5 - LILAC
Gli animali lasciano piccole impronte sul tuo cuore.
Non è una poesia ma è comunque carina. Finalmente ero soddisfatta di qualcosa che avevo scritto.
Oggi dovevo lasciare la stanza, così racattai le poche cose che avevo e scesi in strada. La città su cui avevo passato la notte si chiamava Drost, ovvero civetta. Carino il nome, non come il bubolare dei gufi che si sentiva di notte.
Mi misi in viaggio, volevo andare nella foresta di Chirdek norh e ricavare più informazioni su queste sorelle.
Solo che una mano afferrò il mio braccio bloccandolo. Sotto la stretta al polso le mie vene pulsavano, sentivo una persona decisa, senza rimorsi, sapeva dove stavo andando.
"Tu non vai da nessuna parte principessina."
Una voce fredda e raffinata. Mi stava prendendo in giro, lo sentivo. Non mi girai neanche, sapevo chi era.
"Juliette."
Lo dissi con durezza, quello spirito mi dava sui nervi.
"Bene bene... Vedo che ti sei informata. Sai, mi conoscono il tanti. Ma molti..." e fece una piccola pausa:"...mi evitano."
Meow!
Lilac le era saltata addosso graffiandola, lei allentò la presa, così scivolati via dalla sua stretta e scappai.
Lili era ancora via, ero preoccupata per lei, temevo le fosse successo qualcosa di brutto. Ormai ero lontana dalla cittadella, mi ero rifugiata in un boschetto lì vicino, speravo nessuno mi notasse...
Mi rannicchiai contro un albero, non volevo pensare a Lilac, sapevo che non sarebbe più tornata. Non sapevo dov'ero, cosa dovevo fare per sopravvivere, volevo soltanto tornare a casa, avevo paura.
Passavano le ore, ma era ancora primavera, qui ci si addormentava con il sole e a volte si andava il giro di notte. Non capivo più niente... Ero sola in un mondo sconosciuto, pieno i imprevisti e persone strane.
Voglio tornare alla mia vita noiosa!
L'avevo pensato davvero? Non ci credevo, e adesso mi ci mettono contro le mie stesse parole.
Uffa!
Pensai a quello che avevo scritto stamattina, no non avrei mai dimenticato Lili, ha lasciato la sua zampina sul mio cuore e io non l'avrei abbandonata così presto, sarebbe restata per sempre nella mia memoria.
Mi misi a piangere, l'avevo persa e pensarlo mi faceva male. Mi odiai per questo, almeno lei era morta con onore e non è scappata come una codarda. Come ho fatto io.
Addio...
Mi guardai intorno, nessuno.
Meglio così.
Preferivo restare da sola piuttosto di essere presa in giro da una sconosciuta.
Ad un tratto vidi uno scoiattolo piombarmi addosso, eppure atterrò leggero come una foglia autunnale, ma corse subito verso un cespuglio come per togliere il disturbo.
Era così carino! Era marroncino tendente al rossiccio, aveva un muso paffutello e due occhi teneri.
Con mia sorpresa lo scoiattolo uscì dal cespuglio e mi mise vicino una mela.
Non può essere una dimostrazione di affetto... E allora perché?
Afferrai la mela e la sbranai, era da tanto tempo che non mangiavo. Mi sentii stupida, ma ringraziai lo scoiattolo, che intanto mi guardava con quei suoi occhioni teneri.
Tornò dentro il cespuglietto di bacche e mi raggiunse subito dopo da dove era venuto con un biglietto.
Ecco cosa c'era scritto:
Prego
Io non ne fui felice.
"Ma mi prendi in giro? Prego?"
Glossario
Drost: civetta
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