Prologo
Pisces
Nella luce splendente del sole, il mattino ci sorrideva giocoso nell'attesa di una vita dolce e piena di gioie. Passeggiavamo nel parco della via Lattea io e Scorpio, tenendoci la mano lungo la riva del fiume bianco. Le sue acque erano sempre tempestose e al velocità con cui scorreva impressionante.
Ci tenevamo la mano come qualsiasi altro giorno, ma non era un giorno come tanti, era il duecentesimo anno assieme e non volevamo passare nemmeno un secondo separati.
Lui si era messo un abito grigio con alcune rifiniture nere che lo facevano sembrare ai miei occhi la cosa più bella di sempre. Mi guardava con occhi innamorati e mi conduceva verso la cascata, dove lo spettacolo era mozzafiato e la luce mostrava tra gli schizzi d'acqua, piccoli riflessi e colorazioni dell'arcobaleno.
Mi ero vestita per l'occasione con un abito turchese con scollo a cuore e avevo acvonciato i capelli con una coda ben fatta in cui avevo incastonato delle piccole gemme d'acqua cristallizzata.
<<Pisces devo parlarti di una cosa>>mi disse lui guardandomi negli profondamente negli occhi.
Io annuii in risposta e Scorpio indietreggiò di un passo e si mise in ginocchio. Cercò qualcosa nella giacca e la tirò fuori per mostrarmela. In mano aveva una piccola scatola rossa che aprì davanti a me, rivelando un bellissimo anello con incastrati piccoli diamanti e una bellissima pietra acquamarina.
<<vorresti passare il resto della tua vita eterna con me? >> disse guardandomi speranzoso, ma i miei occhi si riempirono di lacrime e lo fissai come fosse l'ultima cosa che mi aspettavo da quella giornata.
Iniziai a tremare dalla paura. Tutto ciò non era giusto. Io non ero abbastanza per lui mentre lui era tutto il mio mondo. Non sarebbe stato giusto privarlo di ciò che meritava e io certo non ero la cosa migliore per lui. Non ero perfetta e non lo sarei mai stata.
<<non... posso>> dissi con le lacrime agli occhi e scappai lontano di modo che non potesse vedermi piangere, ma lontano non era mai abbastanza lontano nel firmamento.
Dovevo andarmene. Dovevo sparire per il suo bene. Pensai mentre correvo come una pazza. Poi capii che l'unica possibilità era andare dove solo poche volte noi costellazioni eravamo andate: era il momento di scendere sulla terra.
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