L'idea -Zelda

L' arrivo al villaggio Calbarico fu per me la disperazione... Il frutto di anni di lavoro... il regno prospero che ero riuscito a creare.. ormai solo macerie. La siccitá aveva portato la povertá, solo i più ricchi o fortunati riuscivano a mantenere una casa... L'attacco poi ha portato diverse morti... cadaveri per strada, amici e parenti che piangono sui cadaveri e altri che invece cominciano a deturpare i corpi dei nemici, in preda alla rabbia e alla follia. Mi venne da piangere. Mostrare compassione non era cosa contemplata, mi dovevo mostrare sempre sicura, determinata.
<Cos'è successo?> chiesi a Darunia, il Goron che aveva guidato la rivolta.
<Ganondorf ha sete di potere. Voi non essendo stati partecipi della vita di City non lo sapete, ma non tutte le persone in strada, morte e non, sono vittima non solo della furia omicida dei mostri ma anche persone morte di fame e di freddo, oppresse dalle pesanti tasse imposte dal nostro nuovo sovrano. A lui piace vederci così, gioisce nel vederci faticare per nulla, combattere per la nostra libertá e non ottenerla. Gli piace sentire le nostre grida disperate.
Non cambierà mai la situazione. Siamo riusciti a prendere il sopravvento grazie al vulcano.>
<Come?>
<Una volta ogni mese dal vulcano erutta una gigantesca pietra lavica. Questa pietra attira delle creature molto potenti che noi Goron possiamo comandare.>
<Quindi avete sgominato le guardie?>
<Esatto>
Anche se vittoriosi, avevamo perso la speranza. Poi l'illuminazione.

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