Capitolo 2.

Insieme alla mia famiglia ci siamo trasferiti in un paesino nel nord Italia pensando di trovare un posto migliore dove vivere, tre anni dopo con l'arrivo del virus hanno iniziato a smistare la gente come animali in gabbia all'interno di zone di quarantena.
La vita lì era monotona, ognuno avevo un orario in cui lavorava per guadagnarsi quel poco per andare avanti.
I militari non permettevano a nessuno di battere la fiacca, ognuno doveva fare il proprio e in caso di disobbedienza si veniva puniti e nei casi peggiori, uccisi.
Le zone di quarantena servivano per tenerci al sicuro anche dai bombardamenti che servivano per cercare di eliminare il maggior numero di infetti.
Quelle un tempo erano persone come me, avevano pensiero e sentimenti ed ora non sono altro che bestie assetate di sangue.
Durante il processo di trasformazione avviene un rallentamento cardiaco che abbassa il consumo di energia facendo degenerare la parte razionale del cervello che tende ad annullare la personalità e la capacità intellettiva stimolando la violenza rendendo la vittima feroce e insaziabile. Questo virus fa aumentare la capacità di coagulare del sangue che impedisce cosi alla persona infetta di morire per emorragia.
Della mia famiglia siamo rimasti solo io e mio padre, fortunatamente siamo capitati entrambi nel quartiere nord-est. Molte delle persone qui, per sopravvivere lavora anche come contrabbandieri e noi siamo fra questi, usciamo andiamo in giro e terminiamo lavori come portare delle armi in un altra zona o addirittura fuori dalle mura.
I miei erano una bella coppia, solare e piena di amore. Insieme avevano dato vita ad un negozio di abbigliamento, quando vorrei poter indossare un bel vestito e pranzare a cena fuori. Le cose qui sono ben diverse, andando in giro di tanto in tanto si possono trovare ancora degli indumenti buoni di scorta. Attualmente indosso delle scarpe multisport, dotate di cuscinetti in modo che possa riuscire a superare ostacoli e soprattutto scappare in caso di necessità. Nel nostro appartamento ho un paio di scarpe invernali per i mesi più freddi, oltre a quelli ho un giubbotto imbottito e impermeabile, alcune giacche e dei abiti che riescano comunque ad isolarmi dal freddo.
Non bisogna preoccuparsi solo del cibo o dell'acqua, la temperatura alta è uno dei motivi per cui si muore, dopo infezione e malattie e per che no, una bella pallottola in piena testa da qualche stronzo.
Insomma, questa ora è la mia vita, la mia giornata tipo è sempre la stessa...beh se posso consolarvi io e mio padre stiamo pensando bene di andarcene via in montagna, abbiamo una mappa su alcune zone dove è facile trovare qualche rifugio inoltre si dice che in altitudine ci siano meno infetti. Dobbiamo solo capire come fare e cosa portarc-
"Ei tu."

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