18. La Prova
Libra
Camminiamo da quasi un'ora senza aver ancora trovato la stanza. I piedi iniziano a essere indolenziti a causa del pavimento irregolare e cominciamo tutti a essere frastornati perché il paesaggio che ci circonda è tutto uguale.
<< Cancer possiamo fermarci un attimo? Voglio controllare la sua fasciatura>> dico guardando il braccio di Acquarius e Cancer annuisce. La fasciatura si è allentata un po' ma niente di ché, anche se quello che mi preoccupa di più è Acquarius perché come provo a spostargli il braccio per sistemarlo sembra soffrire atrocemente. Lo guardo negli occhi e lascio che intuisca quello che vorrei dirgli con un espressione preoccupata.
<<lo so. Sembra che sia peggiorato. Dobbiamo uscire da qui e sistemarlo alla svelta>> mi sussurra, cosciente della sua condizione, poi si rivolge a Cancer :<< I tuoi granchi hanno trovato niente? >> le domanda.
<<no, non ancora. Perché non provi con il tuo potere? Probabilmente faremo più veloce>> risponde lei.
<<posso provarci ma, in queste condizioni non riuscirò a controllarlo a lungo. C'è una direzione in particolare che devo controllare? >>
<<Da quella parte. Mi sembra la pista migliore>> le risponde lei indicando un corridoio buio a lato della stanza in cui ci troviamo.
Acquarius annuisce, poi chiude gli occhi e tende il braccio non fasciato nella direzione che Cancer gli ha indicato. Del fumo grigio esce dal soffitto e si dirige lungo il corridoio seguito da una forte folata di vento. Acquarius rimane immobile per una decina di minuti, cercando nella sua testa un indizio, una traccia, un percorso, poi inizia a piegarsi sulle ginocchia dal dolore. La ferita al braccio non gli consente di fare altro e io corro ad aiutarlo.
<< forse ho trovato qualcosa>> dice dopo qualche secondo.
<<lo stagno?>> domanda Cancer incuriosita.
<<forse>> risponde, poi si ferma a prendere fiato e riparte: << non ne sono sicuro ma penso che sia quella stanza. Ci sono due svolte a sinistra e tre a destra per arrivarci ma in mezzo la strada è più scossessa e ci sono dei buchi nel pavimento>> dice con aria preoccupata guardandomi.
<<per quello non c'è problema. Ci posso pensare io>> gli rispondo con un sorriso, dimenticandosi completamente della presenza di Cancer.
<<Adesso ho capito! Ecco perché mi sembravate strani! Voi due state insieme vero?>> dice lei con voce quasi stridula ed eccitata. A quell'affermazione non riesco più a contenermi e divento paonazza in viso, dirigendomi verso di lei e afferrandola per le spalle: << ti prego.. Cancer, ti prego non dirlo a nessuno. Se Aries lo venisse a sapere ci vorrebbe morti ancora di più >> le dico imbarazzata e impaurita. Lei capisce e mi fa segno che terrà la bocca chiusa.
<< comunque sono felice per voi! Siete molto carini insieme>> mi rassicura facendomi l'occhiolino.
A quelle parole decido di abbracciarla come segno di ringraziamento per qualche secondo, poi torno da Acquarius e lo aiuto ad alzarsi per incamminarci verso il corridoio.
Proseguiamo per i corridoi che lui ci indica, rallentando il passo per lasciargli riprendere fiato, anche se sembra essere sempre più stanco e sfinito. Passata l'ultima svolta entriamo in un corridoio ampio e dal pavimento molto sconnesso, con vari buchi in molte zone, al ché decido di intervenire e usare il mio potere.
Chiudo gli occhi e mi concentro, poi prendo le mani dei miei amici che assieme a me si sollevano in aria senza peso.
<< adesso puntate i piedi sulla parete in fondo e diamoci una spinta>> affermo determinata. Riusciamo a darci la spinta e fluttuiamo fino dall'altra parte del corridoio senza problemi. Una volta in fondo al percorso pieno di buchi ci faccio riatterrare e proseguiamo il cammino ancora per una decina di minuti tra stanze e corridoi sconnessi e diroccati ma alla fine troviamo la stanza.
È una stanza veramente enorme con al centro un laghetto di acqua limpida che sembra profondo non più di qualche metro. Attorno è circondato da sabbia e alberi ormai secchi che sembrano stare in piedi per miracolo. Ci avviciniamo all'acqua per vedere meglio se sul fondo ci può essere qualcosa e all'improvviso inizia a luccicare qualcosa sul fondo. Non si capisce che cosa sia ma la luce ne riflette le sfumature dorate.
<<potrebbe essere quello? >> domando pensierosa a Cancer.
<<non lo so, guardiamoci intorno ancora un po' prima di andare a prenderlo perché tutto questo sembra molto una trappola>> risponde lei preoccupata guardandomi in viso.
Allora ci mettiamo a cercare lungo le pareti della stanza qualche indizio, senza alcun risultato fino a che Acquarius non trova un incisione su una pietra vicino all'acqua e mi chiama per farmela vedere.
La osservo per un po' cercando di capirne il significato ma non ci riesco.
<<Queste incisioni sono troppo sbiadite per poterci capire qualcosa ma alcune parole ancora si leggono. Sembra ci sia scritto "acqua" poi altre parole e alla fine "sussurra la morte" >> gli dico preoccupata e con un groppo alla gola.
<<È decisamente una trappola>> dice Cancer osservando l'acqua dello stagno.
<<ma dobbiamo comunque prendere quella cosa>> osserva Acquarius con espressione cupa.
<<Bene, allora non abbiamo scelta! Libra se succede qualcosa di strano dovrai coprire le spalle a entrambi>> mi dice Cancer con aria seria e molto preoccupata aspettando che io le annuisca in risposta.
Si avvicina di più all'acqua e abbassandosi lascia uscire diverse centinaia di granchi dallo zainetto che si era portata dietro. Vanno ad immergersi in acqua come dei piccoli subacquei mentre noi li vediamo affondare sempre di più nello stagno arrivando a toccare quella piccola cosa risplendente sul fondo. Sembra incastrata sul fondo. I granchi provano a smuoverla. La tirano in un verso e nell'altro ma sembra non volersi spostare finché non notiamo alcune bolle risalire in superficie. Ne seguono molte e sempre di più finché non si nota risalire qualcosa insieme al turbinio di bolle. Sembra quasi essere un pesce ma non del tutto, poi schizza fuori dall'acqua con vigore riuscendo a bagnare anche noi malgrado la lontananza dal bordo.
Ci appare davanti una figura quasi come una sirena ma che non sembra affatto amichevole nei modi. Fino a metà del busto ha una coda con varie pinne laterali e scaglie color argento con riflessi verdi ed azzurri, mentre il resto del corpo, dalla vita in su sembra essere umano ma con quelle che sembrano ali palmate estendersi tra il tronco e le braccia. Nemmeno la testa è del tutto umana. Gli occhi dorati assomigliano a quelli di un serpente e i lineamenti sono assottigliati a dare al capo una forma quasi allungata come quella di una lucertola. Non ha capelli e alla fine delle dita si estendono artigli accuminati di colore nero.
Il suo sguardo si posa su di me, squadrandomi dalla testa ai piedi e sento i brividi salire su tutta la pelle. Il terrore che riesce a infliggere quella creatura è notevole e con un solo scatto della coda si lancia fuori dallo stagno e si dirige verso di noi. Non riesco a muovermi. Sono pietrificata dalla paura. Sento gli arti formicolare e vedo la bestia avvicinarsi sempre di più, sibilando con la lingua biforcuta che si intravede uscire appena dalla bocca.
All'improvviso i granchi di Cancer gli saltano addosso come a formare un'onda che sommerge la sirena facendole lanciare un grido di dolore inumano. Cerca in ogni modo di laverseli di dosso, con le mani, con le pinne e tutto ciò che ha ma è inutile. Riesce solo a peggiorare la situazione, infliggendosi ferite profonde con i propri artigli.
<<Aquarius! Annebbia la sua vista!>> urla Cancer dall'altra parte della stanza con espressione concentrata sulla scena e con le braccia tese e controllare tutti quei crostacei. Acquarius interviene immediatamente facendo uscire dal fumo nero dal soffitto e scagliandolo sulla creatura che cerca senza successo di evitarlo.
È completamente ricoperta di fumo nero e di crostacei che l'accecano e infliggono sferzate con le dure chele rafforzate dei granchi del cancro. Continua a dimenarsi per un po' nella speranza di liberarsi dalla morsa ma i crostacei l'attaccano alla gola e cominciano a strappare pezzetti delle squame finché uno zampillo di sangue scuro comincia a sgorgare dalla gola, lasciando la bestia dissanguata a terra dopo alcuni interminabili momenti di agonia.
Rimango attonita alla vista della scena, sembra quasi di vedere un film dell'orrore ma in realtà è tutto davanti ai miei occhi. Qualcosa di veramente spaventoso e terrificante da osservare.
Acquarius si è accorto della situazione e premurosamente mi si avvicina per abbracciarmi, facendomi appoggiare la testa sulle sue spalle e accarezzandomi con il braccio non fasciato.
<<È finita. Ci sono qui io, tranquilla>> mi sussurra dolcemente all'orecchio mentre le lacrime iniziano a rigarmi il viso.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top