i vicini di stanza
Pov's sascha
Mi svegliai di soprassalto, avevo fatto un'incubo, ero con stefano, stavamo camminando felici per delle strada, e all'improvviso vidi arrivare una ragazza, non si vedeva il volto, andò da stefano è lo baciò, poi diventò tutto nero e mi rimbombava in testa una frase
Tu non starai mai con stefano
Mi risvegliò dai miei pensieri proprio stefano
Ste:che è successo
Io:niente tranquillo
Ste:sei sicuro? Non sembra che sia niente
Io:è stato solo un incubo niente di che, ora torna a dormire
Ste:perché?
Io:sbrigati fai finta di dormire
Stefano si mise sotto le coperte con gli occhi chiusi, si sentivano dei passi in lontananza, sapevo che stavano venendo da me, quindi mi alzai e andai in bagno, mi sciaquai la faccia e mi misi seduto ad aspettare, non dovetti aspettare molto, che entrò il solito ragazzo che mi veniva a prendere tutti i giorni, si chiamava jhon, era perfido, meschino, una delle persone più crudeli che esistano, ha i capelli biondi, corti, gli occhi azzurri, ha gli addominali scolpiti e i muscoli delle gambe e delle braccia si notano a chilometri di distanza
Jhon: burci
Io:si
Jhon:vieni muoviti
Mi alzai dal letto e uscì dalla stanza, lasciando stefano da solo, speriao non gli succeda niente,
Jhon: com'è il tuo compagno di cella?
Io:che ti interessa
Jhon:com'è il tuo compagno di cella?
Io:è simpatico
Jhon:oggi avrai un trattamento diverso
Io: non mi stuprate più? Vi siete stufati?
Ero felice di questo, finalmente non mi stupravano più
Jhon:non sarei così felice al posto tuo sai?
Jhon aprì una stanza, era buia, non si vedeva niente, mi bendò, senti che aveva premuto un'interruttore, probabilmente aveva acceso la luce, mi fece sedere su una sedia, mi legò, e mi tolse la benda
Jhon:ora iniziamo a divertirci
La stanza era piena di strumenti per la tortura, le pareti erano grigie, il pavimento era di pietra grezza
Jhon: da dove vuoi iniziare, aspetta
Mi tolse dalla sedia, mi prese di peso e mi mise attaccato al muro, c'erano delle specie di maniglie che mi tenevano stretto al muro, lo stesso vale per le gambe
Jhon:da dove vogliamo iniziare?
Io:c'è così tanta scelta
Cercai di sdrammatizzare la situazione ma si notava dal mio tono di voce che ero spaventato
Jhon: io dico di iniziare togliendoti i vestiti
Si avvicinò a me, e strappo via i miei vestiti, mi lasciò solo le mutande
Io:cosa vuoi fare?
Jhon: lo vedrai
Disse facendo una risata
La stanza era abbastanza piccola, però c'erano un casino di oggetti, jhon si fermò a meta stanza, prese un coltello, lo guardò attentamente, poi lo mise in tasca, prese un tavolo e lo mise vicino a me e ci ripose il coltello che prima aveva messo in tasca, il coltello era molto affilato, e sembrava fatto di argento, poi jhon arrivo e si mise davanti a me
Jhon:oggi andremo piano, ma la prossima volta, da quello che farò, mi supplicherai di ucciderti
Mi stava mettendo paura
Jhon:ora mi limito ad usarti come sacco da box
Iniziò a sferrare una raffica di pugni nella mia pancia, ogni pugno era una fitta allo stomaco, mi faceva malissimo, dopo un minuto smise di tirarmi pugni in pancia e mi tirò due pugni tra gli occhi e il naso, iniziò a sanguinarmi il naso, il sangue iniziò a colarmi sul petto, poi mi abbasso i boxer
Io:cosa vuoi fare
Dissi con un tono di voce straziante, jhon ghigno e prese la mia erezione tra le mani, iniziò a masturbarmi, fino a quando non uscì il liquido, poi prese la mia erezione e la mise per quanto poteva in bocca, e ingoiò il liquido, poi lo tolse dalla bocca e prese il coltello, e mi tolse un pezzo di pelle dalla mia erezione, faceve un male cane, io iniziai ad urlare dal dolore, ma jhon non ci faceva caso, e inizio a tirarmi calci sulle gambe, finche non sentii un crac, e feci un urlo che l'avranno sentito in tutto il manicomio, jhon uscì dalla stanza e chiamò qualcuno, che entro e mi fece entrare un'ago nella mia pelle, dopo qualche secondo mi addormentai
Pov's stefano
Dopo che portarono via sascha, mi alzai e andai a scaquarmi la faccia, finché non sentii una porta aprirsi, sicuramente sarà quel dottore pazzo di ieri
X:sascha
Io:non c'è
X: e tu chi sei?
Lo vidi entrare, era un ragazzo magro, capelli castani e occhi marroni
Io:sono il suo nuovo compagno di cella
X:comunque, mi chiamo salvatore
Io:piacere stefano
Gli tesi la mano, che lui la strinse subito
Io: tu sei un medico?
Sal:no, sono uno come te
Io:e come fai a venire qui
Andammo nella stanza lui mi fece vedere una porta che c'era affianco al bagno
Sal:da lì vengo, sascha è riuscito a rimediare la chiave della porta, da allora ogni giorno ci vediamo e organizziamo un piano di fuga
Io:come possiamo scappare fa qui? È pieno di medici che ci fanno cose assurde
Mi bloccai nel sentire un urlo straziante da una stanza vicino, era di sascha
Sal:che cosa gli stanno facendo quei figli di puttana
Io:vorrei tanto saperlo, ma non possiamo andarcene
La porta da dove salvatore diceva di venire si aprì di nuovo ed entrarono due persone, un maschio e una femmina, la femmina subito disse
X:che cazzo stanno facendo a sascha
Il maschio disse
X: e tu chi sei?
Io:sono il nuovo compagnia di cella di sascha, piacere stefano
X:martina
X:samuele
Samuele era un bel ragazzo, occhi verdi, capelli quasi neri, corti, e non era ne magro ne grasso, invece la ragazza era carina, occhi castani, capelli castani, lunghi fino alle spalle
Marti:non possiamo stare qui a non fare niente, c'è sascha in pericolo
Io:cosa vuoi fare? Non possiamo uscire dalle stanze, non abbiamo ne le chiavi ne qualcosa con cui sfondarle
Samu: ha ragione stefano, possiamo solo aspettare
Sal:ste, ma perché sei qui?
Io:sinceramente non lo so, non mi ricordo niente del mio passato, mi ricordo solo quello che è successo ieri e quello che sta succedendo, invece voi perché siete qui?
Samu guardò un secondo martina e poi iniziò a parlare
Samu: io e martina prima di venire qui eravamo amici, un giorno ci hanno rapito, nessuno ci ha trovato per un mese.
Samuele iniziò a piangere, salvatore lo abbracciò e martina inizio a parlare
Marti: ci picchiavano e ci molestavano, fino a quando, un giorno, ci riuscimmo a liberarci, dopo non so quanti giorni di agonia, e uccidemmo le cinque persone che ci picchiavano e ci molestavano, per questo noi siamo qui
Io:mi dispiace, non oso immaginare cosa avete passato
Samu:ora succede la stessa cosa qui
Io:che ti fanno?
Si tolse la maglietta e vidi un sacco di lividi neri che aveva su tutto il petto, e vari tagli, si rimise la maglietta e io rimasi di stucco,
Io:chi te lo ha fatto?
Samu:papà
Io:anche tu hai lui?
Samu: a te cosa ti hanno fatto?
Io: mi hanno stuprato, sal, perché sei qui?
Sal: io, ecco, sono gay, per questo mi hanno rinchiuso qui
Sentii dei passi avvicinarsi, sentii una chiave che stava per aprire la porta, gli altri correndo, andarono in camera loro, e per pochissimo non li beccarono, entrarono due persone, con in braccio sascha, lo stesero nel letto e mi guardarono
X:non devi toccarlo
Io:ok
Uscirono e chiusero a chiave la porta, sascha aveva una gamba con il gesso, si capiva che gli e l'avevano rotta, entrarono gli altri e si precipitarono su sascha
Marti:quei luridi bastardi
Io:togliamogli la maglietta
Marti: e perché?
Io:per vedere se ha dei lividi o qualcos'altro
Gli tolsi la maglietta e tutti rimanemmp senza fiato a vedere come era ridotto, aveva la pancia piena di lividi neri, chissa cosa ha passato
Io:oh mio dio
Gli abbassai anche i pantaloni e vidi che era cosparso di lividi per tutte le gambe
Io:sti bastardi
Sal: jhon ha esagerato
Io:come fai a sapere chi gli e lo ha fatto?
Sal:c'è lo ha detto lui chi è il suo medico
Disse mimando delle virgolette alla parola medico
Samu:dobbiamo avvisare gaia e paolo
Marti:vado io
Io:altri amici di sascha vero?
Sal:esatto
Martina uscì dalla stanza e dopo un minuto tornò con un ragazzo e una ragazza
Pov's sascha
Mi svegliai ed ero circondato da persone, dopo qualche secondo le riconoscei tutte, subito martina e gaia mi abbracciarono
Gaia:come ti hanno combinato
Io:per le feste, l'evasione la dobbiamo farla più avanti, non posso camminare
Sal:questo è un colpo basso però
Ste: com'è il piano che avete fatto?
Samu: preticamente, quando verra un "medico" per prendere uno di noi, noi saremo tutti nella stanza lo picchieremo, lo legheremo, gli fregheremo le chiavi e cerchiamo l'uscita
Ste:è un buon piano, però se mentre cerchiamo l'uscita qualcuno ci becca che facciamo?
Io:corriamo, e cerchiamo di non farci prendere
Marti: potevamo scappare subito, se quello stronzo di jhon non ti avesse rotto la gamba, dovremo aspettare altri mesi, mesi di agonia
Gaia:non ci voleva
Paolo:io sono riuscito a rimediare questa
Paolo prese una chiave dalla sua tasca
Io: a cosa serve?
Paolo:e la porta della mia cella, siamo ad un passo dal scappare, di notte non c'è quasi nessuno, ci sono solo due persone all'uscita
Io:sai dov'è l'uscita?
Paolo:si, appena guarisci, dobbiamo trovare qualcosa con cui possiamo combattere e siamo a posto
Gaia:grande paolo
Sal:ora è meglio che torniamo ognuno nelle proprie stanze, tra un po' verranno a prenderci
Gaia:speriamo di no
Marti: ormai a me mi prendono solo di notte
Samu: dai, lasciamo riposare sascha
Tutti se ne andarono e rimanemmo soli io e sascha, gli diedi un bacio, che subito ricambiò, era un bacio dolce,
Spensero le luci, segno che dovevamo dormire, allora stefano si coricò nel letto vicino a me
Ste:come ti ha picchiato?
Io:mi ha turato calci e pugni, è con un coltello mi ha tolto un pezzo di pelle dal pisello
Ste:non immagino che dolore
Io:ora voglio riposare
Ste:ok, buonanotte amore
Io: notte amore
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