Capitolo 4~ Dolore
Lightning's Point of View
È già da un po' che stiamo camminando verso un luogo sconusciuto.
Il pavimento freddo a contatto con i miei piedi nudi causano continui brivido lungo la mia schiena e il fatto che io abbia gli occhi bendati da una ruvida e spessa fascia nera non fa che aumentare il mio tremore, insieme alla paura.
" Forza, muoviti. Ormai siamo quasi arrivati." Natasha mi strattona per un braccio, facendomi quasi cadere a terra.
"Ehi! Non c'è bisogno di essere così violenti!" Protesto sottraendomi dalla sua presa con uno scatto.
" Ti coviene stare zitta se non vuoi che le tue sofferenze aumentino ancora. Non sai quello che aspetta!" Risponde spingendomi all'interno di una stanza, lo capisco dal rumore che ha fatto la porta alla nostra entrata, e mi scioglie la benda, permettendomi così di vedere nuovamente.
All'interno dello stanzino, lurido come tutto il resto del nascondiglio, si trovano solo un tavolo e una sedia, entrambi di metallo, una scatola di velluto e una strana apparecchiatura collegata a un computer, spento.
" Vieni, siediti." Natasha mi trascina fino alla sedia, dove mi fa accomodare e mi lega i polsi e le caviglie ai braccioli e alle gambe dell'oggetto.
" Cosa stai facendo?" Domando un po' intimorita, Ormai scappare sarebbe inutile, drogata e debole come sono non riuscirei neanche a uscire dalla porta.
" Zitta, se non vuoi che ti tappi anche la bocca!" Esclama Natasha innervosita mentre mi sistema varie ventose lungo il corpo, tutte collegate alla macchina e al computer.
Infine si accinge ad aprire la misteriosa scatola, tirnado fuori un oggetto.
È una corona. Lucida, completamente d'oro e tempestata di pietre preziose. La più grande di tutte, quella al centro, è trasparente e riflette la poca luce contenuta nella stanza, scomponendola nei suoi sette colori.
Non riesco a staccarle gli occhi di dosso. Il gioiello esercita uno strano magnetismo su di me, e sento come si mi fosse sempre appartenuta.
La donna si avvicina con la corona, che inizia a billare.
Con ben poca delicatezza la poggia sui miei capelli bianchi.
Dolore.
È tutto quello che sento.
Mi agito sulla sedia, urlo, mi dimeno, ma niente, il senso di lacerazione che provo al petto.
Una dopo l'altro tutti i momenti tristi della mia vita mi passano davanti agli occhi, dalle prese ingiro subite quando ero una bambina dell'asilo fino al mio incontro con Elania di poco fa.
Il momento peggiore arriva solo dopo.
All'improvviso vedo tutte le persone a cui tengo riverse a terra, immerse in un lago disangue, gli occhi spalancati.
I miei genitori adottivi, i miei vecchi compagni di scuola, gli studenti dell'accademia, i professori, Elania, Lara, Hanna, Finn, Logan, Lily e infine Light...
" Basta, basta!" Urlo a squarciagola con tutta la forza che mi rimane, ma invano.
Sento le ali, completamente spalancate, fremere anch'esse dalla fatica.
Cerco di alleviare un po' il dolore fissando la superficie riflettente del tavolo, ma quello che vedo mi fa quasi svenire.
Le mie iridi sono completamente blu e i miei capelli lunghi e biondissimi.
" Sta funzionando, funziona! Manca poco!" Sento dire gioiosa a Natasha.
All'improvviso un'intensa luce azzurra si espande a partire dal computer, accedandomi per pochi secondi.
Una sagoma esce dal monitor, prima comprimendosi e poi allungandosi.
" Finalmente."
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top