ORFANOTROFIO

L'oscurità si fa sovrana nella luce dell'giorno,lasciando aperte ogni possibilità di pericolo. La piccola e timida Sarah, essendo consapevole dell'pericolo sottostante.Nei suoi sogni,ormai divenuti incubi,sognava la figura spaventosa, cioè il nostro assassino jeff. Lo immaginava con lunghi artigli. Una grossa bocca con dei denti aguzzi come rasoi, e degli occhi che farebbero paura anche al più coraggioso dell'intero mondo. Per Sarah era più di un killer..era il suo incubo peggiore...
Un grande tonfo interrompe l'incubo della ragazza. Il respiro affannoso della ragazzina distrugge il silenzio della notte,la luce leggera della luna crea un contrasto nell'buio,lasciando un po di spazio alla luce. Il tonfo proveniva da un ramo che sbatteva contro la finestra...almeno questo pensava la ragazza. Il cuore riprende a battere normalmente, e il silenzio della notte ricomincia a farsi sentire...ma per Sarah quell'silenzio dice più di mille parole...Si sentì di nuovo il forte tonfo. E questa volta non è il ramo.Sarah stavolta e già pronta...e con uno scatto sbalza dall'letto. La ragazza Trova la finestra aperta, i suoi disegni sono spariti e tutto è in disordine...La ragazzina lancia un grido di terrore, talmente forte da svegliare gli altri bambini.
L'assistente sociale andò dalla ragazza e la fece rilassare. E se la portò a dormire nella camera con se.
La mattina dopo la bambina era talmente spaventata che nascose un coltello da cucina sotto il letto, sigillo la finestra e l'armadio con lo scotch.
Sarah mentre guardava i disegni fatti, notò che mancavano 8 disegni o anche di più. Erano circa mezzogiorno, la ragazzina era in giardino nell'retro sull'Altalena. All'improvviso perde il controllo e va a sbattere per terra. La bambina va per alzarsi, e vede una figura di un uomo alto e snello, poi si ricorda che era una specie di padre..ma subito si ricredette..e pensò che sia solo frutto della fantasia, dato che aveva solo 3 anni,era piccolina.
L'assistente sociale avvertì Sarah che il pranzo era pronto...e la bambina andò.

CONTINUA...