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"KEEP YOUR EYES OPEN"
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In mezzo a loro si distingue, come la gemma più nera e più grande in una collana di gemme nere, Giacomo Uncino, comodamente sdraiato in una rozza carretta tirata dai suoi uomini. Al posto della mano destra ha l'uncino di ferro con il quale, ogni tanto, o di continuo, li invita ad affrettare il passo. Quest'uomo terribile li tratta e li chiama come cani, e come cani loro gli ubbidiscono.
wooyoung aprì la porta e l'odore del cloro gli invase le narici; chiuse gli occhi e starnutì, attirando l'attenzione delle altre persone presenti. sorrise leggermente, imbarazzato, poi si diresse verso la scaletta di ferro per entrare in acqua; quando vi poggiò i piedi, si accorse che erano pienidi terra.
"com'è possibile?" sussurrò alzando lo sguardo; nessuno dei bambini intenti a fare riabilitazione, e nemmeno i loro genitori, si erano accorti che aveva sporcato il pavimento. "questo è davvero strano." aggiunse, entrando in acqua; fece un respiro profondo e vi si immerse. cercando di tenere gli occhi aperti, nuotò fino ad arrivare all'altro lato della corsia, ma prima che potesse risalire in superficie fu colpito da un forte dolore al petto. annaspò e la mancanza di ossigeno gli provocò un capogiro; il suo corpo iniziò a scendere, fino a toccare il fondo della piscina.
"wooyoung?" strizzò gli occhi, cercando di capire da dove arrivasse la voce, ma aveva l'intero corpo paralizzato e non riuscì a muoversi; dopo qualche secondo, qualcuno lo afferrò per i fianchi, nuotando verso la superficie. "resta con me: ci siamo quasi." wooyoung sorrise leggermente, riconoscendo la voce di san e cercò di non chiudere le pupille, nonostante bruciassero a causa del cloro. il ragazzo lo portò in superficie e corse verso quella che sembrava essere una roccia. "come ti senti?" gli chiese facendolo stendere con la schiena alzata; wooyoung tossì un paio di volte e chiuse gli occhi, portando la testa all'indietro. "hai bevuto un sacco di acqua." il biondo fece un respiro profondo e lo ringraziò con un sussurro; san gli fece l'occhiolino.
"dove siamo?" gli chiese guardandosi intorno. il palmo aperto della sua mano sfregava contro la roccia ruvida, la quale gli provocò dei graffi che in breve iniziarono a sanguinare.
"alla roccia del teschio, suppongo." rispose san, sospirando. "sai, ho vissuto tante avventure qui, ma non riesco a ricordarne nemmeno una." wooyoung poté cogliere l'amarezza con la quale aveva pronunciato quelle parole. "probabilmente non erano così importanti, altrimenti il mio inconscio non le avrebbe rimosse." aggiunse sorridendo leggermente, come per rassicurare il ragazzo davanti a se.
"posso farti una domanda?" egli annuì, incrociando il suo sguardo. "sta succedendo davvero?" disse, indicando la grotta in cui erano finiti. un altro sorriso si formò sulle labbra del giovane davanti a lui. "cosa c'è?" aggiunse il biondo, quasi disturbato da quell'atteggiamento.
"perché non riesci a crederci?" gli rispose san, sospirando debolmente. "non è poi così male, no? stare qui, intendo." i loro occhi s'incrociarono per qualche secondo, poi wooyoung distolse lo sguardo, arrossendo.
"ci sono i pirati?" gli chiese, portando le ginocchia al petto; il suo battito era ritornato regolare e non aveva più l'affanno.
"oh si, certo. ce ne sono molti, ma non si vedono spesso." san deglutì e sbatté le palpebre; un silenzio tombale cadde tra i due e per qualche minuto nessuno si azzardò a proferire parola.
"e gli indiani?" wooyoung fu il primo a parlare. san, che nel frattempo si era sdraiato sulla roccia, alzò un sopracciglio ed emise uno sbuffo.
"si, anche quelli." il biondo tossì e una ciocca di capelli gli cadde sulla fronte, pizzicandola leggermente.
"è vero quello che si dice?" aggiunse, aggiustandosi i capelli dietro l'orecchio.
"cosa si dice?" rispose san, leccandosi il labbro inferiore con la lingua. il ragazzo fece per parlare, ma fu distratto da un rumore; san scattò in piedi e si posizionò davanti al suo esile corpo. "stanno arrivando." sussurrò avvicinandosi a lui.
"chi sta arrivando?" il moro gli mise un dito sulle labbra e portò l'altra mano sul fianco sinistro, dove giaceva un cinturino con un coltello.
"i pirati." sibilò a denti stretti. dall'altra parte della sponda, wooyoung vide una figura sfocata avanzare verso di loro. "forse sa che sei qui." aggiunse, afferrando con decisione la sua arma.
"chi è quello?" disse il biondo, indicando verso una barca che stava avvicinando alla roccia. a bordo, si ergeva un ragazzo alto con dei capelli lunghi e chiari, legati insieme in una coda bassa. indossava una camicia bianca attillata e dei pantaloni di pelle nere, così come gli stivali sui quali era inciso un teschio dorato.
"kim hongjoong, il capitano del jolly roger." sussurrò san, spingendolo ancora più indietro. quest'ultimo, piuttosto confuso dalla situazione, andò a sbattere con la schiena e, quando si girò per controllare, spalancò gli occhi. sulla roccia, era comparso il suo letto d'ospedale, a cui era legata una flebo vuota sul bordo destro. il ragazzo gli si avvicinò e portò una mano su di esso, per verificare che non fosse un'allucinazione.
"jung wooyoung." una voce profonda lo riportò alla realtà. kim hongjoong era sceso dalla barca, ormai accostata alla roccia, ed aveva staccato la targhetta identificativa dal letto di wooyoung. "sei nuovo, ragazzo?" gli chiese il pirata, alzando un sopracciglio e ghignando leggermente.
"non osare rivolgergli la parola." san afferrò il biondo per il polso e lo attirò verso il proprio corpo; hongjoong si leccò il labbro inferiore.
"sei geloso?" sputò acido il capitano, cercando di provocarlo. wooyoung deglutì e iniziò a sudare, agitato dalla situazione.
"cosa vuoi?" disse san, puntandogli il coltello al petto; il pirata afferrò la spada dal fodero, pronto a difendersi.
"non essere così scortese, moscerino." gli rispose schioccando la lingua sul palato. "bisogna rispettare i superiori." aggiunse con un piccolo ringhio.
"s-san!" entrambi si voltarono nella direzione in cui wooyoung aveva parlato. alle sue spalle, era comparso un ragazzo dai capelli chiari e una benda sull'occhio destro. indossava una camicia, strappata sulle maniche, e uno smanicato marrone. i suoi pantaloni, del medesimo colore, gli arrivavano fino alle ginocchia e proprio come il suo capitano, aveva degli stivali di pelle. egli afferrò wooyoung per la vita e lo trascinò sulla barca.
"lascialo andare, traditore!" urlò san, provando ad avvicinarsi alla riva, ma hongjoong lo colpì alle spalle con la spada.
"è così che si salutano i vecchi amici?" disse il ragazzo con la benda, rivolgendosi a san.
"lasciami andare!" sbottò wooyoung, cercando di liberarsi; il pirata strinse la presa sul suo fianco, facendolo mugolare leggermente.
"non fargli del male, yunho." lo rimproverò il capitano. approfittando del momento di distrazione, san si scagliò contro di lui, dando inizio ad un combattimento per niente equilibrato. si arrampicò sul letto dell'ospedale, facendo scivolare il nemico, mentre sentiva wooyoung dimenarsi tra le braccia della sua vecchia conoscenza. "pensi di potermi battere con quello?" disse hongjoong, alzandosi in piedi e indicando il piccolo coltello che il moro stringeva in mano.
"perché no?" rispose a tono san, sorridendo sfacciatamente. "l'ho già fatto una volta, ricordi?" aggiunse cercando di disarmarlo. passarono alcuni secondi, in cui il moro inciampò sulla flebo e cadde a terra, sporcandosi il corpo di terra.
"non succederà un'altra volta!" hongjoong si lanciò contro di lui e dopo pochi istanti lo disarmò. san deglutì, strofinandosi lo sporco dal viso e fu in quel momento che il pirata lo colpì a tradimento. con la punta della propria spada, gli graffiò il petto e ghignò soddisfatto. il ragazzo iniziò a sanguinare e si portò una mano sulla ferita, poi cadde in ginocchio.
"san!" urlò wooyoung con voce tremante. il silenzio cadde nella grotta e si potevano udire solo i respiri affannosi dei presenti. un leggero ticchettio iniziò a rimbombare per la grotta, facendo voltare tutti verso l'ingresso di essa.
"il coccodrillo." mormorò yunho, lasciando la presa sul corpo del biondo. hongjoong sistemò la spada, ancora sporca di sangue, nel fodero e corse verso la barca, spingendo via il corpo del suo nemico con lo stivale.
"andiamo via!" ordinò il pirata, afferrando wooyoung per la maglia e allontanandolo dall'imbarcazione; in pochi secondi, i due pirati si allontanarono dalla roccia del teschio. wooyoung corse verso il ragazzo disteso e cercò di aiutarlo ad alzarsi; la sua maglia era sporca di sangue, ma nonostante ciò, egli sembrava non provare alcun dolore.
"sto bene." gli disse san, sorridendogli leggermente. il suo viso era più sporco di prima e aveva la fronte imperlata di sudore.
"perché sono andati via?" chiese il biondo, guardandosi intorno curioso.
"non lo senti questo strano ticchettio?" il ragazzo scosse la testa. "è qui per te, wooyoung." san si girò a guardarlo, facendo incrociare i loro occhi. "devi andare." poggiò la fronte sulla sua e sospirò.
"non so dove andare." sussurrò il biondo; san ridacchiò. "puoi accompagnarmi?" gli domandò guardando negli occhi imbarazzato.
"non è ancora giunto il mio momento." il moro gli lasciò un dolce bacio sulla guancia destra. il coccodrillo era sempre più vicino e il rumore della sveglia rimbombava nella grotta.
"come torno indietro?" san gli fece l'occhiolino e gli indicò l'acqua con il capo; il biondo annuì e lo salutò con la mano, per poi tuffarsi in mare. nuotò fino per diversi secondi sott'acqua, senza sapere dove andare; quando sentì la mancanza di ossigeno, andò verso la superficie. "san?" il ragazzo riemerse tossendo nella piscina dell'ospedale. si mise una mano sul petto e camminò verso la scaletta di ferro; quando uscì dall'acqua, notò di essere solo. "dannazione." sussurrò, camminando verso il ripiano con gli asciugamani e bagnando il pavimento.
* * *
wooyoung si avviò verso la propria stanza, correndo per i corridoi e spingendo alcune persone. quando arrivò a destinazione, aveva ancora i capelli bagnati e gocciolanti.
"dove sei stato?!" urlò sua madre, incrociando le braccia al petto. "il dottor kang ti stava cercando! dovevano farti gli ultimi controlli e prelevarti del sangue per l'operazione!"
"non urlare, mamma." il ragazzo si passò una mano nei capelli, cercando di spostare dal viso le ciocche che si erano appiccicate alla fronte.
"perché sei tutto bagnato?" chiese ancora la donna sbuffando; afferrò il lenzuolo dal letto e lo mise sul capo del figlio, cercando di asciugargli i capelli.
"sono andato a nuotare." mormorò il ragazzo, allontanandola dal proprio corpo. "volevo distrarmi un po', scusa."
"non ne avevi il permesso, wooyoung. eravamo tutti preoccupati per te: ho temuto il peggio." il biondo spinse via il lenzuolo e fece per replicare, ma un dolore al petto gli mozzò il fiato. tossì e si colpì il petto con il palmo della mano. la vista gli si appannò e un forte ronzio si fece spazio nelle sue orecchie; sua madre disse qualcosa, ma non riuscì a sentire le sue parole.
"n-non..." wooyoung non terminò finire la frase poiché, mentre cercava di raggiungere il proprio letto, cadde a terra, svenuto.
* * *
"in sala operatoria, presto!" seonghwa spinse la barella sulla quale fu sdraiato il corpo del ragazzo. quest'ultimo riprese coscienza nel tragitto che lo separava dalla sala operatoria: aveva il corpo paralizzato e dovette strizzare diverse volte gli occhi per mettere a fuoco l'immagine davanti a se.
"wooyoung." san era seduto davanti a se, con i piedi che penzolavano dalla barella. gli sorrideva, guardandolo negli occhi e nessuno degli infermieri sembrava accorgersi della sua presenza.
"s-san..." sussurrò il ragazzo, alzando leggermente la testa, cercando di capire se stesse sognando o meno. senza smettere di guardarlo, il ragazzo gli indicò il soffitto con l'indice destro. sopra le loro teste, si ergeva m un aquilone di colore beige, con dei fiocchi bianchi legati allo spago che lo teneva fermo. wooyoung provò ad afferrarlo e fu allora che si accorse della presenza di sua madre, la quale gli prese la mano la strinse forte al proprio petto.
"signora, qui non può entrare." disse seonghwa, allontanando la madre del ragazzo. la figura di san sparì proprio nel momento in cui le porte della sala operatoria furono sigillate. la barella fu accostata al centro della stanza e intorno al suo corpo si riunirono diversi medici, tra cui il dottor kang.
"v-voi..." il ragazzo mosse le labbra, ma ne uscì solo un debole suono.
"wooyoung, potresti contare fino a dieci?" gli disse il chirurgo e una maschera trasparente fu posizionata sul suo viso.
"u-uno." seonghwa mise i guanti e afferrò un carrello grigio. "due." gli infermieri si posizionarono dietro il dottor kang, il quale sussurrò qualcosa nell'orecchio di un assistente. "tre..." le palpebre del ragazzo divennero pesanti e fu costretto a chiuderle; quando si fu addormentato, seonghwa gli poggiò delicatamente del nastro adesivo sugli occhi e l'operazione al suo cuore cominciò.
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soundtrack: 'Keep Your Eyes Open', by Maurizio Malagnini (Peter & Wendy, 2015).
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