Capitolo 12

SKYLAR

Will stranamente si era proposto per riportarmi a casa cosa che non pensavo avrebbe mai fatto.
Gli avevo scroccato già due passaggi ma ciò non sembrava dargli fastidio.
Ci doveva essere qualcosa sotto.
Non era possibile che fosse così carino nei miei confronti da un momento all'altro.
Aveva preso le mie difese e mi aveva chiesto scusa nello stesso pomeriggio nel giro di qualche minuto.
Sospetto, decisamente, altamente sospetto.
Le prove del venerdì erano sempre stancanti e i miei piedi non ce la facevano più a reggere il ritmo della musica.
Karim aveva dovuto sostenere praticamente tutto il mio peso per tutta la durata delle prove.
Sembrava stesse trascinando un cadavere sul palco invece che portare una ballerina.
Erano le dieci di sera passate quando Colon finalmente decise di congedarci.
Fortunatamente nel weekend eravamo liberi.
Avrei dovuto fare tanti di quegli impacchi per i piedi che non ne avete idea.
Non avevo voglia di cambiarmi e di far perdere ulteriore tempo a Will che doveva essere stanco morto.
Avevo visto la sua testa pendere dalla stanchezza, anzi probabilmente si era pure addormentato nel corso delle prove e non potevo biasimarlo: la musica classica era meglio di una ninna nanna.
Mi infilai rapidamente i pantaloncini di cotone, poi liberai i capelli dalla crocchia.
Erano legati talmente tanto stretti da non sentirmi quasi più il cervello.
Mi guardai un attimo allo specchio per darmi una sistemata.
Non mi importava nulla dell'opinione di Will ma ci tenevo ad essere un minimo presentabile ed a non sembrare uno zombie.
Il body mi fasciava troppo il corpo lasciando intravedere le costole leggermente sporgenti.
Tirai la pancia in dentro e poi la rilasciai.
Mi facevo davvero schifo.
Le gambe erano muscolose, i fianchi stretti e non avevo neanche un po' di seno.
Ero terribilmente magra e non sarei riuscita a mettere su peso neanche se l'avessi voluto perché c'era quella vocina fissa nella mia testa che mi faceva venire i conati di vomito al solo pensiero di dover mangiare qualcosa.
La testa di Will sporse dal sipario, sobbalzai leggermente.

-Ti vuoi dare una mossa? A stare seduto su quella poltrona per ore mi si è addormentato il culo- esclamò -Ho bisogno di fare qualche passo.

-Ci sono- replicai prendendo lo zaino da terra.

Seguii i suoi passi sicuri fino all'uscita del teatro.
Si sgranchì la schiena e prese un'enorme boccata d'aria.
Deglutii rumorosamente quando il bordo della maglietta si alzò leggermente rivelando gli addominali.
Mi voltai di scatto imbarazzata.
Will fortunatamente non ci fece caso e mi disse di salire in macchina.
Stava per mettere in moto quando ricevette una chiamata.
Alzò gli occhi al cielo scocciato e rispose.

-Che cazzo vuoi Carly?

Carly?
Cosa mai poteva volere da lui a quell'ora?
Avrebbe dovuto essere in discoteca come tutte le ragazze a divertirsi ubriacandosi e facendosi mille ragazzi diversi, invece aveva scelto di chiamare Will.
William Jones.
Il ragazzo più stronzo della scuola.

-Mi prendi per il culo?- esclamò, ci fu silenzio per un momento -Arrivo subito.

Senza dirmi nulla su dove stessimo andando mise in moto.
Mi sembrava di volare per quanto stesse andando veloce.
Sembrava talmente teso e, forse, arrabbiato che non osai chiedergli cosa fosse successo.
Sembrava qualcosa di grave e non ero nessuno per impicciarmi in ciò che lo riguardava.
Quando si fermò di colpo davanti ad una villetta mi venne quasi un infarto per il modo brusco in cui aveva frenato.
Avrei voluto insultarlo, ma mi morsi la lingua con forza per non farlo.
Non era il momento per provocarlo.
Sapevo che se avessi aperto bocca sarebbe passato con la macchina sopra il mio cadavere.
Scese dalla macchina ed io lo guardai confusa.

-Resta in macchina- mi ordinò prima di sparire all'interno della casa in cui doveva esserci sicuramente una festa data la musica così alta da bucarmi i timpani.

Credeva davvero che l'avrei aspettato li come un'imbecille?
Non se ne parlava proprio.
Scesi dall'auto e mi precipitai all'interno della casa.
Erano solo le 22.30, come poteva già esserci il delirio più totale?
Gente che si strusciava, altri troppi ubriachi per reggersi in piedi.
Mi tappai il naso quando passai in mezzo ad una nuvola di fumo.
Disgustoso!
Cercai di riconoscere il volto di Will tra quelli dei presenti ma non vi era traccia.
Decisi di rintanarmi in cucina per prendere qualcosa da bere.
Scrutai le varie bottiglie e siccome non c'era nulla di analcolico presi l'alcolico che mi ispirava di più e lo trangugiai a canna.
Feci una smorfia disgustata e poi mi appoggiai al bancone.
Sperai avesse almeno un motivo valido per avermi lasciata completamente da sola.
Forse avrei dovuto ascoltarlo e sarei dovuta restare in macchina come mi aveva ordinato ma non volevo essere il Robin della situazione.
Se aveva bisogno di aiuto glielo avrei dato, non me ne sarei stata con le mani in mano.
Con le gambe leggermente barcollanti, non sapevo se per la stanchezza o per l'alcol, vagai nella casa alla ricerca di Will.
Quando passai davanti ad una portafinestra che dava sul giardino uscii.
Che si trovasse lì?
Ero così stanca di vagare a vuoto che mi avvicinai al primo gruppo di ragazzi che vidi per chiedergli se l'avessero visto.
Fu' un ragazzo biondo a rispondermi.
Il suo volto era sfocato.
Avevo decisamente abusato con l'alcol, reggevo talmente poco che mi bastava qualche sorso di vodka per svuotarmi la testa.
Che idiota che ero stata.
Non vi era il bisogno di bere ma inconsciamente l'avevo fatto per trovare il coraggio di smuovermi da quella cucina per andare a cercarlo.

-Ti aiuto a cercarlo- esclamò poggiando il bicchiere vuoto per terra.

Lo ringraziai e lui tenendomi una mano sulla schiena mi scortò dentro.
Mi accompagnò al piano di sopra e cercammo in ogni singola stanza fin quando non mi lamentai del mio incessante male ai piedi.
Ci rifuggiamo nella prima stanza vuota e mi buttai sul letto a pancia in su lasciando penzolare i piedi.
Il ragazzo si sedette accanto a me divertito.

-A proposito sono Kai- disse porgendomi la mano che però io non strinsi.

-Io sono...

-Skylar- replicò precedendomi -Frequentiamo la stessa classe di spagnolo.

Mi voltai verso di lui, effettivamente i suoi lineamenti mi sembravano conosciuti.
Improvvisamente mi ricordai di lui.
Avevamo fatto una ricerca insieme al secondo anno.

-Mi ricordo di te- mormorai posando una mano sulla sua guancia.

Kai sembrò dapprima stupito, poi il suo voltò si avvicinò al mio.
Aveva intenzione di baciarmi?
Le nostre labbra stavano per sfiorarsi quando la porta della stanza si aprì violentemente rivelando la figura di Will.

-Ti stavo cercando!- esclamai sorpresa per la sua presenza.

-Beh, ora sono qui- bofonchiò -Andiamo.

Se non l'avessi conosciuto avrei pensato potesse essere infastidito dalla situazione in cui mi aveva trovata.
Sbuffai rumorosamente e mi alzai senza voglia.

-Ho troppo male ai piedi- mi lamentai -Non riesco a camminare, resto qui.

Will si avvicinò e con una mossa mi issò sulle spalle.

-Non se ne parla bestiolina- replicò portandomi via da lì.

Gli tirai un pugno sulla schiena.

-Non chiamarmi così- borbottai leggermente infastidita -Non è carino.

-Hai bevuto?- mi domandò facendomi scendere e aprendomi la portiera per farmi entrare in auto.

-Forse- scrollai le spalle e lui scosse la testa -Ma tu mi hai abbandonata!

Mi sedetti nel posto del passeggero, appoggiai la testa contro il sedile e chiusi gli occhi.
Will mise in moto la macchina e partì.

-Devo chiederti un favore- disse all'improvviso nel bel mezzo del silenzio più totale.

-Mhhh...- mugugnai con la testa che vorticava leggermente.

-Puoi farlo restare a casa tua per sta sera?

Non mi resi conto che non fossimo soli fin quando non sentii un gemito provenire dai sedili posteriori.
Mi voltai ritrovandomi davanti il volto di Dylan.
Sgranai gli occhi per la sorpresa e l'effetto dell'alcol sembrò cessare da un momento all'altro.

-Non posso portarlo a casa sua in questo stato...

-Portalo a casa tua scusa.

-Da me non può venire- replicò stringendo il volante con forza.

-Non lo voglio in casa mia in queste condizioni- mormorai -Se mia madre lo vedesse...

-Non lo vedrà.

Portai lo sguardo sul volto di Dylan, poi lo spostai su quello di Will.
Sembrava decisamente preoccupato.

-Skylar ti prego- disse ed io non potei fare a meno di acconsentire.

Era stato carino con me in quei giorni quindi avrei potuto ricambiare il favore dei passaggi ospitando Dylan per una notte.
Will sembrò sollevato e un po' sorpreso nel vedere che avessi accettato.
Quando fermò la macchina davanti a casa mia mi aiutò a portare Dylan dentro.
Aprii la porta e cercando di fare il meno rumore possibile lo portammo nella mia stanza.
Will lo sistemò nel letto assicurandosi che stesse bene.
Abbozzai un sorriso nel vederlo tenere a qualcuno così tanto.
Gli feci cenno di andare, avevo paura che i miei genitori potessero accorgersi che non fossi da sola.
Lo scortai fino all'ingresso.

-Grazie per Dylan.

-Non c'è di che...

Lui sembrò sul punto di dire qualcosa ma poi si limitò a sospirare.

-Beh, buonanotte Jones- mormorai.

-Buonanotte, bestiolina- mi stuzzicò.

Chiusi la porta alzando gli occhi al cielo.
Me la sarei dovuta prendere per quel nomignolo ma la verità era che mi aveva fatto sorridere.
Ancora con il sorriso stampato in faccia mi diressi nella mia stanza.
Sobbalzai nel vedere Dylan in piedi davanti alla finestra.
Richiusi la porta alle mie spalle a chiave e avanzai verso di lui.

-Che diavolo fai lì in piedi?- domandai scandalizzata.

Un secondo prima stava dormendo, quello dopo sembrava più sveglio che mai.

-Ti aspettavo- sbiascicò -Ho riconosciuto la tua voce in macchina e volevo assicurarmi che fossi davvero tu.

Non risposi, lo presi per il braccio e lo feci adagiare sul letto.
Caspita se era bello.
Facendo attenzione che il suo sguardo non fosse puntato su di me mi spogliai ed indossai il pigiama.
Mi sistemai accanto a lui assicurandomi di mantenere le distanze dal suo corpo caldo.
Cercai di chiudere gli occhi ma Dylan continuava a muoversi e a mugugnare qualcosa.
Sgranai gli occhi quando lo sentii sfilarsi prima i pantaloni poi la maglietta.
Mi coprii il volto con le mani imbarazzata.
Ma aprii una fessura tra le dita per osservarlo meglio.
Era perfetto ed io mi sentivo improvvisamente accaldata.

-Hai intenzione di dormire nudo?- gli domandai sporgendomi verso di lui.

Lui mugugnò qualcosa che non riuscii a capire, mi prese per il colletto della maglia e mi attirò a sè.
Il fiato mi si mozzò in gola quando mi ritrovai ad un centimetro dalle sue labbra.

-Sei bella da morire, Skylar Young- mormorò sulle mie labbra -Non credere mai a chi ti dice il contrario.

Se mi fossi avvicinata ancora l'avrei baciato, avrei assaggiato le sue labbra carnose ma Dylan abbozzò un sorriso lasciando cadere la testa sul cuscino.
Lo osservai ancora per un momento.
Avevo lo stomaco in subbuglio.
Mi voltai di scatto dandogli la schiena.
Strinsi le braccia al petto.
Stavo per baciarlo.
Stavo per baciare Dylan.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top