Capitolo 13
"Wishing that I was your bottle,
So I could be close to your lips again"
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C'era il caos in quella immensa casa.
Tra bicchieri per terra e gente ubriaca che si scatenava al suon dei "Major Lazer" intravidi da lontano alcune delle amiche di Cheryl.
"Grazie al cielo non c'è" pensai.
« Vado a prendere da bere, volete qualcosa ? » chiese Marcus spingendo un ragazzo dai biondi capelli che stava per venirgli contro.
« Tre birre » disse August posando le braccia sulle spalle mie e di Julia.
« Ahm, io non bev... » non riuscì a finire di parlare che August mi interruppe tappandomi la bocca.
« Non ti sento » disse facendo il finto tonto con ancora la sua mano sulla mia bocca.
Lo morsi e improvvisamente la tolse emettendo un piccolo urlo dal dolore.
Vidi sparire in mezzo a quella folla Marcus.
« Andiamo a vedere la piscina » disse Julia con gli occhi che le brillavano.
Superammo dei ragazzi che giocavano a "birra pong" e ci ritrovammo fuori.
La piscina di casa Carpenter era qualcosa di assurdo.
Accanto ad essa c'era la postazione del dj vuota, un bancone con degli sgabelli vintage e alcune sedie a sdraio lungo i bordi della piscina.
Ci sedemmo sugli sgabelli ed aspettammo che arrivasse Marcus con le nostre bibite.
La musica non era altissima, riuscivamo a parlare tranquillamente senza dover strillare.
Improvvisamente una delle amiche di Cheryl mi guardò con uno sguardo malefico ed iniziò a digitare velocemente sul suo cellulare.
Non ci feci molto caso visto che Marcus era appena arrivato con le nostre bibite.
« Ecco a voi » disse porgendoci i soliti bicchieri rossi.
Presi uno dei bicchieri ed iniziai a sorseggiare la birra.
Aveva un gusto amaro a me non molto piacevole.
Posai il bicchiere sul bancone cercando di non farmi notare da August che me l'avrebbe subito fatto riprendere per dispetto.
Rimasi per un po' seduta a bordo piscina a fare delle "stories" su Instagram.
La piscina era caldissima perfetta per rilassarsi.
« Devo andare un'attimo in bagno, mi accompagni ? » disse Julia avvicinandosi a me.
« Okay » mi alzai ed entrai in casa.
Il numero di persone era triplicato da quando andai fuori.
All'improvviso la porta si spalancò, intravidi una chioma rossa varcare quella porta.
« Non dirmi che...» dissi tra me e me.
« Vieni » urlò Julia prendendomi dal polso e portandomi verso il piano di sopra.
Quella chioma sparì in mezzo a tutta quella gente.
Aspettai sulla porta che Julia finisse.
Inizia a sentire delle urla provenienti da una stanza.
La curiosità prese il sopravvento, mi alzai e andai a controllare cosa ci fosse in quella stanza.
Aprendo la porta vidi 2 ragazzi e 3 ragazze in cerchio, tra queste c'era anche la ragazza che prima cortesemente mi aprì la porta.
Erano tutti senza maglietta con delle carte in mano.
« Scusatemi » urlai coprendomi gli occhi e chiudendo da porta.
Uscendo d'un tratto sbattei contro qualcosa di duro e caddi.
Alzai lo sguardo e notai che era un ragazzo dai capelli corvini e un sorriso stupendo.
« Scusa... » dissi spostandomi e rimettendomi apposto.
« Nulla, ti sei fatta male ? » chiese con tono preoccupato.
« Nono tranquillo »
Alzandomi da terra, notai che un pezzo della mia felpa si era impigliato allo zipper della sua.
«...cavolo » disse alzandosi piano piano.
Cercai di toglierlo strappando per sbaglio la mia felpa.
« Nooo » urlai
Continuai a fissare il buco che si era creato finché quel ragazzo non poggiò la sua mano sulla mia spalla.
« Tranquilla, cerchiamo qualcosa per cucirla e tornerà come prima » disse avvicinandosi a me.
«...okay » dissi
Entrò in una delle stanze proprio come se già sapesse dove cercare.
Iniziammo a cercare ago e filo per aggiustare quel guaio appena combinato.
« Eureka ! » urlò quel ragazzo prendendo un kit per cucire da uno dei cassetti di una grossa scrivania.
Mi sedetti su quel comodo letto mentre il ragazzo prendeva ago e filo ed iniziava a cucire.
« Come ti chiami ? » chiese molto concentrato in ciò che stava facendo.
« Lola » dissi cercando di non stare a fissarlo.
« Io sono Thomas »
« Uhm... sei un amico di Jonah ? » chiesi tanto per parlare e per non lasciare quel momento più imbarazzante di quanto già fosse.
« Si, ci conosciamo dall'asilo ormai, sua madre e mia madre sono migliori amiche... ci sono cresciuto assieme a lui e a Naomi »
« Naomi ? » chiesi confusa.
« La sorella di Jonah » rispose «... è solo una genia in tutte le materie, una delle ragazze più belle della scuola e una fotografa bravissima »
"Naomi, Naomi... LittleNømy" pensai.
« Allora è lei... » dissi tra me e me facendomi però sentire da lui.
« Cosa ? » chiese confuso.
« Nulla tranquillo» risposi.
«Finito...come nuovo » disse alzandosi da terra e rimettendo apposto il kit.
« Grazie » dissi sorridendo.
Scendemmo al piano di sotto e improvvisamente notai che Julia mi aspettava seduta.
« Dov'eri finita ? » chiese.
« Un piccolo imprevisto niente di che » dissi guardando Thomas scendere.
« E che bell'imprevisto » disse Julia guardando Thomas.
« Andiamo dagli altri dai » dissi cercando di arrivare da Marcus e August.
Arrivata fuori, notai che i ragazzi non c'erano.
« Dove sono andati ? » chiesi a Julia che si trovava dietro di me.
Girandomi vidi ancora quella chioma rossa.
« Ti scongiuro no » dissi tra me e me.
All'improvviso intravidi Cheryl assieme alle sue amiche che cercavano qualcosa.
Voltò lo sguardo e mi notò.
« Tu » urlò venendomi incontro assieme alle sue amiche.
Cercai di scappare ma invano visto che era impossibile passare da dove siamo venute.
« Hey Cheryl... » dissi indietreggiando «... non rivolgermi la parola, a causa tua la mia divisa preferita delle cheerleaders è tutta macchiata »
disse avvicinandosi sempre di più.
Mi ritrovai quasi a bordo piscina quando intravidi Jonah venendo nella nostra direzione.
« Che ci fai qui ? » disse a Cheryl guardandola con lo sguardo arrabbiato.
« Baby... ti posso spiegare » disse guardandolo con lo sguardo da cane bastonato «.. è stata Nomi a invitarmi »
« Non importa... tu non sei più la benvenuta in questa casa e lo sai bene il perché » disse avvicinandosi « ... ora sparisci dalla mia vista, che la tua visione mi ha distrutto la serata »
«Okay me ne vado, ma prima... » si girò verso di me «... farò fare un bel bagnetto a questa qui» urlò spingendomi.
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