Hoax
Eveline Miller senza Hank Palmer si stava lasciando andare, lentamente.
Ogni giorno le sue dita erano sempre più vicine al barattolo di xanax che aveva rubato a Christine, ogni giorno la sua pelle diventava sempre più pallida del normale. Stava cadendo in depressione, ma non per moda, quando non riesci a risolvere un problema e il senso di colpa di opprime per aver perso l'unica salvezza.
Questi sono motivi per cadere in depressione, non per droga o altro.
Riporto qua sotto un discorso che la ragazza fece in tribunale, prima di vincere un caso che girava sulla morte di un ragazzo per colpa di antidepressivi.
-La depressione non è un gioco, non è una moda. Se ti droghi perché ti piace e poi muori io non piangerò la tua morte, perché sei tu lo stronzo che ha voluto suicidarsi senza nessun motivo per essere depresso! E vedo giovani sui social che postano la foto con il barattolo di xanax, ah perché è bello prendere pillole mediche per un problema serio che tu NON hai. La droga fa schifo signori, l'ultima cosa che dovrebbe essere la droga è proprio andare di moda. Quando vieni tradito da un tuo caro, quando muoiono tutti i tuoi cari, quando non hai nessuno, quando vieni lasciato da chiunque: questi sono dei cazzo di motivi per prendere antidepressivi usati per curarsi, non perché lo fanno tutti. Mi dispiace per chi ti sta attorno, ma se muori sapendo che cosa fa la droga e continui a postare foto dicendo "oh ho tanti problemi" quando l'unico problema serio che hai è il forno che non funziona, sei tu il cattivo, non io.
E ora lei stava attraversando tutti i problemi avuti in passato, i problemi del presente che stavano cambiando drasticamente il suo futuro. Non c'è nessuno che cambia le cose al posto tuo, perciò alzati e combatti la battaglia per te stesso.
Ma qua arriva la luce nel buio, è qua che ti voglio Eveline, quando stai per prendere le pillole e ripensi a tutto ciò che potresti avere se solo ti alzassi e uscissi di casa per prenderti ciò che ti spetta, e lo fai. Il premio lo vinci, ma prima devi riscuoterlo. In questo modo Eveline Miller uscì di casa con una determinazione mai vista negli occhi, pedalando in sella alla bici di Hank anche se troppo alta per lei, accostandosi vicino al Flying Deer.
Infilò il cellulare in tasca, entrando nonostante il cartello che indicava la chiusura del bar, avvicinandosi a Sam che disperata guardava delle carte finanziare su un tavolo.
-Siamo chiusi.
Disse atona.
-Il locale o il tuo cuore?
Samantha Powell si girò incassando le spalle alla vista della ragazza, facendole segno di sedersi mentre stava per ingurgitare l'ennesimo goccio di vodka, ma la mano di Eve la fermò.
-Che cosa ti ha fatto Hank?
-Senti ragazzina sono cose che non potresti capire, perché non te ne fai una ragione e lasci perdere?
Aggrottò le sopracciglia.
-Ti sembro una dodicenne?! Ascolta: so che qualcosa non ha funzionato in tribunale, so che tu non hai detto la verità. Ho visto una possibilità per far uscire di galera Henry e sbatterci dentro Olivier assieme al suo avvocato, mi serve soltanto il tuo aiuto.
La barista sospirò affranta, la testa affondata nelle mani, rialzando poi il capo per guardarla con quegli occhi brillanti.
-Non...non mi ha stuprata, anche se sembra il tipo non lo farebbe mai...almeno a me. Io avevo così paura per una cosa e stavo dando di matto, lui mi ha soltanto calmata in quel modo prima che mi facessi male da sola. So che ci hai visti, ma quando te ne sei andata Hank mi ha lasciato andare ed è rimasto a chiedermi cosa mi fosse successo, ma non sono riuscita a dirglielo. Si è arrabbiato e mi ha urlato che se sarebbe finito in prigione la colpa cadeva tutta su di me.
In ogni caso, Eveline non stava ascoltando tutta la verità, ma una parte modificata perché alla fine era vero: non l'avrebbe capito.
-Che cosa, Sam, ti prego dimmelo.
Le fece leggere le carte.
-Olivier mi ha offerto un sacco di soldi per salvare questo posto dato che stavo per perderlo, in cambio però in tribunale dovevo dire qualcosa contro Hank per farti perdere. All'inizio non volevo farlo, ma poi ha aumentato il prezzo di offerta e...oh Eveline, ho tradito il mio più grande amore per un stupido bar! Ma è la mia vita questo locale, io...
La ragazza sentì qualcosa farla arrabbiare, forse ingelosire quando disse grande amore, ma lasciò stare, prendendole i fogli e uscendo di corsa dal bar con la registrazione della conversazione salvata sul cellulare. Sfrecciò nella centrale di polizia, mostrando tutte le prove che aveva finché Sam giunse tutta trafelata e venne convinta dalla ragazza a confessare davanti ai poliziotti.
Come la legge detta, dato che Samantha aveva omesso un passo fondamentale di un testimone quale il non mentire sotto giuramento, doveva scontare una pena che però venne surclassata dal pagamento immediato di Eveline. I soldi? Presi dal pagamento con tanti zeri che Hank le aveva dato appena prima di entrare in tribunale. Così, le due donne e i poliziotti uscirono dalla centrale alla ricerca di Olivier che sorpresero in camera da letto con...
-NOAH?!
I poliziotti presero subito il francese che scalciava invano, ma la ragazza non aveva occhi che per Noah.
-Tesoro...
-Ero io quella che tradiva, giusto?
Disse sul punto di esplodere.
Ecco che è andata, di fronte a te ragazza, la felicità.
Aveva troppe cose da dirgli che in verità non ne disse nemmeno una, semplicemente guardandolo con disgusto dopo che Olivier le aveva sussurrato all'orecchio il fatto che ci andava a letto da quando lei e Lewis si erano messi insieme. Con un calcio riuscì a liberarsi dalla presa dei poliziotti, uscendo mentre rideva, con Eveline alle calcagna. Si fermarono in mezzo alla strada, potendo morire in qualsiasi momento.
-Stai diventando pazzo per questa storia, è ora di finirla!
Il francese strizzò gli occhi arcuando quel maledetto ghigno sulle labbra.
-Non sono io che dormo con delle pillole di xanax.
Eveline dalle parole passò alle mani, lasciando un urlo di battaglia che invero spaventò Olivier Dubois, vedendola corrergli incontro.
Si diede uno slancio con il piede e, come l'aquila quando plana per afferrare la lepre, lo colpì con un pugno sullo zigomo facendolo cadere a terra. La rabbia le rese splendidamente fiera e forte, addirittura da strappare il coltellino di Olivier dalle sue stesse mani ed essere quasi in procinto di infilarglielo nella carotide e recidere la gola, ma la mano del poliziotto più anziano la fermò in tempo. Noah e Olivier vennero portati via per essere interrogati, intanto l'avvocato che tanto spaventava Henry era stato preso anche lui. Ma Eve ancora non sa che quel ragazzo le aveva lasciato l'ultima sorpresa, apposta studiata per farla cadere quando stava volando nel cielo più bello, e deve ancora accadere.
Ignorò tutti finché non giunse dentro al carcere, con tutti i soldi che le rimanevano sbattuti in faccia a chi di dovere per pagare la cauzione dell'avvocato, poiché la giustizia non sempre lavora come dovrebbe. La ragazza si sentiva tradita da tutti, lasciata, abbandonata, anche se lui sarebbe tornato da lei oramai che senso ha? Soffrire avrebbe continuato per sempre a farlo, perciò agì da stupida senza ragionare.
Voi penserete che quando fecero uscire l'uomo i vostri cari protagonisti fossero pronti per abbracciarsi, ma Eveline era già lontana, già verso casa per fare le valigie e andare via da Carlinville.
Non voleva più vivere in un inganno.
*confusi? Lo sarei anch'io. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.
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