Capitolo 6
WILL
Uscii dal bagno di fretta e furia.
Maledizione a lei e a quei fottuti pantaloni.
Quel bagno stava diventando una sauna a causa di tutta la tensione che si era creata.
Percorsi il corridoio per poi spuntare in giardino.
La gente ormai ubriaca non si reggeva più in piedi, altri si trovavano a mollo in piscina.
Mi appoggiai alla parete della casa, dovevo riprendere fiato.
Non riuscivo a capacitarmi di come riuscisse a farmi quell'effetto.
Non avevo mai provato un'attrazione simile, neppure per Brittany.
L'unica cosa che mi consolasse di quella situazione era il fatto che almeno non sarei dovuto andare a letto con una ragazza che non mi attirasse fisicamente per vincere.
Skylar era bella e aveva un bel fisico, se fosse stata muta però sarebbe stato anche meglio.
Quando apriva bocca mi veniva voglia di bucarmi i timpani, non riuscivo proprio a sopportarla.
Solitamente le ragazze pendevano dalle mie labbra, lei era tutt'altra storia.
Non si faceva incantare dal mio aspetto o dai miei modi di fare: mi teneva testa e questa cosa mi faceva impazzire.
Mi massaggiai le tempie, l'alcol stava iniziando a salire.
Meglio tardi che mai.
Dylan si distaccò dal gruppo che si era radunato al fondo del giardino sui lettini per venire da me.
Quando me lo ritrovai davanti mi concentrai sul movimento della sua bocca per capire cosa stesse blaterando.
-Che hai detto?- gli domandai sbattendo le palpebre più volte.
Lui in tutta risposta si mise a ridere e scosse la testa.
Non riuscivo a capire cosa ci fosse di così divertente.
-Eri in bagno con lei?- ripetè, il suo sguardo si fece completamente serio.
Scrollai le spalle.
Non riuscivo a smettere di chiedermi perché questo improvviso interesse nei suoi confronti.
Si sapeva che Skylar avesse una cotta per lui dalle medie ma a Dylan non era mai importato nulla.
Che volesse vincere la scommessa?
Per me era impensabile credere che gli interessasse davvero quella ragazza.
Anzi, non riuscivo a trovare nessuna valida motivazione per la quale a qualcuno potesse piacere Skylar.
Si era tremendamente bella, ma non bastava.
Essere belle contava fino ad un certo punto.
-Rispondi- mi intimò agitato passandosi una mano nei capelli.
-No- mentii guardandolo dritto negli occhi.
Dylan sembrò rilassarsi.
Che le piacesse davvero?
No, impossibile.
-Perchè adesso ti importa così tanto della lista?- gli domandai.
-Perché finalmente c'è qualcuna per cui vale la pena giocare- ammise leccandosi il labbro inferiore.
Non riuscii a capire il perché ma quella confessione mi dette davvero sui nervi.
Il mio migliore amico si guardò intorno, probabilmente alla ricerca di Skylar, e arricciò il naso quando vide Liam recarsi dagli altri insieme a lei.
Teneva la mano sulla sua schiena, man mano che avanzavano scendeva fino a trovarsi ad un passo dal fondoschiena.
Strinsi le mani in due pugni.
Come si permetteva di toccarla in quel modo?
Dave e Holly li seguivano cercando di stare al loro passo.
Sembrava che Liam volesse tenerla tutta per sé e, a giudicare dalla sua espressione, a Dave dava maledettamente fastidio.
-Che viscido- borbottò Dylan ed io non potei che dargli ragione.
Quando Liam la fece sedere accanto a lui poggiandole un braccio sulle spalle mi allontanai dalla parete e, senza aspettare Dylan, mi precipitai verso di loro.
Non potevo lasciarlo vincere.
Precedetti Dave che stava per affiancarsi a Skylar e mi sedetti senza dire nulla.
Lei mi rifilò un'occhiataccia, non potei fare a meno di sorridere.
Carly ci raggiunse con una bottiglia in mano e ci propose il solito gioco da adolescenti che si annoiano alle feste.
Alzai gli occhi al cielo scocciato.
Obbligo o verità non mi sembrava il gioco più indicato per un gruppo di persone che ha più segreti che paia di mutande nel cassetto.
Stavo per risponderle male ma Skylar mi precedette.
-Mi sembra un'ottima idea!- esclamò con un sorriso a trentadue denti.
Mi voltai automaticamente verso di lei, il profilo perfetto, gli occhi così luminosi da incendiarmi il petto.
Ma che diavolo stavo pensando!
Doveva sicuramente essere colpa dell'alcol che avevo ingerito.
C'era qualcosa che mi puzzava in quella situazione.
Per quanto conoscessi Skylar sapevo che mai e poi mai avrebbe accettato di partecipare ad un gioco del genere.
Doveva essere troppo sbronza oppure aveva un secondo fine.
Dubitavo fortemente della prima opzione: era troppo furba per sbronzarsi completamente ad una festa.
Nonostante avesse bevuto era rimasta vigile, gli occhi attenti ad ogni movimento sospetto.
Mi sembrava incredibile che avesse concesso a Liam di toccarla in quel modo, se fossi stato io a farlo mi avrebbe sbattuto la testa contro il muro.
Si, doveva esserci definitivamente qualcosa sotto.
-Smettila di fissarmi!- esclamò voltandosi verso di me, i nostri naso si sfiorarono per un secondo ma lei si ritirò subito da quel minimo contatto.
-Sei inquietante- mormorò, giurerei di aver visto un rossore improvviso farsi largo sul suo viso angelico.
-Come se non ti piacesse essere guardata- bofonchiai tra me e me, lei mi tirò un pugno sulla spalla.
Alzai un sopracciglio e la osservai divertito.
Era davvero convinta di riuscire a farmi male?
Quel pugno era stato come una carezza.
Riportai la mia attenzione su Carly quando tossì rumorosamente.
Aveva posizionato la bottiglia al centro e doveva averla già fatta girare dato che mi stava indicando.
-Obbligo o verità?- mi domandò incrociando le braccia al petto.
Se avessi scelto obbligo mi avrebbe sicuramente costretto a baciarla o robe del genere e, considerando il fatto che al mio fianco si trovava la ragazza che mi sarei dovuto portare a letto, non mi sembrava un'ottima idea.
Ma neanche scegliere verità lo sarebbe stata.
E se Carly mi avesse chiesto di dire la verità sulla scommessa con gli altri?
Passai una mano tra i capelli e mi guardai attorno, aspettavano tutti una mia risposta con impazienza.
Tutti tranne lei.
Skylar sembrava persa tra i suoi pensieri.
Pure in momenti come quelli riusciva a pensare troppo.
-Verità- risposi non del tutto convinto.
-Se dovessi scegliere una ragazza tra le presenti da baciare chi sceglieresti?- chiese morendosi il labbro.
Avrei voluto scoppiare a ridere in quel momento.
Era così convinta che avrei detto il suo nome.
Da un lato mi faceva pena, dall'altro mi sentivo quasi realizzato dal riuscire ad avere quell'effetto su di lei.
Finsi di osservare tutte le ragazze per prendere tempo ma sapevo già cosa avrei risposto.
-Skylar.
La ragazza al mio fianco sobbalzò impercettibilmente , sembrava stupita ma non potevo dirlo con certezza perché non ebbi il coraggio di voltarmi per guardarla negli occhi.
Forse ero leggermente in imbarazzo, ma cercai di non farlo notare più di troppo.
Feci girare la bottiglia che finì su Liam.
Mi leccai le labbra, sapevo già cosa chiedergli.
-Verità- borbottò lui scocciato.
-Cosa ne pensi di Brittany Young?- domandai facendo il finto curioso.
Non me ne fregava un cazzo di conoscere la risposta perché la sapevo già.
L'aveva insultata per giorni, anzi mesi, di fila, ma era necessario che anche Skylar lo venisse a sapere.
-Che è una puttana- replicò con astio senza pensare al fatto che la sorella di trovasse al suo fianco.
Non sapevo spiegarmi il perché ma Skylar era sempre stata molto legata a Britt.
Stravedeva per lei, la guardava con ammirazione...sebbene a parer mio non vi fosse nulla da ammirare.
Era una bugiarda ed una traditrice, la persona più egoista e meschina che io avessi mai conosciuto.
Se potessi tornare indietro nel tempo impedirei al me del passato di commettere il tragico errore di sbavarle dietro come un cagnolino.
Skylar scattò in piedi urtando la bottiglia.
-Come hai detto scusa?- disse a denti stretti.
L'avrebbe ucciso, me lo sentivo.
-La verità.
Lo scontro tra la mano di Skylar e la guancia di Liam tu così forte da sovrastare la musica.
Si ammutolirono tutti quando lui le prese il polso con forza attirandola verso il suo petto.
-Non ci provare mai più, hai capito?- ringhiò sulla sua bocca.
-Sei solo uno stupido bastardo- mormorò lei, la voce tremante.
Il labbro serrato di Liam vibrò dal nervoso.
Quando la spinse bruscamente a terra mi alzai di scatto e lo spintonai a mia volta.
-Non toccarla mai più Liam.- esclamai furioso -Oppure ti prendo a testate fino a farti perdere i sensi.
-È una minaccia?
-È un avvertimento- replicai per poi voltarmi alla ricerca di Skylar.
La bottiglia era stata calciata via completamente e lei non c'era più.
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