XXXIII-Vai Via


Pov you

Vidi il viso della ragazza contrarsi rapidamente, si avvicinò con uno scatto a me e prese il colletto della mia felpa, stropicciandolo nelle sue piccole mani.

<chi ti ha detto come mi chiamo? > la sua voce era perforante e aggressiva, mi stava stringendo troppo e facevo fatica a respirare, ma non lo diedi a vedere.
<non ti deve interessare in questo momento, perché dovresti solo sloggiare>
Tentai di cacciarla e liberarmi di lei.
Ma fu tutto inutile.
<oh aspetta... Questo pezzo di merda ti ha raccontato di me? Della ragazza che ha illuso?! >ghignò acidamente, per poi gettarmi a terra.
In quel momento non capivo più nulla, non era lei la stronzetta?... A chi dovevo credere?..

<ma se lo hai ferito tu! >urlai rialzandomi, Yoongi aveva il volto traumatizzato e non riusciva ad alzarsi, i suoi occhi ricolmi di paura cadevano incessantemente sulla ragazza. Non pensavo avesse questo lato sensibile.

<tutte cazzate! >urlò acida, iniziai a confondermi, rivolsi uno sguardo a Yoongi, in cerca di spiegazioni, ma era come se le sue iridi si fossero concentrate su Yami, il suo sguardo perso e impaurito, le mani tremolanti che si aggrappavano disperatamente al bordo del letto, il suo carattere che diveniva minuscolo.

<vai via>decisi di darci un taglio, il mio tono era decisamente cambiato, non ero più in vena di "scherzare", se ne sarebbe dovuta andare a casa sua in quel preciso istante.
Alzai la testa per sembrare superiore e iniziai a guardarla con tono di sfida, la avrei cacciata fuori da qui.

<Min Yoongi, ci rivedremo presto... E spera che questa ragazza non capisca il tuo giochetto>dette quelle parole sbattè la porta della camera e successivamente uscì furiosa dalla casa.

<ora tu mi spieghi>continuai guardandolo confusa, ma anche leggermente irritata.
<cosa non devo scoprire? Ora tu parli Yoongi, e non accetto un rifiuto >
Il suo sguardo parlava chiaro, era leggermente contrariato, ma riuscii a smuoverlo leggermente e costringerlo a sedersi sul letto accanto a me.

<T/N... non è come sembra>tentò di dire, ma lo interruppi lanciandogli un'occhiata di fuoco, che lo fece ricomporre in un lampo.
<okay okay...>si passò una mano tra i capelli bianchi e poi incatenò il suo sguardo nel mio.
<prima che lei mi lasciasse, io avevo tentato di spiegarle molte volte la mia situazione, sia con i miei genitori, che al di fuori... Ma lei continuava a rifiutarsi di crederci, diceva che era impossibile che io, Min Yoongi, non avessi e ricevessibpiù l'amore che mi era stato donato... Io volevo solo chiarire...
All'inizio lei mi amava, ma poi vidi che il suo interesse andava sempre riducendosi, e glielo avevo detto... Ma non avevo cattive intenzioni.>

Poi, dopo essersi strofinato gli occhi ormai lucidi, riprese<avevo tentato molte volte di dirle che dovevamo pensare e consultarcib, perché in fondo, lei pensava solo al mio denaro... Ma non sembrava voler accettare la mia decisione, così, quel fatidico giorno, mi spezzò il cuore. >

Rimasi immobile a guardarlo.
Cosa avrebbe potuto fare quella ragazza da sola, cosa era riuscito a distruggere Yoongi così tanto?
<ma... Che cosa ti ha->lui mi interruppe subito, mostrandomi il suo sguardo ormai assente e gli occhi più lucidi di prima, non era un buon momento.
Ma cos'era che io non dovevo scoprire?
<ti lascio in pace, ma solo se rispondi sinceramente a questa domanda Yoongi:cosa c'è che io non devo sapere? >
Il ragazzo si irrigidí sul posto, la sua espressione cambiò in un istante e la tensione si fece sentire.
Lo incitai più volte a parlare, ma lui non ne voleva sapere.
<se non devi saprelo... È meglio non dirti nulla>cercò di difendersi.
Ma io lo bloccai< lo voglio sapere >
Non mi riconoscevo più, quel tono tanto distaccato non aveva mai fatto parte di me, ero cambiata e non potevo farci nulla, dopotutto era solo per oggi no?

<non so se è il caso.. >mi irrigidii mostrando il mio disappunto, ma sembrava non voler cedere e non riuscivo a convincerlo.
Per qualche strana ragiome, quel segreto sembrava contare più fi ogni altra cosa, anche di me...
Ma questo era... Ovvio?

<bene... Allora vado>dissi alzandomi  profondamente delusa dal suo comportamento.
<dove vai? >mi chiese scattando in piedi e prendendomi la mano, che Strattonai alla velocità della luce.
<È un segreto>dette quelle parole, scesi le scale e uscii dalla casa, non ne potevo più.

<oh scus->guardai in faccia il ragazzo a cui ero andata addosso.
<Kook! >lo salutai abbracciandolo, lui fece lo stesso.
<come mai qui? >gli domandai abbastanza curiosa, il mio cuore si stava alleggerendo.
<in realtà volevo farti visita>confessò abbastanza timidamente, gli sorrisi <ok... Ma non andiamo a casa, passiamo per il parco>gli chiesi per non sorbirmi le lamentele inutili di Yoongi.

Quel pi
Omeriggio il verde era luminoso e immenso davanti a noi, non c'era nessuno, il silenzio regnava attorno a noi, seduti su una piccola panchina insignificante.

<oggi si sta benissimo >interruppi quel momento di silenzio.
Il ragazzo arrossí, poi mi orese la mano.
Il mio cuore accelerò al solo contatto con il maknae.
Continuai a guardare dritto per l'imbarazzo, così come Jungkook.

In quel momento mi sentivo... Libera, leggera e a mio agio.
Decisi finalmente di voltarmi verso il ragazzo, che mi guardava sorridente.
Sembrava un cerbiatto, per i suoi grandi occhi, ma la bocca dava l'impressione di un coniglietto.
<Cute! >sorrisi.
Kook mi guardò confuso<sei cute! Sembri un coniglietto>continuai facendolo arrossire.
In quei mesi il ragazzo si era aperto molto di più con me, rispetto al primo incontro, e, non me ne stavo pentendo affatto.

Un'altra volta quell'aria silenziosa, contrastata da quel gauardarsi negli occhi.
Ma, ovviamente, qualcuno ci raggiunse.
Sentii un vuoto che mi pervase lo stomaco, una sensaziome nuova, mai provata.
<come va? >chiese Jimin interrompendoci.
Io poggiai una mano in fronte, poi lo guardai e scoppiai in una fragorosa risata, che contagiò anche gli altri due.

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Heyy... No non sono cattivah... Forse un po okay... Ma va bene, spero vi sia piaciuto...
Byee!!!.

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