Capitolo 7
"When my bones starts breaking, my heart starts shaking"
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Passai l'intera serata a guardare "X Factor" assieme a mia madre.
Andai a dormire tardi quella sera, non riuscivo a dormire, quel sogno mi perseguitava.
La sensazione di affogare era qualcosa di indescrivibilmente orribile e quindi mi svegliavo sempre in preda al panico.
Rimasi a guardare il soffitto l'intera notte senza riuscire a chiudere occhio.
Riuscì ad addormentarmi tranquilla solo verso le 5 del mattino.
~7 am~
« Svegliati Lola che dobbiamo andare a in un luogo » urlò mia madre entrando nella stanza.
"Cosa ? Dove ? Come ? Quando ? Perché ?" Pensai senza capire ciò di cui stesse parlando.
Aprì leggermente gli occhi mentre mamma spalancava l'immensa finestra della mia stanza facendo entrare la luce e quasi accecandomi.
Mi misi sotto le coperte in modo tale che la luce non mi desse fastidio agli occhi.
« Ieri ho parlato con il dottore e lui sapendo il nostro amore per la musica mi ha consigliato di andare in questo luogo...» disse sedendosi accanto a me nel letto.
« ... e quindi ora alzati che dobbiamo andare sennò faremo tardi» disse togliendomi le coperte di dosso e come un vampiro cercai di allontanarmi dalla luce.
« Alzati dai non fare la scema » disse uscendo dalla mia stanza.
Mi alzai dal letto e come ogni mattina andai a controllare quanto facessi schifo allo specchio del bagno.
Sbagliai parecchie volte le porte, "...ancora mi devo abituare a questa nuova casa" pensai mentre osservavo la mia orripilante visione nello specchio del bagno di prima mattina.
Passai mezz'ora sotto la doccia appena uscita spuntò mia madre.
« ... e vestiti carina, non vorrai fare una brutta figura nel tuo primo giorno no ? » disse con un sorrisetto sul volto.
"Primo giorno ? Primo giorno di che cosa ?"
Andai verso la mia stanza e presi dei vestiti in modo molto casuale.
Una felpa croptop gialla con la scritta "Burn It" sul petto, dei pantaloncini di jeans scuro, delle calze a rete e degli anfibi neri.
« Molto, normale ragazzina » dissi tra me e me mentre prendevo il telefono ed inviavo una foto a Michael.
Ancora mi dovevo abituare al fatto che Washington e Dallas hanno un ora di differenza e quindi in quel momento lui stava ancora dormendo come una piccola principessa.
Presi la mia borsa e corsi di sotto a fare colazione.
L'odore di uova strapazzate e bacon si sentiva da sopra, velocemente mi sedetti su una sedia casuale e aspettai che fossero pronti.
« Ben svegliata fiorellino, come hai dormito stanotte ? » disse venendomi incontro con un piatto squisito e porgendomelo.
Lo afferrai velocemente e neanche badai alla domanda, il mio motto è "Prima il cibo e dopo il mondo".
Iniziai a mangiare come una porca e in men che non si dica finì il cibo che prima si trovava su quel piatto.
« uhm, molto male » dissi rivolgendomi a mamma che prese il piatto e lo mise sul lavandino.
« ...e perché ? » chiese preoccupata.
« Sempre lo stesso sogno » dissi abbassando lo sguardo.
« Tranquilla tesoro, è tutto passato » disse abbracciandomi da dietro.
Il telefono di mamma iniziò a squillare.
« Ora però dobbiamo andare che sennò facciamo tardi » disse prendendo la sua borsa, le chiavi della macchina e rispondendo al telefono.
Presi una giacca jeans dall'appendiabiti per non sentire il freddo autunnale e andai verso la macchina.
"Ho scordato qualcosa mi sa..." pensai chiudendo la porta di casa e entrando in macchina.
«...ora mi puoi dire dove andiamo ? » chiesi poggiando la mia borsa sul sedile di dietro della nostra "Alpha Romeo".
« È una sorpresa, se te lo dicessi che sorpresa sarebbe ? » disse guardandomi con la sua solita faccia da "è naturale tesoro".
Ci impiegammo 20 minuti circa ad arrivare in questo posto.
Ero troppo distratta dal mio telefono per non notare che era una scuola, fino a che mamma non parcheggiò davanti.
« Davvero hai fatto tutto questo per portarmi ad una scuola come le altre ? » dissi arrabbiata con mia madre.
« Non è una scuola come le altre signorina, ha uno dei corsi di musica e sportivi più prestigiosi di tutta la nazione » disse una signora vestita in modo elegante che credo ci aspettasse da un po' all'entrata della scuola.
« Ci scusi per l'attesa signora ? » chiese mamma porgendo la mano a quella signora sulla trentina.
« Signorina Carter ma mi può chiamare Isabelle, sono la vice-preside di questa scuola » disse stringendo la mano di mia madre con fermezza.
Presi in disparte mia madre e la guardai malissimo.
« che c'è tesoro ? » chiese confusa.
« Che me ne faccio di una scuola di musica se malapena so se avrò la mia voce domani ? »
« ... non fare così tesoro, è logico che l'avrai e in caso se non la volessi utilizzare puoi sempre imparare a suonare un qualche tipo di strumento no ? Proprio come... »
« Non nominarlo ora per favore, mi farebbe stare solo più male in questo contesto » dissi fermando mia madre.
« So che fa male tesoro, ma non puoi fare così ogni volta che nominano Robert, era un bravissimo uomo e sarebbe fiero di te in questo momento e soprattutto se tu decidessi di seguire le sue orme... » disse mamma quasi con le lacrime agli occhi.
Passai alcuni minuti a guadare per terra e a pensare, finché non alzai il volto verso mia madre e dissi.
« Va bene, ci proverò »
Vidi il sorriso spuntare sul volto di mamma, era contentissima di questa mia decisione.
Ci dirigemmo verso la signorina Carter che era rimasta lì ad aspettarci.
« Quindi che ne dite facciamo un giro ? » disse mamma entusiasta.
La scuola era enorme, molto più grande di quella precedente.
« La Washington High School Of Indiana aprì le sue porte per la prima volta nel 1938, nel 1 febbraio del 1959 la palestra venne conclusa per le attività scolastica e anche per i nostri giocatori le "Pantere" della WHS... » disse la signorina Carter entusiasta di raccontare la storia di questa magnifica scuola.
Improvvisamente la campanella suonò è una marea di ragazzi uscirono dalle loro classi.
Andai a sbarrare un paio di volte finché non cadì sopra un ragazzo con una felpa di color verde e bianco.
« Hey ti sei fatta male ? » chiese con gli occhi puntati su di me.
Degli incredibili occhi celesti che mi penetrarono l'anima al solo guardarli.
« nono tranquillo » dissi rimettendomi apposto.
« Sono contento di questo » disse quel ragazzo sconosciuto dagli occhi magnifici.
« ...allora ci vediamo in giro »
Lo vidi andarsene mentre tutti i suoi amici facevano un casino dannato come se avesse appena vinto una coppa.
Una ragazza bionda da lontano mi guardò malissimo, era vestita da cheerleader assieme ad altre due ragazze sempre vestite uguali a lei, "che cosa banale" pensai.
Continuai il mio giro della scuola finché non arrivammo in segreteria.
« Allora signore come vi è sembrata la scuola ?» chiese la signorina Carter col sorriso sul volto.
« Molto educativo e interessante... » disse mamma rivolgendosi alla signorina Carter.
«... e te invece cosa ne pensi ? »
Ero super distratta nel pensare che quel ragazzo con gli occhi color cielo cristallino studia qui.
« Ahm... amore la signorina Isabelle ti ha fatto una domanda » disse mamma facendomi ritornare dal mondo dei sogni.
« ... è stato un bel giro, stupendo » dissi pensando ancora a quel ragazzo.
« E ti piacerebbe studiare qui ? » chiese.
« Naturalmente si » dissi senza pensare.
« Bene allora, se ti va di fare un'altro giro da sola nel mentre che io e tua madre risolviamo alcune cose per la tua inscrizione puoi benissimo andare » disse la signorina Carter sorridendomi.
« Va bene, ci troviamo sempre qui allora » dissi a mia madre.
Iniziai a cercare il "club di musica" visto che ancora non l'avevamo visitato.
« Scusatemi, mi sapete dire dov'è il club di musica ? » chiesi ad uno dei ragazzi che passavano.
« Sei nuova qui no ? » chiese questo ragazzo dai lunghi capelli marrone scuro.
«Si »
« Allora ti ci porto io se vuoi, tanto dobbiamo andare nello stesso luogo, dritto dritto verso i sotterranei »
"Nei sotterranei ? Cosa ?" pensai confusa.
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