Hogwarts
٭Sette anni dopo٭
«Niky, svegliati!» Molly stava correndo su e giù per le scale, da una stanza all'altra, nella ricerca dei libri dei fratelli Fred e George. I due ragazzi li avevano nascosti in giro per la tana per un semplice motivo: ne avevano le pluffe piene di andare ad Hogwarts senza avere la possibilità di giocare a Quidditch.
Nonostante Charlie continuasse a ripetere che dal secondo anno sarebbe stato possibile, Molly non riuscì ad accettare l'attesa, dovendo così passare all'azione. «Fred e George Weasley, o mi dite perché non volete andare ad Hogwarts o sarò costretta ad usare il veritaserum.» Parlò scandendo lentamente le ultime parole, il volto paonazzo.
«Ok, te lo dico io, ma tu non dirlo a nessuno.» Si fece coraggio George, un crescente rossore sulle goti. «Mi piace una ragazza, Angelina.» Sputò fuori dopo qualche secondo di attesa.
Lo sguardo della madre si addolcì, una mano appoggiata al volto a coprirsi la bocca. «Oh piccolo mio, sono così contenta.» Puntò lo sguardo, una nuova luce negli occhi, su Fred. «Sicuramente tuo fratello ti aiuterà.»
Così dicendo, i due gemelli si convinsero ad affrontare quella nuova avventura. Preparate le valige, uscirono dalla familiare tana diretti alla famigerata scuola di magia.
*A casa Lupin.*
«Camy.» La chiamò Tonks.
«Arrivo!» Gridò lei dalla sua stanza, raggiungendolo poco dopo con la colma valigia, un sorriso allegro stampato sul volto. «Bagagli fatti, colazione fatta, i vestiti li ho messi, ora dobbiamo solo raggiungere King's Cross in tempo per il treno!» Si produsse in un piccolo balzo.
٭Hogwarts٭
«Bene, ragazzi. Prima di accomodarvi verrà effettuato lo smistamento per le casate!» La professoressa Mc. Granitt li accolse in uno dei tanti atri, giovani di tutte le provenienze e di tutte le età che si erano riuniti in teso silenzio per il rituale di accesso alla scuola. «La casata Grifondoro rappresenta coraggio, audacia e cavalleria; la Corvonero l'intelligenza, la creatività e l'ordine; Tassorosso, invece, amicizia, lealtà e pace. Infine, Serpeverde rappresenta l'ambizione, coraggio e determinazione.» Le braccia erano allargate come ad accogliere in un abbraccio i presenti, il suo sguardo che scrutava attentamente i loro volti incuriositi. «Ora, se non vi dispiace, seguitemi.» Con fare teatroso, la donna si voltò per avviarsi alla Sala Grande.
Raggiunto il leggio rialzato e pronunciate breve frasi di rito, un professore le si avvicinò per allungarle un vecchio cappello. In ordine alfabetico, i futuri studenti vennero chiamati uno ad uno per essere sottoposti alla sentenza di quel noto Cappello Parlante. «Niky Weasley.»
Una volta arrivata allo sgabello posto davanti alla professoressa Mc. Granitt in ampi e rapidi passi, un sorriso teso sul volto, Niky si sedette. Su di lei venne poggiato il Cappello, il quale iniziò ad esporre brevemente tratti della sua personalità, analizzandola fin nel profondo; il suo potere gli avrebbe sicuramente permesso di raggiungere i pensieri più nascosti e oscuri di chiunque, di studiare ogni sfaccettatura dell'anima di una persona, se solo ne avesse avuto il tempo e la possibilità. Fu così che, poco dopo, egli annunciò «Corvonero!» Un nuovo e rinvigorito applauso accompagnò Niky fino al proprio posto al tavolo, lo sguardo orgoglioso.
Terminato lo smistamento, il banchetto ebbe inizio. Tutti i nuovi arrivati rimasero a bocca aperta, quantità e varietà di cibo che quasi sembrava illimitata. Ognuno mangiò in un'atmosfera di sfacciata ed eccentrica allegria, chi intento a conoscere i propri compagni, chi più taciturno e incuriosito.
Un'ora dopo, le pance piene, i prefetti si adoperarono ad accompagnare gli studenti della propria casata ai propri dormitori, divisi per sesso, indicando i rispettivi bagni. Raccomandato di andare a dormire presto per via delle lezioni del giorno dopo, il loro lavoro era concluso.
Per Niky e Camy fu scontato vedere le altre ragazze unirsi in piccoli gruppi per conoscersi in un vociare concitato. Le due preferirono rimanere in disparte, il libro di pozioni tra le mani. Si conobbero proprio per quella coincidenza.
Niky, incuriosita, le si avvicinò. «Non ti interessano i loro chiacchericci, vero?» Osservò la pagina che Camy stava leggendo, in cui venivano elencati gli ingredienti per chissà quale tra le tante pozioni.
La diretta interessata la guardò di sottecchi. «Penso semplicemente che sia più interessante questo.»
«Anche io gli stavo dando un'occhiata.» Le sorrise. «Che stai leggendo?»
Nacque così una lunga conversazione tra le due, interrotta di tanto in tanto da risa e da domande non inerenti al libro.
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