Favore
Domani è il mio compleanno.
Quindi, direi di fare un regalo ai miei 'fan' di Twitter.
Va la, entro nel mio camper che è insonorizzato.
Voglio cantare visto che mi sono rotta l'anima per anni pur di modellare la mia voce. Metto a posto lo sfondo per non far vedere il casino che mi circonda. Telecamera, microfono, cuffie, base e si canta.
Oggi si va di Parole In Circolo di Marco Mengoni.
Quindi si, so l'italiano anzi, un pezzo di sangue che scorre nelle mie vene viene da quella penisola.
I miei bisnonni erano di Como, io andavo da loro in vacanza e loro mi portavano in Liguria.
Ho imparato la lingua e due dialetti.
Canto, edito il video sul mio portatile e lo pubblico sul mio profilo con titolo:"Italiani, questo è per voi."
Adesso lasciamo che il tempo che scorre mi trasporti in questa mattina pungente.
Tutti dormono e, ironia della sorte, oggi il sole proprio non vuole saperne di uscire fuori dalla sua fortezza di nuvole.
A San Diego non splende il sole, ma EHY, c'è Emily Carter in città, portiamo un po' di sfiga.
Aggiusto le maniche della mia camicia rossa a quadri e rifaccio il fiocco alle All Star rigorosamente rosse, posso uscire ora. Samsung in tasca, cuffie e musica italiana nelle orecchie e posso anche morire in pace. Canticchio mentre percorro il viale lastricato di pietra consumata dai piedi delle star di Hollywood. Siamo in un'area isolata nel centro della città, questo vuol dire che chi entra senza permesso farà amicizia con le guardie e saluterà da vicino il loro taser.
Io odio questa riservatezza ma sono nuova tra la crew del cinema che dovrà salvare Hollywood, quindi niente lagne.
Arrivo al cancello e subito il figo capo della sicurezza mi copre la visuale del paesaggio con il suo corpo largo come un armadio.
-Voglio uscire Luke.
-Devo scortarla.
-Luke, io voglio uscire. Da sola. Quando gli altri si sveglieranno avvisali che sono in giro ma non seguirmi. Sai meglio di me che non lo sopporto.
Lui si sposta e mi sorride timido.
-Non hai dormito?
-Ero di guardia.
Schiocco la lingua contro il palato e esco in strada, prendo una brioche e un caffè al primo bar che vedo e, quando pago, la ragazza della cassa sbianca quando mi vede.
-C'è qualcuno che vuole uccidermi dietro di me?
-Ma tu sei Emily Carter!
-Davvero?
Cerco di fare la spavalda per mascherare l'imbarazzo e le firmo il taccuino, tanto so che stava per chiedermelo.
È una bella ragazza, la vedo bene con Luke.
-Magari poi porto tutti i fichetti a fare colazione qua e il tuo taccuino sarà pieno di firme che ne dici?
Lei mi sorride e la vedo che abbraccia il quadernino nero mentre esco.
No, oggi proprio il sole non vuole farsi vedere.
Blocco la canzone e mi tolgo le cuffie, torno dal tipo della sicurezza e gli porgo la colazione.
Lui mi guarda e spalanca gli occhi.
-Vuole che porti la sua colazione nel suo camper?
-Non fare lo stupido, mangia e sorveglia la tua colazione.
Mi rimetto le cuffie e faccio ripartire la musica, tornando sui miei passi. Osservo il mondo che piano si risveglia sotto i miei occhi. Gli uccelli tornano a cinguettare, le persone escono di casa, ognuno con la sua storia, ognuno con il suo sogno nel cassetto. E io, che poco tempo fa mi perdevo tra il flusso di gente che va a lavorare e adesso brillo tra quella folla, tutto perché un tipo famoso che io idolatravo mi ha preso, mi ha portato nel suo mondo e mi ci ha fatto entrare.
La vita è strana, ma, se non lo fosse mi preoccuperei.
Ignoro i paparazzi che credono di essere invisibili e mi fotografano mentre cammino con noncuranza verso i loro obbiettivo puntati verso me. L'ultima foto diceva:" Emily Carter (32 anni) nata a Londra è la pupilla del noto attore americano Robert Downey Jr. Ha preso parte al ruolo di protagonista nel prossimo film della Team Downey: The Fault.
Fisico da ballerina, battuta pronta, occhi verdissimi e capelli rosso fuoco è già entrata nel cuore di molte persone."
E bla, bla, bla. Altre cose di cui me ne frego altamente. Proprio non capiscono che io sono una persona come tante che fa un lavoro di cui conosce le conseguenze, giuste o sbagliate. Io resterò dalla parte umana della fama che riceverò, non andrò in giro a fare la scema (forse su questo ne riparliamo), sarò me stessa.
Ho paura di sporcarmi le mani? Io mi ci butto nel fango se necessario.
Non degnerò i miei fan di uno sguardo? Piuttosto starò con loro dietro le transenne, aspettando gli autografi dei miei colleghi.
Fingerò alle interviste? Ecco la mia carta d'identità, usala come biglietto da visita.
Oh sì, stravolgerò Hollywood con il mio modo, alle mie condizioni, con le mie regole.
Il tempo della finzione e sorrisi finti è finito.
Chi è stato sincero sarà risparmiato, chi ha mentito, pagherà il prezzo della sincerità.
Ma qua sto condannando mezzo cinema, stiamo calme.
Svolto una via e vedo una cosa che a Londra non è mai successa, almeno, siamo più gentili nella mia città.
Una coppia sta litigando pesantemente, già sono volate le mani sulla ragazza che sta piangendo.
La rabbia mi brucia la gola nel vedere l'indifferenza che li circonda.
Corro verso di loro e afferro per le spalle il ragazzo che avrà sedici anni.
-Lasciala stare mi hai sentito?
Lui fa una smorfia.
-Guardatela, è arrivata la paladina della giustizia.
-Io mi definirei colei che ha le palle di fermare un azione da vigliacco ma si, puoi anche definirmi così.
Lui mi squadra.
-Anche se sei Emily Carter non è un problema tuo, ragazzina.
-Tu sei il primo che non sclera quando mi vede, complimenti. Adesso ascoltami: 1. È diventato un problema mio da quando le tue mani si sono posate sulla tua ragazza. 2. Dammi ancora della ragazzina e ti faccio vedere chi ha 32 anni tra di noi.
Non ho mai minacciato nessuno, okay forse una volta, ma non in questa situazione.
Che si levi dal cazzo sto cretino.
Quindi, dopo aver conservato il mio autocontrollo, quando la ragazza scappa e mi lascia sola con il suo idiota compagno di limonate dietro ai cespugli, posso anche alzare le mani. La mia pazienza ha un limite e se lo superi, beh, tutti sanno cosa succede quando una regola viene infranta.
Tenta di bloccarmi le mani ma io sono più veloce e con una mossa sola lo faccio cadere a terra.
-Ti fai pure figa con una mossa di arti marziali?
-Tesoro, ringrazia Robert Downey Jr per questo.
Lui sbuffa e accetta la mia mano per rialzarlo. Due parole e subito la sua cresta da galletto cazzone non esiste più.
Che esperienza signori, non si smette mai di imparare o nel mio caso, di insegnare.
Il giorno passa, devo tornare alla base altrimenti mi ritrovo centomila guardie del corpo addosso.
Quando entro nella base costellata da camper che sembrano più degli hotel di lusso portatili vedo che non c'è anima viva. Stanno registrando le loro scene senza me e Robert, ricevuto. Ma io che caspita faccio adesso?
Scorgo un piccolo sentiero laterale che porta verso una collina.
La curiosità mi spinge a seguirlo e dopo aver battuto il miglior scalatore su una parte ripida che se ne frega della forza di gravità, arrivo su uno spiazzo che mi regala uno skyline della città stupenda.
Intanto la canzone che ho regalato al popolo italiano mi risuona nelle orecchie.
Libero, libero, libero, mi sento libero
Canto di tutto, quello che mi ha dato un brivido
E odio e ti amo e poi amo e ti odio
Finché ti sento nell'anima non c'è pericolo
Dicono che è un'altra ottica, se resti in bilico
Dicono che più si complica, più il fato è ciclico
Dicono, dicono, dicono, parole in circolo
Lascio che il resto della canzone si racconti e mi perdo nel calderone dei ricordi.
Mi lascio sfuggire un -È stupenda l'America- involontariamente.
Una voce mi fa sobbalzare.
-Lo so, fa sempre questo effetto.
Adesso lo prendo di peso e lo faccio cadere giù dal dirupo e non se ne parla più.
-Hai un minuto di vita prima che ti butti giù dal burrone, riempilo di parole.
Imito una parte della sua battuta in Ironman 3 e lui mi affianca, sorridendo alle nuvole che, mortacci loro, si rifiutano di rivelare il loro ostaggio.
-Brutto risveglio vero?
-No, semplicemente la tua presenza.
Lui sbuffa e mi sfiora la mano con le dita.
Brividi badibidi per il corpo.
Momento, momento, momento. Da quando lui mi fa venire i brividi quando mi sfiora? So cosa vuol dire e mi rifiuto di accettare la cosa. Morissi domani, io continuerò ad amarlo/odiarlo come amica. Capito cervello?! Che si fotta la tua emozione.
-Domani è il tuo compleanno.
-Aspetta che lo segno sulla mia agenda così me lo ricorderò.
Come ho fatto a scordarmi che domani è il mio compleanno....PORCO DUE ROBERT, SEI UN CAZZO DI GENIO AD AVER CAPITO CHE DOMANI È IL MIO COMPLEANNO E DEVI PURE DIRMELO?!
Grrr, che rabbia ste domande ovvie.
Lui sbuffa e si avvicina al mio viso, troppo vicino, levati altrimenti ti spingo giù.
-Io inizierei a scrivere il testamento.
Alzo un sopracciglio e faccio per andarmene, la sua mano calda e grande mi stringe la spalla, dove passano quelle cose che trasportano l'ossigeno e compagnia bella, avete capito dove.
Se non lo avete capito vi consiglio di studiarvi scienze altrimenti cannate la prossima verifica.
-Per tua informazione in questa parte del corpo passa il mio ossigeno, se lo stringi mi fai male soprattutto se ho i muscoli indolenziti.
Gli sposto la mano sulla spalla.
-Ora puoi fermarmi.
Mi gira verso di lui e mi costringe a spazzar via l'imbarazzo del momento.
-Senti, è da un paio di minuti che voglio dirtelo ma...
-Lo so, mi amo anche io non c'è bisogno che tu me lo dica.
Improvvisamente mi stringe il braccio, forte. Dolore, odio.
-Dio, ma la smetti di stringermi il braccio? Forse non lo sai, ma sei più forte di me e mi fai male.
Lui mi volta e vedo un orso grosso, grasso e peloso.
Un orso. A San Diego. In California. Il senso?
-Volevo dirti che questa zona è pericolosa perché ci sono i serpenti, ma forse ho sbagliato animale.
Ci guardiamo mentre l'animale ci fiuta.
-Solo noi potevamo beccarci un orso in California eh?
-Già.
Non appena l'orso si mette su due zampe e rivela tutta la sua stazza Robert si mette davanti a me, per proteggermi.
Oooh, che cucciolino.
Peccato che può anche risparmiare la parte in qui mi difende.
Perché c'è una discesa di venti metri che aspetta solo noi.
-Scappa Emily.
Sussurra apparentemente calmo.
-Non fare l'eroe e seguimi.
Indietreggiamo lentamente, senza staccare il contatto visivo con la bestiola piccola e soprattutto non pericolosa.
Quando l'orso scatta verso di noi con la rabbia dentro i piccoli occhi neri rotoliamo giù dal dirupo che grazie al cielo è piatto e ci sono pochi spuntoni. Robert mi protegge con il suo corpo.
Vedo solo il terreno che sfugge sotto di noi.
Sento una botta attutita dalla sua schiena e il suo grido di dolore sommesso.
Quando finiamo sulla pianura che regnava sotto lo spiazzo le sue braccia mi lasciano e cade di lato.
Non potrò mai ringraziarlo abbastanza.
Lo volto e vedo una ferita, non troppo profonda, che attraversa la sua schiena muscolosa.
La pelle viva sembra friggere a contatto con l'aria esterna.
-Brutta cosa, adesso stai fermo Robert e lascia fare a me.
Tampono la ferita e sfilo la sciarpa che tenevo tutta raggomitolata nella tasca dei jeans.
Osservo il bianco dell'indumento macchiarsi di rosso.
Con grande sforzo lo metto di fianco e allaccio l'estremità della sciarpa in modo tale da fermare un pochino il flusso del sangue. Mi avvicino al suo viso agonizzante.
-Puoi camminare?
Le botte che avrà preso nella discesa sono tante, non posso indurlo a sforzare i suoi muscoli ancora di più.
Intanto un elicottero atterra sullo spiazzo sopra di noi, probabilmente l'animale era di uno zoo.
Lo sollevo con tutta la forza che possiedo e faccio appoggiare il suo petto sulla mia schiena.
Afferro le sue braccia e lo trascino verso l'area che si intravede da qua.
Sento i suoi piedi strusciare sul terreno arido.
Non posso continuare così, devo caricarmelo in spalla.
Fosse l'ultima cosa che faccio.
Ignoro il dolore alla schiena e lo trasporto verso i camper che già si fanno più vicini.
Stanno ancora girando.
Vedo Susan e Joss che scrutano la scena in cui la mia squadra fronteggia quella del tipo che ho sulle spalle.
-Avete ordinato voi questo pacco?
Il mio lato comico non mi abbandonerà mai.
Tutto si ferma.
Susan e Joss corrono verso di noi e mi aiutano a tirarlo giù.
Felicità per la mia schiena.
-Ha una ferita non troppo profonda sulla schiena, gli devo un favore.
*viva gli orsi che scappano dagli zoo solo per rovinare un momento 'romantico' a Emily e Rob! Viva anche le canzoni italiane, la pizza, la mafia e il mandolino! Okay, forse no. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.
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