveva dato uno spunto di riflessione.
Sapevo già che il mio scopo era scoprire me stesso e avere il controllo quasi totale sia della mia mente che del mio corpo che era il mio Mr. Hyde. era il mio alter ego, brutto, cattivo, inutile e tanto altro. Ora, per scoprire qualcosa bisogna andarla a cercare e il campo di ricerca non era altro che il mio passato, per quanto corto esso potesse essere.
Non persi tempo e come un ricercatore incallito mi gettai fra le braccia della mia memoria e mi lasciai cullare da essa.
Non sapevo cosa cercare di preciso, ma avrei trovato in viaggio ciò di cui avevo bisogno.
"si parte"
Pensavo davvero che le cose fossero così facili e sarebbe servita qualche ora per trovare il segreto della mia esistenza, niente di più stupido, ma è anche giustificato dato che chi ha fretta di sapere non aspetta... eppure tutto ha un costo pagabile solo con il proprio tempo, dipende da noi decidere di pagare o rinunciare.
In quella sera mi ero inconsciamente concentrato sul trovare le cause della mia transessualità, in parte diedi una risposta ma sinceramente, sembrava una deduzione fatta, non ragionata, già sentita in pratica. "è semplicemente colpa di mio padre e dell'educazione che mi ha dato"
eh eh...troppo facile dare la colpa agli altri, in questo preciso periodo presi in considerazione qualsiasi possibilità passando dall'educazione a un errore di logica della mia psiche, valutai l'idea di aver fatto del male alle donne in una vita passata e di esserlo ora per punizione, non arrivai mai, però, a considerare l'idea religiosa perché da quando conobbi Adam kadmon la mia "infedeltà" si era confermata al 99,9%, un' idea mi piaceva particolarmente, e mi piace tutt'ora anche se ora chiederei da chi dipendesse il giudizio, era l'idea per la quale mi era stata affidata questa vita perché abbastanza forte per sopportarla e superarla, un'altra era la prova di forza (in stile Seneca "de provvidentia"), emessa da chi?...non me lo volevo chiedere. Andai quindi all'aspetto scientifico, era forse un fattore genetico a scatenare ciò? Poi passai a una deduzione meritevole di considerazione da parte di Freud: era si una propensione genetica, come il cancro, ma il suo sviluppo era stato agevolato e rinforzato dal tipo di educazione che ha poi spianato le strade percorse dalla mia mente.
Un ragionamento tanto logico quanto infondato e privo di prove materiali e scientifiche... ma appariva comunque come il più realistico. Appariva. Come accade spesso nei ragionamenti matematici, più si cerca l'arduo più ci si allontana dalla soluzione, era ovvia e semplice... ma lascio a voi il compito di trovarla...
Ovviamente non elaborai tutte queste idee in una sera, ma diciamo un buon numero, la mente viaggia molto velocemente e per questo è propensa a perdersi rallentando il processo di ricerca e risoluzione del problema, specie se questo problema è idoneo a una gara di enigmistica...
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