8. Poteri

In vita mia non mi sarei mai immaginata di trovarmi in una situazione del genere, eppure ci sono: vivo in un appartamento con un ragazzo, nel mondo degli umani. Sapere di essere in un mondo non tuo con varie probabilità di insuccesso nei tuoi obiettivi non è molto confortante, ma noi costellazioni ci sorreggiamo a vicenda per mantere l'equilibrio con i nostri poteri.
Ognuno di noi controlla elementi differenti e manifesta varie inclinazioni magiche quando scende sulla terra. Abbiamo tutti inclinazioni diverse e possiamo usarle a nostro piacimento, ma evitiamo di farlo davanti a gli umani per paura di essere scoperti.

Ma tornando all'argomento principale... oggi Acquarius, o meglio Nathan, si trasferisce a casa mia e io sono abbastanza nervosa. Mi ha scritto poco fa dicendo che stava arrivando con i primi scatoloni e che J lo aiutava a portali in casa.
Solo a pensare che vivrò con lui l'imbarazzo sale alle stelle. Spero che tutto fili liscio.

Sento suonare il campanello: è arrivato. Vado alla porta e guardo dallo spioncino: ha in mano uno scatolone che sembra pesante e dietro di lui c'è un ragazzo che sembra avere la nostra età umana.
Apro la porta e li saluto: << Ciao ragazzi. Venite dentro>>
<<Grazie, stavamo per esalare l'ultimo respiro>> dice Nathan in tono ironico entrando nell'appartamento seguito a ruota da Jason.
<<wao>> affermano all'unisono rimanendo con le mascelle spalancate per l'immensità della casa.
<< Benvenuti nella mia mini-reggia >>
<<MINI?! questa è una reggia a tutti gli effetti!>> dice Nathan in tono stridulo.

Pensandoci bene il mio appartamento è davvero una reggia. Ho avuto molta fortuna con il mio lavoro da investigatrice e, mi sono potuta permettere un appartamento del genere.
Lo spazio certo non manca. Le pareti sono tinte di bianco perla e il pavimento è in legno. Ci sono due stanze da letto e, un bagno per ognuna, subito dopo l'open space del salotto a fianco della cucina. Tutto è finemente arredato ed in ordine.

<<si ok, è la mia reggia. Adesso portiamo dentro gli scatoloni. Più tardi devo andare a lavorare>> dico in fretta correndo ad aiutarli. Nathan non ha proprio pochissime cose...
Gli offro da bere da brava padrona di casa e dopo, J se ne va affaticato salutando Nathan con un sorrisetto malizioso.
<<Bene. Visto che se n'è andato, adesso possiamo darci una mossa>> affermo con aria soddisfatta.
Chiudo gli occhi e inizio a percepire le vibrazioni intorno a me. In questo mondo tutto emette vibrazioni e io riesco a percepirne alcune e a sfruttare il mio potere grazie a esse.

Con i palmi delle mani rivolti verso l'alto alzo le mani piano piano e nello stesso momento gli scatoloni si sollevano da terra, fluttuando per aria, come se non ci fosse gravità.

<<questo è davvero figo! >> dice Nathan stupito.
Riapro gli occhi e lo vedo venire verso di me. Si avvicina e mi abbraccia forte, stringendomi come se avesse paura di perdermi.
Le sue braccia mi stringono forte e sento il suo profumo inebriarmi le narici. Mi sento al sicuro con lui ma, la situazione è troppo strana e non mi trovo a mio agio sotto pressione. Il mio viso è già diventato rosso e l'antigravità che avevo scatenato si è ormai riversata su molti oggetti nella stanza: il divano e le sedie da pranzo sono ormai sul soffitto, ci sono piccoli oggetti sospesi a mezz'aria e altri quasi vicini al pavimento. È una scena irreale.

Chiudo gli occhi e ricambio il suo abbraccio per qualche secondo: mi sento stringere forte, non in modo aggressivo, ma dolce come se avesse paura di perdermi di nuovo.
<<Nathan se stringi così forte soffoco>> dico in tono un po' seccato.
<<scusami>> risponde allentando la presa e allontanandosi di qualche passo.

Adesso controllo di nuovo il mio potere. Gli oggetti più pesanti come il divano e le sedie sono tornati al loro posto, mentre gli scatoloni sono ancora per aria.
<<spostarli così sarà molto più facile>> dice lui soddisfatto: <<tu ancora non hai visto il mio potere però. Andiamo sulla terrazza del tetto>>
Incuriosita acconsento e lo lascio prendermi per la mano mentre saliamo le scale dal corridoio interno del palazzo.
Una volta usciti dalla porta di servizio la visuale è a dir poco mozzafiato e la vista di Central park e degli edifici attorno è sempre entusiasmante.
Nathan va verso il bordo della terrazza e allarga le braccia quasi per buttarsi all'indietro ma, inizia ad agitarsi un vento forte in movimenti circolari che prende vita portandolo a qualche metro dal pavimento. Il vento si muove vigorosamente con la forma di un serpente creando piccoli vortici dietro di se.
Nathan lo indirizza verso terra e questo lo riporta giù delicatamente. Si trasforma poi in qualcosa di diverso: un cavallo, fatto di fumo bianco.

<<avvicinati. È un animale molto mansueto>>mi dice in tono calmo e rassicurante.
Io mi avvicino e quando sono davanti all'animale questo avvicina la testa alla mia mano facendomi percepire la leggerezza del fumo di cui è fatto.

Lo guardo estasiata: <<è magnifico, come sei riuscito a crearlo? >>
<<controllando le particelle d'aria e le sue componenti. Se ti concentri forse puoi riuscirci anche tu>> dice prendendomi la mano.

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