Capitolo 14
WILL
Non riuscivo a credere che Skylar Young, la ragazza più pignola e perfettina della scuola, avesse davvero ospitato Dylan a casa sua in quelle condizioni.
Credevo mi avrebbe detto di no, credevo mi avrebbe detto di trovare una soluzione da solo ma così non era stato.
Sembrava quasi un'altra persona.
Con le guance arrossate dall'alcol, i capelli spettinati e quel dannato body che le fasciava il corpo perfetto.
Dovevo cancellare dalla testa la sua immagine.
Eppure, i suoi occhi verdi non riuscivo proprio a dimenticarli.
E non riuscivo a capire il perché.
Non erano gli unici occhi verdi esistenti al mondo ma i suoi erano così intensi da spezzarmi il fiato.
Le pagliuzze dorate nelle iridi le arricchivano lo sguardo stralunato che aveva solitamente.
Sembrava sempre sulle nuvole, come se il marchingegno che aveva nella testa non smettesse mai di funzionare neanche per un secondo.
Mi maledii perché in quel momento mi trovavo ad una festa spaziale e tutto ciò a cui riuscivo a pensare era lei.
Skylar e il suo caratteraccio.
Quella ragazzina sapeva darmi del filo da torcere.
Mi teneva testa in un modo che mi faceva impazzire.
Non ne avevo mai abbastanza di prenderla in giro perché tutto ciò che desideravo era innescare in lei una reazione che mi facesse sentire vivo.
Le altre ragazze non erano così.
Dylan mi porse un bicchiere di gin tonic ed io lo trangugiai rapidamente.
Lui fece lo stesso con il suo, poi si infilò una pastiglia bianca in bocca.
Lo fulminai con lo sguardo ma lui non ci fece caso poiché era troppo occupato ad ammirare la figura minuta di Skylar entrare dalla porta d'ingresso.
Strabuzzai gli occhi quando notai quello che si era messa.
Un tubino bianco che metteva in risalto ogni sua curva.
Non era solita ad indossare abiti così attillati ne tantomeno ad andare ad una festa.
Il perché della sua presenza me lo spiegai solo quando alle sue spalle vidi apparire Holly con un abito rosso fuoco.
Skylar passò affianco a me e il mio migliore amico senza degnarci neppure di uno sguardo con il sorriso stampato in faccia.
Che non ci avesse visto?
Io l'avevo vista eccome.
Era impossibile non notarla.
Il profumo di vaniglia che emanava era inebriante, avrei voluto assaporarlo.
-Le ho chiesto di uscire- mi avvisò Dylan ed io lo guardai sorpreso.
Non mi aspettavo lo facesse.
Ma dopo quella rivelazione nacque in me una curiosità innata.
Che diavolo era successo a casa di Skylar la scorsa notte?
Che si fossero baciati?
No, era impossibile.
Aspettai che Dylan continuasse perché ero talmente teso che non riuscii ad aprire bocca.
-Non ha accettato ma sono sicuro che sta sera lo farà- disse cercandola nella folla.
Istintivamente io feci lo stesso e quando la individuai non riuscii più a scollare lo sguardo.
Stava chiacchierando con un ragazzo che non conoscevo.
Una chiacchierata un po' troppo animata per i miei gusti.
-Perché dici così? Hai intenzione di drogarla per far sì che accetti di uscire con te?- lo stuzzicai ma lui non colse la mia provocazione.
Odiavo quella merda di cui si faceva.
E nonostante lo sapesse non faceva che sbattermela in faccia costringendomi a rivivere dei momenti della mia vita che avrei voluto dimenticare.
-Userò il mio charme.
-Allora sei spacciato!
Dylan rise e mi spintonò leggermente.
Non stavo scherzando.
Non sapeva come rimorchiare, era proprio negato.
L'avevo visto in azione e non era mai andata bene.
Magari aveva fatto pratica.
Skylar si voltò e guardò prima me accigliata e poi rivolse un sorriso timido al mio amico.
Strinsi le spalle.
-È successo qualcosa tra di voi ieri notte?
-Geloso?- mi prese in giro rivolgendomi uno sguardo divertito.
-Curioso- scrollai le spalle.
Lui osservò la ragazza ancora per un secondo, poi si concentrò pienamente su di me.
-Non credo, e comunque se fosse successo qualcosa non me lo ricorderei- disse -Ero ridotto abbastanza male.
-L'avevo notato, Dyl- borbottai stizzito.
A volte mi sentivo suo padre.
Non riuscivo a passare una serata tranquillo perché ero sempre occupato a preoccuparmi per lui e per le stronzate che avrebbe potuto fare.
-E se l'avessi baciata?- aggiunsi.
-Fidati amico, quello me lo ricorderei eccome- ridacchiò -Fremo al solo pensiero di poter baciare quelle labbra.
Anche io.
Mi schiaffeggiai mentalmente.
No, al solo pensiero di doverla baciare mi veniva la nausea.
Quando sentii la risata bambinesca di Skylar sovrastare la musica riportai il mio sguardo su di lei.
Mi distrassi a tal punto di non rendermi conto neppure del fatto che Dylan mi avesse abbandonato per raggiungerla.
Quando si affiancò a lei e alla sua amica Holly mi diressi verso di loro senza pensarci due volte.
-Ancora con questa storia?- lei alzò gli occhi al cielo -Ti ho già detto di no.
-Una sola uscita Skylar Young e ti prometto che se non mi vorrai più vedere sparirò dalla circolazione- insistette il mio amico.
Io piombai alle spalle di Dylan e, forse, per darmi fastidio lei accettò l'invito.
Distolse lo sguardo dal mio per concentrarsi sulla voce del mio migliore amico.
-Non te ne pentirai!- esclamò lui raggiante -Ti lascio il mio numero.
Lei annuì e gli porse il cellulare.
Dylan segnò il suo numero in rubrica e poi glielo ridiede.
Skylar guardò lo schermo divertita.
-Ti sei salvato "il ragazzo più bello della scuola?- gli domandò alzando un sopracciglio.
Io abbozzai un sorriso.
Dylan sapeva essere proprio idiota a volte.
-Il mio migliore amico non sa cosa sia l'umiltà...- mi intromisi -E ha evidentemente un serio problema di vista dato che il più bello sono io.
-Pff...ma ti prego!- esclamò lei.
Sembrava totalmente infastidita dalla mia presenza.
Ma ancora non sapeva che avrei fatto di tutto per impedire che lei e Dylan si avvicinassero.
Non avrei lasciato vincere il mio migliore amico, mai e poi mai.
Sebbene sembrasse davvero interessato a lei all'infuori della scommessa.
-Holly, giusto?- lei annuì -Tu cosa ne pensi?
-Beh, non posso darti torto...
Skylar sgranò gli occhi e rifilò una gomitata nel fianco all'amica, quest'ultima si grattò la nuca imbarazzata.
-Finalmente qualcuno con del buon gusto!- esclamai più felice che mai -Posso offrirti qualcosa da bere?
Holly annuì, presi sottobraccio e ci dirigemmo in cucina lasciando Dylan e Skylar da soli.
Le porsi un bicchiere di vodka lemon e lei lo sorseggiò lentamente.
Era davvero carina Holly.
I capelli scuri le contornavano perfettamente il volto squadrato.
Gli occhi scuri a mandorla erano luminosi, e le ciglia lunghe e folte.
Ci avrei fatto un pensierino se lei non avesse aperto bocca.
-Ti piace Skylar?- mi domandò di punto in bianco.
Io mi agitai improvvisamente senza neppure sapere il perché.
Che diavolo di domanda era?
Skylar non mi sarebbe mai piaciuta.
-Certo che no- replicai scazzato.
-Scusa, non volevo farmi gli affari tuoi- scrollò le spalle con tutta tranquillità.
Mi sentii uno stronzo.
Mi aveva fatto una semplice domanda, avrei potuto rispondere con più cortesia.
-No, scusami tu è che non la sopporto quella ragazzina- mi giustificai -Non metterla più in mezzo, per favore.
Lei annuì, poggiò il bicchiere vuoto sul davanzale.
Mi avvicinai a lei.
Erano dieci fottuti punti, non potevo perdermi quell'occasione.
Le sfiorai la mano con la mia, mi posizionai davanti al suo corpo.
Ero ad un passo dal suo volto, appoggiai la mano sul suo fianco e con il pollice cominciai a compiere dei movimenti circolari.
Holly mi guardava con sospetto ma non ci feci troppo caso.
In quel momento stavo pensando solo alla
lista e a quanto valesse il tuo nome.
Quando mi ritrovai ad un soffio dalle sue labbra lei scoppiò a ridere.
Io indietreggiai leggermente.
-Credi che sia stupida?- mi domandò -Pensi davvero che Skylar non mi abbia messo in guardia sulla vostra stupida lista?
-Honny, non è così...
-Prima cosa mi chiamo Holly, seconda cosa non ti regalerò 10 punti e terza cosa i coglioni non mi piacciono- replicò lasciandomi totalmente senza parole -Chi ti ha detto che avrei voluto baciarti? Sei carino Will certo, ma nulla di più.
Mi tirò una spallata e se ne andò lasciandomi da solo come un fesso.
Non mi sorprendeva affatto che quelle due fossero diventate amiche.
Erano due scorbutiche insopportabili.
Ma non mi sarei fatto rovinare la festa da delle ragazzine così lasciai anche io la cucina alla ricerca di Carly.
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