Si comincia


-Edoardo's pov

Buio.
Vedo solo buio intorno a me.
Non riesco ad orientarmi, in qualsiasi parte io guardi non vedo niente.
La parte peggiore, è tutto tremendamente immenso, riesco solo ad immaginarmi un orizzonte che non finisce più.
Sono nel panico, non riesco a respirare, cerco di fare come mi hanno insegnato gli psicologi, immaginare di essere in una stanza.
Ma niente, non ci riesco, mi sento morire dentro, un'ansia che mi corrode e non mi lascia nemmeno pensare, ma poi...

Mi sveglio.
Sia fatta santa la sveglia.
Mi guardo attorno con ancora il respiro affannoso, mi tocco la fronte e sento che é umida, sembra che abbia appena finito di correre una maratona.
Mentre ricomincio a respirare normalmente, mio fratello si sveglia.
"Hai fatto la sauna mentre dormivi?"
Leo sa bene che ho incubi del genere quasi sempre, ma lui ogni mattina cerca sempre di sdrammatizzare per strapparmi un sorriso.
Mentre mi alzo dal letto, sento nostra madre chiamarci per andare a fare colazione.
Mentre prendiamo posto a tavola sentiamo i nostri genitori dire in coro "Oggi è il vostro primo giorno nella nuova scuola".
Io gli rispondo con un sorriso, intanto inizio a consumare la mia colazione mentre Leo cerca già di convincere mamma e papà a farlo rimanere a casa, senza alcun risultato da parte sua.
"Ma mamma lo sai che soffro di una grave patologia chiamata Pigrizia!"
Mi faccio scappare una risata mentre i nostri genitori senza voler sentire ragioni dicono un semplice: "Tu oggi vai a scuola punto".
Non so bene il perché: ma mamma e papà sono severissimi sull'argomento presenze, se non hai la febbre, vomito e il tuo unico modo di spostarti è una barella, allora puoi benissimo andare a scuola per loro.
Dopo aver fatto colazione corriamo a prepararci per il nostro primo giorno nella nuova scuola, spero di non fare subito delle figure di merda.

In pochi minuti sono già pronto, mentre mio fratello deve ancora iniziare a vestirsi. Sento mamma e papà discutere per il perché io e Leo non siamo nella stessa classe; fino all'anno scorso siamo sempre stati insieme, così se mi venivano degli attacchi di panico lui riusciva a calmarmi.
Ma dato che siamo stati trasferiti in questa scuola, le classi a cui siamo stati assegnati avevano solo un posto libero ciascuna, che gran fortuna che ho avuto!
Ma dopo i tanti incontri con diversi psicologi, perdo il controllo meno frequentemente di quando ero piccolo.
Nell'ultima scuola venivo continuamente preso di mira dai bulli, non reagivo e stavo sempre in silenzio se mi facevano qualche brutto scherzo, andava sempre a finire con Leo che riempiva di botte i bulli, anche se gli chiedevo di non farlo. Sia il preside, che i nostri genitori hanno pensato che fosse meglio per entrambi di trasferirci in un'altra scuola sempre dello stesso indirizzo scolastico.

"Questa volta inizierai a reagire vero?"
Mi chiede Leo distraendomi dai miei pensieri.
"..."
Rimango in silenzio lasciandolo senza una risposta.
"Devi smetterla di farti trattare male, tu sei importante come tutti gli altri!"
Ogni volta che questo argomento salta fuori, Leo mi ripete sempre che io valgo come gli altri...anche se io non penso quasi mai a me stesso, sono una specie di spettatore della mia stessa vita, le poche scelte che faccio non sono nemmeno importanti, mi faccio trasportare dalla corrente, come le meduse, facendo giusto qualche movimento ogni tanto.
"Va bene." Gli rispondo con tono leggermente allegro.
Mentre mi giro per prende lo zaino due braccia mi circondano e mi stringono. Mi giro nuovamente ricambiando il suo abbraccio.
"Ma se qualcuno ti infastidisce, dimmelo che gli spezzo le gambe."
Io annuisco sorridendogli per poi prendere il mio zaino sulle spalle e avviarmi assieme a Leo in macchina.
Spero che nessuno mi noti.

-angolo 4ever

Ecco il primo capitolo, che ve ne pare?
Spero lo abbiate apprezzato, comunque... Non so ogni quanto farò uscire nuovi capitoli, al massimo troverò un mio ritmo, detto questo vi saluto, ci si vede mie cari lama e alpaca.

-Edo4ever

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