Cosa succede?

Non so se fosse una coincidenza o no, ma da quando Frah era entrato nella mia vita le cose iniziarono ad andare meglio. Mi sentivo di nuovo accesa. Era passato solo poco meno di un mese dalla fine con Ariel e mi sembrò di averla già superata, ciò mi spaventava molto. Pensavo che ci avrei impiegato più tempo.
Quando parlavo con lui mi sentivo me stessa. Mi sentivo compresa. C'era una strana connessione tra di noi.
Io gli parlai di Ariel, di Hyade e anche di Jane. Mi aprii completamente.
Anche lui si sentì a suo agio nel parlarmi del suo passato nelle relazioni, dei suoi pensieri e dei suoi problemi.

Quel ragazzo mi incuriosiva. Sembrava uno stronzo visto da fuori, e si comportava così in passato, ma con me no. Non riusciva ad esserlo. Nascondeva un mondo dentro e volevo conoscerlo. Volevo conoscere anche la sua oscurità.
Mi interessava perché riusciva a tenere conversazioni profonde, come la concezione dell'amore, i nostri pensieri, le nostre paure e insicurezze e il destino... Già, il destino. Gli raccontai di quella volta che lo notai in giro e mi disse che anche lui si ricordava quel giorno senza alcun motivo preciso. Pensai che forse eravamo destinati a ritrovarci.

Una sera decidemmo di andare in un paese dove c'era una festa. Nessuno dei due era mai stato in quel posto, ma ci incamminammo lo stesso. Entrammo in stradine piccole. Mi piaceva avventurarmi e sapevo che fosse così anche per lui. Aveva un gruppo di amici, che definiva tossici, da cui voleva allontanarsi ma non riusciva. Con loro si intrufolava in posti abbandonati.
Io non ero una ragazza che avrebbe mai fatto queste cose, ma quella sera mi piacque molto andare in strade desolate.

«Ma ti piace visitare posti del genere?» mi domandò.

Io risposi di sì e mi disse che avrebbe voluto portarmi in un posto poco frequentato dove c'era il mare. Gli dissi che mi andava bene, l'importante era che tornavo a casa viva. Lui mi rassicurò.
Restammo da soli per le prime tre ore. A volte incontrammo qualcuno di nostra conoscenza e ci fermavamo a salutare.
Incontrò un gruppetto di amici e li salutò, tutti tranne una. Io ci feci caso, ma non dissi nulla al momento. Salutai due che conoscevo, uno dei quali ci vedeva bene insieme, e poi ce ne andammo.

Dopo un po' prendemmo il discorso e gli chiesi se quella fosse una delle sue ex. Inizialmente non rispose. Poi mi rivelò che era la sua ultima ex, quella che lo aveva fatto soffrire di più. Uscivamo entrambi da situazioni complicate...

Passate le prime tre ore ci raggiunsero due del collettivo, Daniel e Roy. Loro erano quelli con cui presi subito confidenza e mi difesero nella situazione con Hyade. Andammo alle giostre e decidemmo di metterci negli autoscontri. Frah pagò per me. Passammo tutta la serata a darci pugnetti sulla spalla, a scombinarci i capelli, a prenderci in giro.

Verso l'una di notte lui se ne sarebbe dovuto andare, allora ci allontanammo dagli altri mettendoci in una panchina che dava su un bel panorama.

«Guarda, il piccolo carro» disse puntando il dito in alto.

Un brivido mi percorse la schiena. Sembrava una scena della storia che stavo scrivendo... Lui era Alioth. Il ragazzo dagli occhi brillanti come le stelle che aveva paura di amare, l'unica differenza erano gli occhi castano scuro. Ma io riuscivo a vedere della luce.
Ci mettemmo a guardare le stelle per un po', fin quando non arrivò suo padre e se ne dovette andare, così tornai dagli altri e mi guardarono sorridendo. Chiesi spiegazioni e mi dissero che ci stava palesemente provando con me, che mi mangiava con lo sguardo. Sentimerlo dire, non so perché, mi rese felice. Non furono gli unici a dirlo. Lo disse anche un ragazzo che non conoscevo che rimase con noi per poco.
Stessa cosa disse Jack che passò con noi pochissimo tempo, ma questa situazione non gli piaceva affatto. Aveva paura che potesse accadere la stessa cosa che accadde con Ariel e non nascondo che anche io avevo questo pensiero. Decisi di non parlargli più di lui perché ogni volta mi guardava male e sapevo quale fosse il suo pensiero, non mi appoggiava.

Anche Rachel ci vide quella sera e fece dei pensieri su me e lui, ma insieme a lei c'era anche Ariel. La dovetti salutare e non provai nulla nel farlo.
Jack mi disse che gli aveva subito chiesto se ci fosse qualcosa tra me e Frah perché ci aveva visti abbastanza "attaccati".
L'indomani chiese la stessa cosa a Joyce, ma lei rispose che non sapeva nulla. La verità.
Perché le interessava così tanto? Non era andata avanti come diceva?

Non mi importava cosa potessero pensare gli altri. Mi trovavo bene con lui e volevo stringere la conoscenza, poi stava a noi decidere se diventare qualcosa o no. Nessuno si sarebbe dovuto intromettere. E stavolta promisi a me stessa che non mi sarei fatta venire di nuovo le paranoie. Doveva andare diversamente questa volta.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top