6) brutti sogni, bei ricordi


L'urlo di Joy stava echeggiando nella stanza da diversi minuti. Le supposizioni di Vincent e Michael l'avevano sconvolta, ma cosa ancor più strana il suo urlo stava scuotendo le pareti e molti vasi stavano andando in pezzi " Vincent fa qualcosa" ma lui non poteva nulla, le grida di Joy sembravano paralizzarlo e mandare in frantumi ogni oggetto. Quando finalmente smise tutti erano sconvolti quanto lei. "Forse il potere di Joy è mandare in frantumi tutto urlando" asserì Vincent. Per provare lanciarono in aria un vaso di vetro e appena Joy emise il suo urlo concentrandosi su vaso, quello esplose.  "Finalmente sappiamo cosa sai fare" esclamò emozionata Samantha "Vediamo quanto puoi distruggere". Joy si concentrò su un muro del giardino e prese fiato, emise un unico urlo acuto e il muro esplose in pezzi attirando l'attenzione dei giardinieri. "Incredibile scoprire le proprie capacità così" affermò Michael. La serata passava lentamente, alcuni di loro sembravano non pensarci, ma in realtà tutti erano ancora concentrati sulle supposizioni. Dietro agli sguardi divertiti, la preoccupazione era chiaramente visibile.  Si salutarono. Joy uscì per ultima dalla stanza.

Joy stava percorrendo un lunghissimo corridoio nero, con luci di un bianco intenso, tanto che dovette socchiudere gli occhi per vederci meglio. Era pieno di corpi appesi. Non sapeva bene come, ma erano tutti appesi come tanti terrificanti cappotti. Fece un passo e improvvisamente alcuni di loro si animarono. Erano Justin e Samantha, tenevano in mano due lunghi coltelli e li agitavano in aria producendo un suono simile al sibilo di un serpente, fece un passo indietro e si voltò. Dietro di lei  Vincent e Elisabeth si muovevano come due grottesche marionette, brandendo anche loro due coltelli . "Vi prego, ragazzi, scherzate?" Mentre lei era sempre più terrorizzata loro si avvicinavano. Invano si agitò, i coltelli si alzarono tutti su di lei, gli occhi spenti del suo Justin  non esprimevano pietà. E fu allora che si ricordò, si mise ad urlare con tutte le sue forze e i suoi amici furono sbalzati indietro. E lei ...  beh, lei si svegliò. 

Era ansimante sul suo letto mentre nella stanza gli occhi preoccupati di Samantha e Liz la fissavano. Meno male che era un sogno, pensò lei. Ma non le si calmò il senso di inquietudine che provava e che le impediva di dormire. Pensava agli occhi spenti di Justin, le sembrava ancora di vederli. Lentamente le tornarono in mente i bei momenti con lui, come si sentiva accettata e i pranzi divertentissimi con i suoi nuovi amici. Ma quel sogno le lasciò addosso molta angoscia, così tanta che  si alzò dal letto ed andò sul balcone. Da lì vide  qualcosa di strano, la scena era quanto mai grottesca, un uomo correva per il giardino inseguito da due istruttori in camice nero che balzavano qua e là come grilli, ma lui era troppo veloce. La scena era divertente, anche se i due guadagnavano piano piano terreno. Ad un certo punto il fuggitivo riuscì a scansarli entrambi e a far si che cadessero per terra e scappò verso un muretto, si alzò per scavalcarlo, ma appena dopo si udì un sibilio che percorse la notte fredda e il ragazzo interruppe la sua scalata cadendo a terra. I due inservienti lo raggiunsero e lo trascinarono via. Per qualche attimo Joy credette a uno scherzo, ma poi arrivò un uomo, era alto, il suo camice era diverso da quello degli altri, aveva spalline dorate e un paio di stelle cromate sul petto. I suoi baffi erano ben curati, anche se già cominciavano ad essere bianchi.  Si guardò intorno  alla ricerca di testimoni. Joy si nascose  abbassandosi in fretta e rientrò in camera. Prese la decisione di non parlarne con nessuno. 

Il giorno dopo erano riuniti in un'aula vuota. Sam e Michael stavano parlando a bassa voce e Vincent dormiva appoggiato alle gambe di Liz. Fu Justin a interrompere le azioni degli altri "Alla luce delle vostre supposizioni, penso che dovremmo indagare" il primo a reagire  fu Michael che proruppe in una grande risata, e visto che non la smetteva più Sam dovette dargli un colpetto. Quando smise di ridere parlò a voce alta e ben udibile "Justin Harris , amico mio dalla mente semplice, se fosse così facile io e il tuo ben più intelligente amico Vincent ci avremmo già pensato" sorrise malignamente. La reazione fu subito pronta, Justin  alzò i pugni verso di lui ,  e avanzò con rabbia, per fortuna in quel momento fra di loro si mise Vincent "Perdete la calma un'altra volta ... e siamo tutti fottuti. Signor Yates per favore sia  più cortese". Gli animi rimasero bollenti, ma le mani si abbassarono "Su una cosa avete ragione, se fosse facile lo avremmo già fatto, ma bisogna fare qualcosa  lo stesso, possiamo lavorare insieme". Michael sorrise "Lavorerò solo con te, non con quel sempliciotto". Ci fu un attimo di tensione, poi fu Joy a parlare "Ragazz , dove avete intenzione di andare a investigare?" Michel si alzò ancora una volta, Vincent fece lo stesso. "Il corridoio della sezione C" disse Michael "Già vanno lì a dormire gli inservienti  e gli istruttori". Cominciarono ad organizzarsi, il piano prevedeva che Vincent e Michael si sarebbero intrufolati negli alloggi degli insegnanti per scoprire qualcosa sui loro curriculum che speravano fossero contenuti in qualche archivio. In caso di pericolo era previsto che Vincent fermasse il tempo consentendo a tutti e due  di scappare. 

Ed  eccoci qui ad un punto di svolta in questa avventure. Solo Liz non sembrava d'accordo, si oppose, non lo trovava sicuro, ma invano le sue urla si alzarono. Vincent era  più che convinto a partire alla ricerca di prove, forse era solo uno stupida sfida tra i due ragazzi, ma nessuno dei due aveva calcolato una cosa. 

Nulla va mai secondo i piani.


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