"Nei Piani Alti Del Castello"

Non appena aprì gli occhi, Clark si vede indicare con il dito la scalinata sulla sua destra.

Bene, disse, all'avventura.

Inizió a salire per l'enorme scalinata e ad ogni gradino che faceva, si soffermava e guardava a destra e a sinistra dell'antrone.

Nelle alte mura vi erano una grande quantitá di stranezze appese, quadri, candelabri, corde antichissime, e non mancavano milioni di ragnatele che davano a quel grande antrone quel senso di mistero, di un qualcosa di affascinante, di non scoperto.

Clark continuava a salire e continuava ad ammirare con passione tutto quello che vedeva fin quando arrivò nel piano alto.

Qui, Clark notò un enorme corridoio pieno di grandi finestre nella quale rimbalzavano i raggi del giorno, luminosissimi entravano dando al corridoio una piacevole sensazione di calma, di serenitá.

Camminando lungo di esso arrivò in fondo e trovò una porta; non era come le altre, questa emanava una brillantezza unica, con i raggi addosso sembrava sprigionare polvere d'oro.

Uao, esclamò, é bellissima.

Talmente lo aveva colpito che Clark non volle aprirla subito, voleva riservarsi quel piacere dopo aver girato per tutto il castello. Stavolta voleva addentrarsi di più e non soffermarsi subito alla prima cosa bella che incontrava.

Tornò indietro per continuare dall'altra parte del corridoio; qui trovò una scaletta a chiocciola, stretta e misera, non vi era nessun cimelio appeso su per le mura, ma soltanto polvere e ragnatele.

Erano così tante quelle ragnatele che Clark per salire si faceva largo con le mani.

Incominciò pian piano a salire per quell' angusta scaletta, un pò buia e tenebrosa.

Saliva, saliva girando e girando ma, ancora non scorgeva nè luce e né spiragli di aria, soltanto quelle fastidiose ragnatele chissá da quanti secoli.

                                                  ...continua

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