Capitolo 4
Non ero granchè in arte, ma la lezione mi piacque davvero. Per fortuna l'insegnante saltò alle formalità e ci mise subito all'opera. Mi passò un blocco per gli schizzi e mi indicò un banco con una tavola da disegno sopra. Diedi un'occhiata alla natura morta di margherite bianche al centrodell'aula e presi la matita, ma fui distratta da un lucido manto di capelli neri dall'altra parte della stanza.
Taylor Jauregui. Non mi guardava, era intenta a disegnare. Ma cosa avevano le sorelle Jauregui? Non riuscivo ad evitarle. La guardai ancora e questa volta i nostri occhi si incontrarono. Lei distolse subito lo sguardo e io mi sfregai il collo, innervosita. Sapendo ora che Lauren e Taylor erano sorelle, la somiglianza era evidente: i capelli scuri, lo stesso taglio degli occhi e i lineamenti marcati. Entrambe sicure di sè e avevano quell'arroganza tipica di chi ha avuto una vita privilegiata. Però, che strano. A giudicare dalla vecchia automobile non sembravano molto ricchi.
Continuai a disegnare con il pensiero rivolto alle sorelle Jauregui, mentre gettavo occhiate a Taylor al di là dei fiori ormai avvizziti. Alla fine della lezione fui piacevolmente sorpresa da quello che ero riuscita a produrre. Diedi gli ultimi tocchi allo schizzo e andai a prendere lo spray fissatore. Stavo tornando al banco quando Taylor mi passò accanto. Nella fretta sfiorò il tavolo su cui erano posati i fiori e a momenti fece cadere il vaso. Lo raddrizzò senza una parola e raccolse una margherita che era caduta per terra, posandola delicatamente sul mio banco. Mi rivolse un cauto sorriso e uscì.
Dinah aveva ragione. Erano davvero strane. Presi lo zaino e guardai sbalordita il fiore che Taylor aveva lasciato sul mio manco. Non era più una margherita appassita, ma una bellissima.. Rosa. La buttai nello zaino con le mie cose e mi avviai alla lezione incuriosita.
Dopo l'ora di matematica io e Dinah uscimmo per l'intervallo di pranzo. "Ti farò conoscere delle mie amiche, sono molto simpatiche. Eccole sono lì", salutò le tre ragazze. Erano molto carine si chiamavano Normani, Ally e Sasha. Erano già fuori, stese al sole. Stavano chiacchierando allegramente mentre io mangiucchiavo il mio sandwich ascoltando attentamente gli ultimi pettegolezzi. A un certo punto Sasha si girò verso di me, poi si voltò dall'altra parte e poi di nuovo verso di me. La guardai, incuriosita.
"Sasha, cosa c'è?" domandò Ally.
"Mi chiedevo soltanto chi stesse fissando con quell'aria truce Chris Jauregui: a quanto pare sei tu, Camila, Per la miseria, cos'hai fatto per meritarti quello sguardo?"
"Chri... Cosa?" Alzai lo sguardo e idi la persona in questione. Era il tipo che litigava con Lauren il giorno precedente, quello con la moto. Era il fratello di Lauren! Mi fissava così intensamente che dovetti distogliere lo sguardo. "E perchè dovrebbe guardarmi? Non lo conosco", dissi perplessa.
"Non dovrebbe nemmeno essere qui. Ha finito la scuola l'anno scorso; se fossi in te farei attenzione, Camila. Chris ti farà il malocchio. La gente di queste parti pensa che i Jauregui siano una famiglia di stregoni, sai", spiegò Sasha, alzandosi in piedi e gesticolando come un mago.
"Sasha, sono solo un mucchio di sciocchezze. Ascolti troppe storie di vecchie pettegole." Ally guardò Sasha e la tirò per la maglietta per farla sedere. "E comunque si mormora che siano druidi, non stregoni."
Sasha si piegò verso di me. "Mio nonno pensa siano imparentati con la vecchia congrega di streghe, che lanciò una maledizione sulla città nell'Ottocento e poi ci sono tante altre storie"
"Quali storie?" insistetti.
"Raccontale quella del gatto!" esclamò Ally elettrizzata, dando delle gomitate a Sasha.
"Oh quella sì che è una gran bella storia", concordò Sasha, chinandosi verso di me. "Molto tempo fa c'era una donna che viveva qui. Si chiamava Elizabeth Killeen. Alcuni dicono che fosse la bis-bisnonna degli Jauregui, o qualcosa del genere. In ogni caso per una discreta pollastrella, e tutti gli uomini della città erano pazzi di lei. Ovviamente tutte le altre donne davano la colpa a Elizabeth, dicendo che era lei che li provocava, e una di quelle sventure ebbe l'ardire di affrontarla. Allora Elizabeth si tramutò in un gatto feroce e le diede una zampata, strappandole un occhio. Si dice che il gatto abbia mangiato l'occhio e poi si sia trasformato di nuovo in Elizabeth. Almeno, così racconta Lily la guercia."
"Lily la guercia?" ripetei.
"Si, è la bisnipote della donna a cui fu strappato l'occhio. Lily la guercia dice che ora la sua famiglia è maledetta e che da quel giorno tutte le bambine sono nate con un occhio solo."
Dinah tirò un pezzo dal suo sandwich a Sasha. "Che sciocchezze, Lily la guercia è una pazza alcolizzata che si è addormentata ubriaca sul molo e ha perso l'occhio perchè un pescatore ci ha infilato dentro un amo per sbaglio. Non ascoltarla, Mila. Ti sta prendendo in giro."
Sasha sogghignava ed Ally era tornata a controllarsi le doppie punte.
"Allora, chi si si iscrive alle lezioni di vela della scuola?" chiese Normani, cambiando discorso.
Dinah sembrava entusiasta all'idea, mentre a me venne la pelle d'oca e feci finta di non aver sentito. Non poteva esserci niente di peggio. Dinah mi guardò "Ti andrebbe di andarci, Mila?"
"Neanche per sogno", risposi, ridendo nervosa. "Io e l'acqua non filiamo d'amore e d'accordo!"
Normani lo chiese in maniera supplichevole alle altre che cedettero subito, soprattutto Dinah. "Fantastico", commentò Normani con un sorriso.
"Chi organizza il corso?" chiese Sasha.
"Il club nautico e il centro ricreativo; sono sicuro che la druida, Lauren Jauregui, sarò tra gli istruttori", rispose Normani.
Il mio volto tradì una di interesse. Tentai come meglio riuscivo di nasconderlo, ma Dinah se ne accorse e iniziò a far leva sulla mia debolezza.
N/A
Troppo lungo, ma dovevo mettere determinati prticolari! Se no poi non capite cosa succede dopo ;)
Un pò di suspance ci sta! Una buona continuazione piccoli BLOSSOM!!
-Beezus
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