"Sarà Possibile?"
Presi alla sprovvista e inaspettatamente da quella richiesta i suoi ebbero un attimo di panico.
Sarebbe stato fantastico avere la famiglia vicina, riunita ma lasciare la terra, lasciare i propri cari per seguire l'ormai certa scelta di Clark li ha un pò spiazzati.
Vero è che lui è il loro unico figlio ma è anche vero che anche se fa male dovevano accettare il futuro scelto da Clark.
Il padre li per li era quasi pronto a scegliere ma la madre no.
Non sarebbe stato facile per loro ambientarsi in un mondo dove tutto iniziò nella mente di Clark.
Ma ancora nessuno però aveva fatto i conti con Tempia; ancora nessuno di loro sapeva se era possibile portare altri estranei su Blumoon.
E anche se avessero accettato per una scelta così grande, di non ritorno, in quell'istante non vi era modo di contattare la Regina madre.
Solo una cosa era certa e tassativa, rientrare prima del tramonto e questo Clark lo sapeva bene.
Era già passato il mezzogiorno e Clark provò in tutti i modi a convincere ai suoi che se loro non sarebbero andati con lui non si sarebbero più vista in quella vita terrena.
Furono ore di sconforto, di pianti e anche di carezze e abbracci.
I suoi genitori nonostanti consapevoli del futuro roseo che attendeva il figlio non si davano pace a non rivederlo più.
Speranza, povera ragazza, non poteva far niente neanche avendo a disposizione i poteri acquisiti dalla nascita dati dalla madre.
Quella giornata non fu più un giorno di festa ma si trasformò in un giorno cupo, grigio e triste, nè lui e nè loro volevano lasciarsi ma il dilemma era davanti i loro occhi.
Erano destinati a non rivedersi mai più, quella concessione datagli da Tempia aveva risvegliato sentimenti che con gli anni si erano leggermenti placati.
Una rabbia assalì Clark che come un ragazzino uscì di casa e si diresse verso la battigia implorando il nome di Tempia.
Ahimè, quel nome sulla terra non aveva alcun effetto, non portava a niente di magico.
Speranza lo raggiunse, a vedere così il suo amato gli si struggeva il cuore; avrebbe voluto aiutarlo, ma non era possibile.
Anche lei invocò la madre ma invano.
Ben presto si arrivò alla fatidica ora della partenza e i genitori oramai rassegnati finsero quella felicità occulta per il bene del proprio figlio.
Clark a sua volta però volle sfidare il fato...
...continua
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