Capitolo Tre


Ci sono persone che si divertono e che uccidono il tempo, nell'attesa che il tempo le uccida. -

 Madeleine Delbrel

Capitolo 3

Rimasi immobile per quella che mi parse un'eternità. Daphne mi scrollò per un braccio.

- Tutto bene? -  chiese preoccupata. - Sei un po' verde -

Sentivo di stare per vomitare tutto quello che avevo mangiato la mattina. Il ragazzo mi aveva visto ed era passato avanti come se fossi un'altra persona qualunque nella folla.

Stava sorridendo a trecentosessanta gradi ed urlava insieme ai suoi compagni che lo tenevano in aria. Aveva i capelli leggermente più lunghi di quello che ricordavo e si era lasciato in parte crescere la barba, ma per il resto era lo stesso identico Nicholas dell'anno precedente.

Ma non poteva essere, quel Nicholas era morto. O meglio era scomparso, non ero mai riuscita a ritrovare un corpo, ma il Gatto era stato abbastanza chiaro sul fatto che Nicholas non avesse speranze di sopravvivenza.

Quel ragazzo doveva essere una sorta di sosia, o magari un parente molto molto lontano. D'altronde, Nicholas era vissuto un secolo fa, poteva avere nipoti o pronipoti in questa generazione.

- Alice? - provò di nuovo Daphne.

- Si sto bene grazie-  risposi. Non riuscivo a distogliere lo sguardo dagli occhi neri del ragazzo.

- Oh no non anche tu ti prego - mormorò catturando la mia attenzione.

- Cosa? -

- Non dirmi che anche tu hai una cotta per Nicholas -

- Nicholas? - provai a mantenere la mia voce il più calma possibile. Che probabilità c'erano che il sosia di una persona fosse anche il suo omonimo?

- Già... - disse. - E' il mio tutor di Medicina. Mi tratta come una sorella, ma tutte le altre ragazze del campus credono che io ci stia provando con lui o cose del genere. Non so se hai notato, ma c'è molta competizione qui in giro - lanciò uno sguardo assassino alle ragazze che saltellavano vicino al tavolo da ping-pong. - Per questo non ho molte amiche -

Sembrava imbarazzata dalla rivelazione, e abbassò lo sguardo nuovamente sulle sue scarpe.

- Uh no - risposi con la faccia più disgustata che potessi fingere. Considerato il fatto che mi sentivo come se stessi per rimettere non doveva essere poi così difficile. - Non ho una cotta per ... come hai detto che si chiama? -

- Nicholas -

 - Ah già quello-  finsi. Come se potessi scordarmi il suo nome.

- Grazie al cielo - disse con un sospiro di sollievo. - Pensavo di perderne un'altra per colpa sua -

- Se ti crea problemi perché continui a chiedergli ripetizioni?-  chiesi. Nel frattempo la folla lo aveva riposato per terra e stavano tutti chiacchierando animatamente su quando fosse stato fenomenale al torneo di ping-pong.

- Perchè è un dannato genio, ecco perchè - disse mentre il sangue le saliva alle guance. - E' arrivato l'anno scorso e già si è fatto amare da tutti gli insegnanti e la maggior parte del corpo studentesco. Credo che la sua sia una vera e propria vocazione -

- Quindi studi Medicina? - le chiesi. Cercai di non pensare troppo al fatto che apparentemente questo Nicholas era arrivato esattamente un anno fa, quando il mio Nicholas era scomparso.

Cioè non il mio Nicholas nel senso di mio, mio nel senso di... vabbè lasciamo perdere, avete capito.

- Si - rispose convinta. - Da grande vorrei salvare vite. Tu invece?- 

- Chimica ambientale - dissi.

- Forte! Potremo avere delle materie in comune e magari studiare insieme. Non sono un genio come Nicholas ma le cose dell'anno scorso me le ricordo piuttosto bene - arrossì sotto il mio sguardo. - ... solo se ti va ovvio ...- 

- Certo che mi va! - esclamai sorpresa. Chi rifiuterebbe delle ripetizioni gratis? Daphne si stava rivelando un'amica sempre più simpatica ogni istante che passava.

- Grandioso! - disse lei tutta contenta. - Ora devo andare, la mia stanza è quella affianco alla tua nel caso ti serva qualcosa- 

La salutai con un'abbraccio e mi lasciò sola nella sala comune.

Il gruppo di ragazzi esaltati con troppa adrenalina in circolo era ancora lì dove lo avevo lasciato. Ero indecisa se avvicinarmi o fare finta di niente e tornarmene in camera.

"Torna in camera se ci tieni alla tua sanità mentale" diceva la mia coscienza.

"Oh andiamo, sappiamo entrambi che non lo farà" ribatté la mia curiosità.

Proprio nel momento in cui mossi il primo passo nella loro direzione, Nicholas si voltò a guardarmi. Rimasi paralizzata sul posto mentre mi rivolgeva un sorriso accattivante.

Il disgusto fu abbastanza per farmi riprendere dallo shock. Feci un passo indietro e cominciai a correre nella direzione della mia stanza, lasciando quel Nicholas con la bocca aperto.

Sbattei la porta dietro di me e mi accasciai per terra per riprendere fiato.

- Gatto - chiamai a bassa voce. - Dove diamine sei? -

Con un miagolio sommesso il Gatto apparve davanti ai miei occhi. Avete presente quando in "Alice nel Paese delle Meraviglie" si narrava di come lo StreGatto potesse apparire e scomparire a comando? Beh, poteva farlo anche sulla Terra.

"Cosa vuoi Alice" la sua voce risuonò nella mia testa. Avevamo constatato che parlare ad alta voce tendeva a far pensare alle altre persone che io fossi pazza, quindi da un po' avevamo optato per la tecnica del parlare da mente a mente.

Come funzionava? Semplice.

Avete mai sentito parlare dell'etere? Era una sostanza che nell'ottocento si riteneva essere il mezzo materiale presente nel vuoto che permetteva alle onde elettromagnetiche di viaggiare nello spazio. Con l'avvento delle nuove tecnologie si era riscontrato che effettivamente le onde elettromagnetiche viaggiassero nel vuoto e che l'etere non esistesse, ma in realtà non funzionava proprio in questo modo. L'etere c'era, era una sostanza invisibile e dalla consistenza impercettibile presente nell'aria e serviva a poter trasmettere i pensieri da una mente ad un'altra. Il trucco stava nel concentrarsi abbastanza da percepire l'etere intorno alla propria testa e sfruttarlo per lanciare un messaggio. Un po' come le onde.

"Nicholas" pensai mentre respiravo affannosamente. "O almeno credo che sia Nicholas, ma è identico a lui quindi penso di si.. in ogni caso, c'è Nicholas al piano di sotto."

"Nicholas?" chiese lui leccandosi la cosa. "Nicholas è morto"

"Così credevo anche io" risposi. "MA EVIDENTEMENTE CI SBAGLIAVAMO ENTRAMBI"

Lo vidi grattarsi il muso con la zampa immerso nei suoi pensieri.

"Deve essere un sosia" disse dopo un'attenta riflessione. "La probabilità che fosse sopravvissuto ad una cosa del genere... è praticamente pari a zero"

"Ma non del TUTTO uguale a zero" protestai. "Perchè non mi hai detto prima che poteva essere sopravvissuto!"

"Perchè per una volta, dolce Alice, non ne avevo idea" rispose calmo. "Inoltre sembra che non ti abbia riconosciuto no? Non è Nicholas, o ti sarebbe venuto incontro"

Rilassai le spalle per un istante. Odiavo ammetterlo, ma il Gatto aveva ragione.

Come se avesse letto nella mia mente, il mio animale da compagnia sorrise e si stiracchiò sul letto.

Avevo bisogno di una lunga doccia rilassante per distendere i nervi. Presi il mio shampoo alla camomilla dall'armadio e afferrai un asciugamano abbastanza grande da potermi avvolgere completamente: non avevo intenzione di vagare mezza nuda per i corridoi.

Con un sospiro malinconico mi resi conto che avevo finito il balsamo alle ciliegie che mi aveva regalato mio fratello per il compleanno. Quel coso era miracoloso: riusciva a districare i nodi dalla mia testa senza nemmeno il bisogno che mi strappassi i capelli nel processo. Non potevo farmi la doccia senza balsamo o i miei capelli me lo avrebbero rinfacciato per tutta la giornata successiva nel peggior modo possibile.

Decisi che era venuto il momento di chiedere un primo piccolo favore alla mia coinquilina.

Misi la testa fuori dalla mia stanza per controllare che non ci fosse nessuno in vista. Mi ero cambiata in dei vestiti più confortevoli ed assomigliavo più ad un barbone in cerca di elemosina che ad una ragazza.

Per fortuna non c'era nessuno in vista.

Camminai velocemente verso la porta alla mia destra e bussai delicatamente.

Sentii il rumore della serratura della porta che veniva sbloccata.

- Roberto ti ho già detto che non voglio mangiare la tua past-  - disse il ragazzo prima di accorgersi che non ero Roberto. - Oh, scusa pensavo che fossi un'altra persona...Ciao -

Nicholas mi stava sorridendo. Era appoggiato allo stipite della porta con l'espressione di chi non ha una sola preoccupazione per la testa, ed indossava solo un paio di boxer neri che lasciavano ben poco all'immaginazione.

Mi guardai attorno alla disperata ricerca del motivo per cui mi ero ritrovata a bussare alla sua stanza e non a quella della mia amica.

- Non sei Daphne - mormorai più a me stessa che a lui.

- Ti sembro forse una ragazza? - chiese alzando un sopracciglio.

- In questo istante risulti comunque più femminile di me - dissi prima di realizzare cosa stessi dicendo.

Mi aspettavo che mi chiudesse la porta in faccia scandalizzato dalla mia offesa alla sua mascolinità, ma a dispetto delle mie ipotesi scoppiò a ridere fragorosamente.

- Come combattere con una logica del genere - disse con le lacrime agli occhi. - Daphne è dall'altra parte del corridoio, io sono Nicholas- 

Mi stava porgendo la mano per presentarsi. Mi guardai intorno e capii che come un'idiota avevo bussato alla prima porta che avevo visto senza rendermi conto che intorno alla mia stanza ce ne erano almeno tre confinanti.

Afferrai la sua mano.

- Alice-  risposi con il cuore che mi batteva a mille. Non ero mai stata brava a "fare quattro chiacchiere", Melanie di solito era quella che parlava mentre io annuivo e sorridevo di tanto in tanto per convalidare le sue affermazioni. - Per caso hai del balsamo? A questo punto mi sembra inutile disturbare Daphne- 

- Ovvio - rispose lui alzando le spalle. - Vieni dentro- 

Rimasi un paio di secondi in corridoio indecisa sul da farsi, ma quando sentii delle voci per le scale mi fiondai dentro la stanza. Una persona che mi vedeva in condizioni disastrose era abbastanza per una sola giornata.

Nicholas era intento a cercare il balsamo nell'armadio ed io avevo l'opportunità di guardare la sua stanza in tutta tranquillità.

L'interno era identico alla mia stanza, con l'unica differenza che mentre la mia era un disastro, la sua era impeccabilmente in ordine. L'unica parvenza di caos era sulla sua scrivania, dove erano sparsi libri e appunti di Medicina e Biologia.

Improvvisamente ricordai qualcosa che Nicholas mi aveva detto una volta riguardo il fatto che prima di arruolarsi studiava Biologia.

- Trovato! - esclamò Nicholas alle mie spalle.

- Grazie - Accettai il balsamo mentre mi accompagnava verso la porta.

 - Hey Alice! - disse mentre stavo per uscire. Mi stava fissando intensamente; i suoi occhi neri mi facevano venire la pelle d'oca anche se stava a più di un metro di distanza.

- Si? -

- Hai un viso familiare ... ci siamo già visti da qualche parte per caso?-  chiese stringendo gli occhi.

"Oh cavolo" pensai.

- Non credo - mentii. - Vengo dal Canada -

 - Oh.. - sembrò deluso, ma subito dopo tornò a sorridere. - Aspetta.. sei quella ragazza che è corsa via dopo il torneo di ping-pong! -

Sentii il sangue salirmi alle guance.

- Non sono corsa via! - protestai.  - Camminavo solo molto velocemente verso la mia stanza -

- Uhm uhm - disse lui incrociando le braccia. In Inghilterra a quanto pare non si usava andare in giro vestiti, perché il ragazzo sembrava completamente a suo agio pur non avendo praticamente nulla indosso.

- GRAZIE PER IL BALSAMO - dissi sbattendogli la sua stessa porta in faccia.

Come trasformare una tranquilla doccia in un'esperienza traumatica.

Ero chiusa in camera da due ore e non avevo il coraggio di uscire. Il Gatto mi stava praticamente ridendo dietro da quando ero tornata dalla doccia e non avevo la forza di oppormi ai suoi scherzi. Bullizzata da un animale, che triste destino.

Qualcuno bussò alla porta. Forse Daphne era venuta a sapere della mia figuraccia e voleva avere anche lei l'occasione di prendermi in giro. Aspettai che la persona si stufasse di bussare e mi avvicinai alla porta. Dovevo andare in bagno, ma volevo essere sicura che nessuno potesse approfittare della situazione per farmi domande.

Aprii la porta lentamente.

Qualcuno mi afferrò da dietro per un braccio ed io reagii dandogli una gomitata istintivamente. Chiamatemi vecchio stile, ma un bel pugno ben piazzato fa più effetto dello spray al peperoncino.

"Ahi!" protestò la figura dietro di me.

- Nicholas! - esclamai sollevata. - Ti hanno mai detto che non è prudente sorprendere le persone da dietro?! -

Era piegato di due e si massaggiava lo stomaco dove lo avevo colpito.

- Mi dispiace - disse poggiando le mani sulle ginocchia. - Oh mio Dio non credevo che le ragazze potessero colpire così forte -

Mi lascia scappare un sorriso orgoglioso, ma lo aiutai a rialzarsi.

- Non fa nulla ... mi dispiace di averti colpito - risposi.

- Nulla di rotto - mi rassicurò. - Ma non andare in giro a raccontare che hai messo Nicholas Lockwood K.O. -

"Nicholas Lockwood." pensai con un brivido sulla schiena.

- Prometto che lo rivelerò solo in caso di estrema crisi - scherzai cercando di evitare di riflettere sul fatto che aveva anche lo stesso cognome. Quali erano le probabilità che una coincidenza del genere potesse accadere?! C'era qualcosa che non quadrava. Dovevo indagare più a fondo.

Il ragazzo scosse la testa ridendo.

- In realtà ero venuto a reclamare il mio balsamo - disse.  - Sapevo che eri in stanza e mi sono appostato qui fuori finché non sei uscita -

- Suona molto come un'attività da stalker non trovi? -

- Forse lo sono - disse lanciandomi un sguardo ammaliante.

- Terribilmente inquietante - commentai.

A dispetto del nostro precedente incontro, stavolta Nicholas era vestito mentre io ero indossavo solamente un paio di pantaloncini del pigiama ed una canottiera a bretelle. Mi sentivo terribilmente a disagio sotto il suo sguardo indagatore, e ricordai che nonostante tutto era pur sempre un ragazzo.

Mi schiarii la voce per richiamare la sua attenzione sul mio viso. Lui notò la mia espressione e vidi il sangue salirgli alle guance.

Soddisfatta della sua reazione entrai in stanza ed afferrai il balsamo.

Stava per uscire quando si fermò improvvisamente.

- Alice? -

- Dimmi - 

- Hai da fare stasera? - 

Nota autrice:

UN GRANDE E GIGANTESCO MI DISPIACE A TUTTI I MIEI LETTORI PER AVER ABBANDONATO LA STORIA PER PIU' DI DUE MESI, E PROMETTO CHE NON LO... - CHE CERCHERO' DI NON FARLO PIU'!

Sto annegando fra Chimica Quantistica e Stereo- chimica, ma il libro è finito e devo solo revisionare un capitolo alla volta quindiiiii 

Da ora in poi ....

AGGIORNAMENTI OGNI DOMENICA <3 

PROSSIMO AGGIORNAMENTO - 20/11/2016 

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top