9) la mosca e il ragno
Il sole stava sorgendo sul campo. Joy Carter si girava nel suo letto, sorridendo per il bellissimo sogno che ha fatto. Era con il suo ragazzo ed erano felici su una barca al tramonto. Si girò e con gli occhi ancora chiusi allungò una mano sperando di trovare Justin, ma non trovò quello che sperava. La porta della stanza si aprì di colpo rivelando la figura di Samantha che stravolta si mise a urlare "Michael è sparito!" Liz si alzò di scatto dal letto "Come?" chiese lei con voce spaventata e tremante . "Non è più in infermeria, ma i registri dicono che è lì, che non è stato dimesso". La voce di Joy si alzò sopra quelle delle altre "Justin non è tornato". Ci fu un silenzio improvviso, seguito da un imbarazzo generale. Fu Liz a prendere la parola per prima "Dobbiamo stare calme, siamo ragazze forti" le altre due annuirono e lei proseguì "Dobbiamo andare a cercarli e poi scappare tutti insieme". Samantha espresse il suo consenso mentre Joy decise di dare il suo suggerimento "Ci servono delle armi, armi da fuoco" questa volta fu Samantha a intervenire "Ci serve un piano, migliore di quello di Vince". Rimasero qualche minuto a pensare "Samantha potresti usare le tue abilità per sedurre le guardie, Liz sai sparare ed io sono più che silenziosa, le nostre abilità sono ottime". Annuirono tutte un po' preoccupate "Io mi occuperò di sedurre la guardia e prenderle la prima pistola, la prenderò da quella di questo padiglione" disse Sam con convinzione "Bene, tu Sam la pistola, io prenderò un pass d'accesso e Liz tu cerca di scoprire dalla mente di qualcuno la planimetria dell'edificio". Iniziarono i preparativi.
Samantha stava percorrendo lentamente il corridoio dove c'era la postazione di guardia. Lasciò un borsa nera per terra poi si fermò un attimo concentrandosi, doveva essere più alta, i capelli biondi avrebbero dato a tutto un'aria più seducente. Poi decise per l'abito scollato di colore rosso ciliegia che aveva messo, un seno più abbondante gli avrebbe donato maggiore fascino. Quando finalmente fu pronta, percorse il corridoio facendo risuonare i tacchi sul pavimento bianco. La guardia la vide arrivare sul monitor collegato alla telecamera e si sistemò il cappello, buon segno. Samantha arrivò allo sportello e si appoggiò con le braccia dando modo alla guardia di osservare la sua scollatura "Mi scusi agente ... mi sono persa, non ha una cartina lì dentro?" disse lei con voce suadente e innocente. La guardia sorrise e si leccò le labbra "Certo entra piccola" e le aprì la porta della stanza. Samantha entrò e si mise a consultare la cartina dando le spalle. Nascose un espressione di disgusto per la guardia che si stava avvicinando. Notò che aveva il manganello poggiato lì vicino. Si avvicinò al manganello e con le mani dietro la schiena lo prese "Grazie di tutto...stronzo" e lo colpì forte in testa facendolo svenire "Voi uomini " iniziò "siete tutti uguali, non ve frega un cazzo del rispetto" e dicendo questo lo colpì ancora "almeno il mio Michel è diverso" si chinò e prese la pistola, frugò nei cassetti e trovò il silenziatore che cercava. Dopo distrusse i filmati che la ritraevano, quando uscì era mora e molto più bassa. Al primo angolo prese la borsa e si cambiò in fretta d'abito, mettendo quello rosso nella borsa. Percorse il giardino con la calma di una normale studentessa e gettò con un gesto rapido la borsa nel lago. Sorrise di sé stessa, né Vincent né Michael avrebbero saputo fare di meglio.
Joy Carter stava percorrendo il corridoio che nascondeva l'entrata del magazzino . arrivata alla porta si accucciò vicino all'ingresso . estrasse una molletta per capelli e la infilò nella serratura . non funzionava , si ruppe , ne prese un altra , la serratura emetteva piccoli suoi impercettibili . questa volta si aprì . ringraziò gli anni passati a rubare caramelle . Joy si accucciò , quasi strisciando e si mosse silenziosa fra gli scaffali , cercava , nel primo scaffale non trovò quello che cercava , nemmeno nel secondo scaffale trovò il pass di autorizzazione . nel terzo scaffale trovò un pass ma era di basso livello , ala fine riuscì a trovarne uno del massimo livello , una vocina elettronica scattò " attenzione , l'allarme sarà attivato entro 10 ... 9...8 " Joy strappò un filo e la voce si spense . si calò fuori dalla finestra silenziosamente , e si lasciò cadere in un cespuglio . l'operazione aveva richiesto poco più di 20 minuti . silenziosa e perfetta ritornò nel giardino .
Elisabeth entrò in un'aula dove l'istruttore stava compilando i moduli, si sfilò un guanto e lo sfiorò "Mi scusi professore, per domani ci sono compiti?" e lo toccò su una spalla. Entrò nella sua mente, vide la planimetria dell'interno e di tutti i capannoni. Vide come entrare e quali ingressi erano meno sorvegliati. Vide dov'erano nascosti i prigionieri che cercavano e vide le loro intenzioni, dopodiché si impegnò a cancellare dalla memoria del prof ogni ricordo di quel breve incontro. Uscì mentre lui aveva ancora la vista annebbiata e si stava riprendendo. Uscì con passo leggero e si rimise il guanto, non erano i soliti guanti, i suoi guanti preferiti li aveva Vincent quando era scomparso.
Quella sera erano tutte e tre pronte. Liz aveva la pistola e stava montando il silenziatore, Samantha sistemava un abito giallo fosforescente per attirare le guardie "Liz hai intenzione di sparare vero?" chiese Sam "Certo che si, non è un film della Disney e non non siamo principesse." Un sorriso si allargò sul volto di Joy Carter, che fece scrocchiare le nocche, Liz caricò la pistola e fece entrare il colpo in canna . Samantha batté le mani per incoraggiarsi "Andiamo a salvare i nostri principi azzurri."
Uscirono furtivamente una dietro l'altra, la strategia era stata progettata in ogni minimo dettaglio ed era invidiabile. Samantha sfrecciò davanti alla guardia con il suo vestito fosforescente. La guardia si voltò per seguire quel lampo giallo e Joy gli strisciò alle spalle silenziosamente, quando fu in posizione Liz sparò un colpo con la pistola. il silenziatore fece il dovere e Joy prese la guardia prima che potesse cadere e non fecero nessun rumore. Nascosero il corpo in un cespuglio e ripeterono la manovra con quattro guardie per assicurarsi di non essere seguite. Entrarono nel padiglione che fungeva da prigione e si trovarono in un lungo corridoio con molte celle allineate. In tre di quelle languivano i loro compagni. Nessuna guardia, Joy accedette al computer tentando di aprire le gabbie, partì un sonoro allarme. la sirena risuonava in tutto l'edificio. Furono costrette a spegnerlo sparando ripetutamente alla sirena e dovettero sbrigarsi a scassinare e distruggere le porte delle celle. Operazione che richiese 15 minuti di puro terrore. Finalmente i tre ragazzi furono liberi. Rimasero tutti in silenzio. Nessun rumore, davvero i guardiani non avevano sentito la sirena? Ne approfittarono. Ripercorsero il corridoio e si lanciarono attraverso il giardino , qualche sirena echeggiava dietro di loro. Arrivarono al cancello, era un posto ben messo, il cancello in solido acciaio era tenuto chiuso da una catena bianca. Dovettero scappare verso la cascata artificiale. Era quella una delle attrazioni principali, una cascata di 500 metri che sfociava in un lago esterno al campo. La caduta era eccessiva per chiunque, ma Michael trovò un posto di guardia pieno di armi con una scaletta che conduceva al di fuori del campo. Erano salvi, finalmente. Si avviarono, Liz aveva già il piede su un gradino ma la voce di Vincent la fermò
"Non così in fretta". I volti di tutti i ragazzi si voltarono verso di lui, aveva un'espressione seria in viso e teneva in mano una granata proveniente da un cassetto. Sul suo viso si allargò un sorriso maligno.
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