"Sotto il Belvedere"

Continuava il suo percorso ma lentamente.

L'umidità che sprigionava quel passaggio era davvero troppa.

Si stava rivelando più lungo del previsto il cammino, a malapena riusciva a vedere a un metro da lui, si aiutava parecchio con il tatto delle mani.

Ad un certo punto del cammino Clark si trovò a risalire nuovamente, ebbe questa sensazione in quanto le sue gambe andavano leggermente più pesanti e ad ogni passo dato metteva più forza per andare avanti.

Era impregnato di sudore e di terriccio ma ben presto arrivò all'uscita di quel fatidico passaggio.

Era partito con il sole e come per incanto si ritrovò dall'altra parte con il tramonto. Non si fece meraviglia più di tanto, era abituato a quei sbalzi giornalieri, ne faceva parte anche lui ormai.

Uscì con un pó di fatica dal sotteraneo ma ancora aveva visto ben poco.

Posò il fardello per terra, la sua schiena ne aveva risentito stavolta, si passò le mani sulla fronte e sul viso per togliere quel sudore appiccicoso che lo aveva accompagnato sin dall'inizio e si guardò attorno.

C'era poco da vedere, una piccola pianura con attorno solo montagne e montagne e le alte stelle a vegliare su di lui.

A notare quell'ambiente circostante Clark si demoralizzò perché non se lo aspettava ma ad un tratto la sua attenzione fu attratta da un piccolo bagliore dovuto ad un fuocherello accesso in fondo la pianura quasi sotto le montagne.

Che sarà mai - esclamó Clark.

Si alzó per guardare meglio ma poco vedeva, quindi con il fardello in mano s'incamminò verso il fuocherello acceso.

Più si avvicina e più carpiva e percepiva che attorno ad esso vi era una figura non facilmente identificabile da quella distanza.

Il suo cuore palpitava per curiosità e speranza di trovare finalmente qualcuno che lo poteva aiutare o ancor di più tenergli compagnia.

A poche decine di metri si fermò e per la sua gioia vide la figura prendere forma. Un uomo, anzi forse un anziano che si riscaldava attorno al fuocherello.

Un sorriso si scorse nel suo volto e visto il calar del tramonto non esitò ad avvicinarsi a quell'estraneo.

Era un signore anziano e, teneva con sè una pipa, se la passava da una mano ad un'altra.

Con passo lento arrivò da lui e lo salutò.

L'anziano non rispose al suo saluto ma lo invitò con il gesto della mano a sedersi dinanzi a lui.

Clark obbedì ma tenne vicino a sè il fardello.

                                                  ...continua

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