Capitolo 7
Questo capitolo potrebbe urtare la sensibilità di qualcuno #tw🛑
SKYLAR
Mi risvegliai di soprassalto per colpa dell'ennesimo incubo.
Il mal di testa da post sbornia mi friggeva la testa.
Eppure non mi sembrava di aver bevuto così tanto.
Mi portai una mano sullo stomaco, sentivo la necessità di vomitare.
Dalla finestra filtrava un minuscolo spiraglio di luce che illuminava il volto addormentato di Dave.
Se non fosse stato il mio migliore amico sicuramente un pensierino ce l'avrei fatto.
Era terribilmente perfetto eppure non si era mai fidanzato con nessuna ancora.
Raccolsi i capelli in una coda alta e stretta e mi alzai lentamente dal letto per non fare rumore.
Andare a scuola sarebbe stato un trauma quella mattina.
Raggiunsi il bagno e mi appoggiai al lavandino.
Il mio riflesso sfocato quasi mi spaventò.
Il trucco era completamente sbavato, gli occhi stanchi e il viso pallido.
Sciacquai la faccia con l'acqua gelida e sbattei le palpebre più volte per rischiarare la vista.
Peggio di così non poteva andare così mi accontentai del risultato: almeno il trucco era scivolato via completamente.
Mi lavai i denti e poi tornai in stanza.
Dave si stava infilando i pantaloncini, il petto completamente nudo.
Mi bloccai sullo stipite della porta e osservai i suoi movimenti rigidi.
Quando si infilò la maglietta tossii e lui si voltò abbozzando un sorriso.
-È possibile che tu sia così perfetto da appena sveglio?- borbottai passandomi una mano sul viso -Io sono un disastro, sembro una scappata di casa.
-Tecnicamente un po' lo sei- replicò divertito -Ho dovuto avvisare tua madre all'ultimo dicendole che avresti dormito da me. Ti aveva chiamato non so quante volte.
Io sgranai gli occhi.
Una volta tornata da scuola mi avrebbe ammazzata, ne ero certa.
Ora che Brittany non c'era più aveva riversato tutto il suo essere paranoica su di me.
Skylar cosa fai?
Skylar con chi esci?
Skylar qua, Skylar là.
Una vera e propria pressa.
-Mi metterà in punizione per il resto della mia vita- piagnucolai mettendo il broncio.
Dave ridacchiò, poi mi lanciò una sua maglia pulita e mi disse di metterla.
Effettivamente con il top di ieri sera non sarei potuta andare a scuola, mi avrebbero rispedita a casa.
Ed il che non sarebbe stato male a dirla tutta.
Dave si voltò mentre io mi cambiai.
Guardai la mia figura allo specchio.
I jeans fasciavano troppo le cosce, sembravano più grandi del solito quella mattina, e la maglia larga mi faceva apparire molto più tozza.
Strinsi i pugni conficcandomi le unghie nella pelle.
Presi un respiro profondo quando notai Dave fissarmi dallo specchio.
Distolsi lo sguardo dalla mia figura e gli rivolsi un sorriso imbarazzato.
Lui si avvicinò a me e mi stampò un bacio sulla nuca.
-Stai bene vestita così- mormorò sui miei capelli ed io annuii.
Sebbene il mio migliore amico non mi mentisse mai non riuscivo proprio a credergli.
Ero imperfetta.
Non mi sentivo e mai mi sarei sentita all'altezza delle altre ragazze.
Brittany invece era sempre stata sicura di sé nonchè la più bella tra le due.
Dave mi chiese se volessi mangiare qualcosa ma io dissentii.
Avevo lo stomaco completamente chiuso, di mangiare davanti a qualcuno non me la sentivo.
Il timore di essere giudicata per ogni singola caloria ingerita mi faceva impazzire.
Se avessi mangiato troppo magari mi avrebbe guardato male facendomi sentire in colpa.
La mia mente malata mi costringeva a farmi del male da sola.
Non mi faceva credere alle parole di Dave e mi faceva pensare il peggio.
Il mio migliore amico si sedette sul bancone della cucina e addentò un waffle.
Sembrava delizioso, il mio stomaco brontolò ma non lo ascoltai.
Non mi ricordavo quando fosse stata l'ultima volta che avessi toccato cibo e forse era meglio non pensarci.
Mi pizzicai il gomito per concentrarmi sul dolore piuttosto che sulla fame.
Quando Dave terminò di mangiare ci infilammo in macchina per andare a scuola.
-Oggi pomeriggio cinema?- mi domandò con lo sguardo concentrato sulla strada.
Io scossi la testa.
Non sapevo se mia madre mi avrebbe ancora fatto uscire di casa.
-Ho danza- mormorai con lo sguardo puntato sul finestrino.
-Non ti farebbe male saltarla ogni tanto- replicò lui con un tono severo nella voce -Ti alleni troppo Lali.
Scrollai le spalle.
La danza era tutta la mia vita, necessitavo andare a lezione.
Era il mio sfogo personale, mi permetteva di fuggire da me stessa e dai pensieri che mi torturavano nel profondo.
Chiusi gli occhi per placare il mal di testa fin quando non arrivammo a scuola.
Dave parcheggiò e rapidamente entrammo.
Holly ci corse incontro con un sorriso a trentadue denti.
Mi prese subito a braccetto ed insieme ci dirigemmo nella classe di scienze.
Dave ci seguiva a pochi centimetri di distanza.
Arrivammo in classe e Holly si sedette accanto a me, il mio migliore amico nel banco dietro al mio.
La ragazza al mio fiancò cominciò a parlarmi e avrei voluto ascoltarla con tutto il cuore ma quando Will Jones entrò dalla porta mi pietrificai sul posto.
Non riuscivo a distogliere lo sguardo dalla sua figura.
Quando ai lati della bocca spuntarono due fossette una sensazione strana mi incendiò il petto.
Holly mi tirò una gomitata sul fianco ed io la spintonai leggermente.
-Mi hai fatto male!- bofonchiai stizzita.
-Questo perché sei mingherlina- replicò ridacchiando.
Strinsi automaticamente le braccia sullo stomaco.
Una bugia.
Quella che aveva detto Holly era una bugia.
Non ero magra.
Scossi la testa, basta pensieri negativi per la giornata.
Mi bastava solo il pensiero di dover tornare a casa e fronteggiare la furia di mia madre.
Quando il professore entrò la mia attenzione si concentrò completamente su di lui.
Stava spiegando l'apparato riproduttore femminile quando un gruppo di ragazzi cominciò a ridacchiare alla mia sinistra.
Non fui sorpresa di notare tra loro la presenza di Will.
-Mi stupisce il fatto che qualcuno gliel'abbia data per davvero a sti imbecilli- mormorai tra me e me, Holly rise e si portò una mano davanti alla bocca per non farsi sentire.
-Come hai detto?- la voce roca di Will mi arrivò all'orecchio.
-Sei sordo per caso Jones?- lo stuzzicai.
-Mi piacerebbe se devo dirti la verità- replicò prontamente -Almeno mi risparmierei di sentire le stronzate che escono dalla tua bocca.
Un brusio generale si alzò nell'aula.
Il professore sbattè la mano sulla cattedra ma nessuno aveva intenzione di riprendere a seguire la lezione.
Mi voltai di scatto scontrandomi con i suoi occhi scuri.
-L'unica stronzata che può uscire dalla mia bocca è il tuo nome- controbattei -William Hawkins.
Lui si alzò di scatto furioso e si precipitò su di me.
Mi prese per il collo facendomi alzare da posto.
Si ammutolirono tutti tranne il professore che iniziò a lanciare minacce a vuoto.
Will non avrebbe mai lasciato la presa, non dopo quello che avevo detto appositamente per ferirlo.
Mi sentii una fottuta stronza ma se lo meritava.
Mi aveva trattato di merda per un anno, non l'avrebbe più fatto.
-Non provare mai più a ripetere una roba del genere- ringhiò ad un passo dal mio volto.
Dave si alzò per dividerci ma Will lo bloccò con uno sguardo furente.
-Will stai esagerando- si intromise Dylan posandogli una mano sulla spalla.
-Stanne fuori Dylan- replicò -Non sono affari tuoi.
-È il tuo cane per caso che ti permetti di impartirgli ordini?- lo provocai.
Avevo iniziato la mattinata con il nervosismo a mille e necessitavo sfogarmi.
L'avrei portato al limite della pazienza a costo di farmi uccidere.
Lui stringe la presa sul mio collo e dalla mia bocca uscì un verso strozzato.
-Lasciala Will!- urlò Dave terrorizzato cercando di scostarlo da me.
Ma Will non mollò, strinse ancora e ancora ed io mi sentii mancare la terra sotto i piedi.
-Che diavolo sta succedendo qui?- esclamò il preside sbattendo la porta.
Will lasciò la presa su di me ed io caddi a terra sulle ginocchia.
-Vi voglio in presidenza entrambi...- ordinò furibondo -Adesso!
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