capelli

Fortunatamente me ne sono accorto in tempo... ho dimenticato un particolare importantissimo in questa storia! Tornate indietro di qualche mese quando stavo pensando di comprare la fascia... proprio una settimana prima che iniziasse il mio terzo anno scolastico mia mamma decise di accontentarmi e farmi tagliare i capelli, non immaginate neanche la gioia che provai nel vedere quelle fibre destinate a morire cadere dolcemente a terra, era fantastico! Il primo giorno di scuola tutti si meravigliarono del nuovo look ed ero felicissimo!


Con i capelli corti passai tantissimo! Tutti in città mi vedevano come ciò che ero in realtà: un ragazzo.


Non ricordo bene in che mese, ma una volta, dopo essere uscito da un negozio con mia mamma nel mio paese ci fermò una simpatica vecchietta che mi chiese di chi fossi figlio, non riconoscendomi come "figlio di mia mamma". Rimasi paralizzato, non potevo saltare di gioia ovviamente, ma mi sarei felicemente sotterrato per la vergogna che le feci provare... Mia mamma vedendo che non reagivo rispose al posto mio dicendo che ero sua figlia, marcando ovviamente la "a" della parola "figlia", mi incitò a dire lo stesso, ma non avendo il coraggio di mentire a me stesso ne uscì fuori con giri di parole del tipo "ha ragione lei" o "si è vero", la vecchietta incredula, essendo assolutamente convinta che fossi maschio mi toccò il petto esclamando ovviamente in sardo "no tenis nudda, paris unu mascu!" che tradotto sarebbe "non hai nulla, sembri un maschio!". Ovviamente il nulla era riferito al seno... ma io ero tipo "scendimi le mani, veloce" come si dice qui a cagliari. Una specie di Italiano "sardizzato" che non va da nessuna parte, ma lo uso perché è molto comico.


Dentro di me ovviamente ringraziavo la vecchietta del bel complimento, ma guardando mia madre mi accorsi che era meglio non manifestare quella gioia o nasconderla dietro alla risata che fa chi è davanti a una gaffe, lei, mia mamma, era su tutte le furie, ma tornati in macchina preferì evitare la discussione, e a me andava bene così. Era una delle tante volte in cui mia mamma preferì il silenzio piuttosto che il confronto.


Comunque... I capelli hanno sempre giocato un ruolo importante in tutta questa storia, difatti sono l'unica cosa che odio di più al mondo. Quando sarò in quarta liceo penserò addirittura di bruciarmi la testa così che on potesse crescere più niente (pazzo furioso).


Grazie ai capelli ottenni quel poco di autostima che mi spinse a fare attività fisica e ad andare dalla psicologa e fare tutto quello che ho fatto. A Marzo feci una tessera il un "oratorio" ecclesiastico per giocare a Basket, non è stata la trovata migliore del mondo, ma almeno ho passato un po' di tempo a giocare anche se ero sempre perennemente solo...Sadness portami via ahahah


Ricordo che in questo preciso periodo iniziai a creare dei packer che riproducessero il "gonfiore" del voi sapete cosa nei pantaloni, due calze una dentro l'altra e via ahahah, che cretino che ero XD.


In terza, per mia fortuna, scrissi qualche pagina di "riflessioni" in un quaderno, mi sono divertito tantissimo a rileggerle perché pur essendo convinto al 100% di essere più maturo ragionavo da adolescente in modo assurdo. Mi ha fatto quasi cadere dalla sedia nel ridere una frase in particolare. Parlavo della mia passione per le teorie del complotto e ad un certo punto scrissi convintissimo "[...] dato il fatto che conosco almeno all'80% la situazione mondiale e come sta agendo l'umanità, [...]". Ma a 15 anni cosa volete che sappia un ragazzo che non esce neanche di casa? XD


Cercai di fare uno "schema del mio stato psicofisico e sociale", nella prima pagina, direi di introduzione scrissi, convinto come Tacito per la sua oggettività, che sarebbe stato semplice creare questo schema. Una pagina dopo ritenni che era praticamente impossibile fare uno schema di quel tipo e rinunciai al progetto... uno scienziato!


In ogni caso la mia situazione scolastica era di poco migliore del primo anno tanto che anche quest'anno mi lasciarono il debito in greco, ma la colpa era mia in effetti, avevo cercato di ingannare la professoressa scrivendo la traduzione dei passi sul libro (cretino), ora i miei libri sono bianchi ahah. Tata Matilda direbbe "lezione sulla lealtà appresa"



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