[ Non è la fine pt.1 ]
Nulla sembrava essere cambiato in questi mesi di assenza dall'Accademia. Tutto era esattamente come lo aveva lasciato fatta eccezione per l'inspiegabile assenza delle guardie degli Sati Generali che sembravano sparite da tutto il perimetro delle mura.
Il dormitorio per le matricole del secondo anno era molto più grande di quello dell'anno precedente. Le stanze erano più confortevoli, gli spazi comuni più ampi e meno claustrofobici. Appoggiato ad un lato del portone d'entrata dell'edificio Rowan aspettava con le braccia conserte ed una gamba piegata contro il muro. Quando riuscì ad intravedere la sua sagoma Dyra istintivamente affrettò il passo distaccandosi dall'amica. Aveva una sincera voglia di salutarlo, di ringraziarlo, di fargli finalmente capire quanto gli fosse riconoscente.
<< Benarrivata! >> La anticipò lui.
<< Grazie Rowan. Grazie per tutto, grazie per quello che hai fatto e grazie anche per questa, è perfetta! >> Disse Dyra indicando la propria divisa.
<< Non c'è di che. Devo dire che ti sta benissimo, le sarte hanno davvero fatto un lavoro eccellente. >> Ammise il giovane piacevolmente sorpreso.
<< È così! >> Ribatté lei mentre rapida avvicinava le sue labbra alla guancia destra di Rowan.
Quel semplice gesto, nato nell'indifferenza più totale dei passanti, lo colse completamente alla sprovvista lasciandolo praticamente impietrito. Un secondo dopo Dyra era già sparita dietro le spesse porte del dormitorio. Rowan rimase confuso ancora per qualche istante poi, a lucidità riacquistata, notò un piccolo foglietto bianco spuntargli dalla tasca superiore dell'uniforme. Era lo stesso biglietto che aveva lasciato sul treno nella cabina di Dyra ma adesso sul retro vi era stato scritto dell'altro:
"Dopo cena Palazzo 13?" Leggendolo sorrise nel riconoscere la calligrafia.
Il Tredicesimo Palazzo era il luogo nel quale i due si erano conosciuti, il luogo dove ormai quasi un anno prima le loro vite, seppure inconsapevolmente, avevano iniziato a cambiare. L'espressione di felicità che Rowan aveva stampata sul volto si trasformò ben presto in innegabile soddisfazione quando realizzò di non essersi accorto di nulla mentre la ragazza nascondeva nella sua tasca quel pezzetto di carta. L'allenamento a Windmore aveva decisamente portato i suoi frutti, prima dell'estate Dyra non sarebbe mai riuscita ad occultargli alcun movimento, neppure uno così piccolo. Consapevole che tutto intorno a loro stava cambiando si voltò dirigendosi verso il grande Palazzo Centrale.
<< Cos'era quello? >> Chiese Laila.
<< Cos'era cosa? >> Finse di non capire Dyra.
<< Lo sai benissimo. Non fare la finta tonta con me eh... >>
<< Laila non ne ho idea. Mi è venuto spontaneo, è stato cosi gentile che... >>
<< Sia lodato il cielo Dyra. Sia lodato il cielo! >> Ripeté l'amica quasi gridando prima di continuare il suo discorso.
<< Ti ci è voluto un anno per mostrare un po' di umanità a quel poveretto. Sta solo ben attenta a non accantonarmi per quel tizio o ti avviso che ti sei appena fatta una nemica! >> Concluse Laila in tono scherzoso ma non troppo.
<< Tranquilla, non c'è alcun pericolo! A proposito ceniamo insieme? >>
<< Ovviamente! Facciamo che mi raggiungi in camera appena avrai finito di sistemare le tue cose? >>
<< Perfetto Laila. Sarò velocissima! >> Le due si salutarono alla svelta e senza troppi convenevoli non avendo la più pallida idea di quello che stava per succedere.
Dyra girò la chiave e spalancò la porta con una spinta secca, entrò e posò la borsa con l'arco sul letto quando nuovamente senti la porta sbatterle alle spalle. Si voltò non ricordando di aver rispinto la porta perché questa si chiudesse. Quello che vide a quel punto per poco non le fermò il cuore.
<< Ciao Dyra. >> Ivan se ne stava appoggiato alla porta con un sorrisetto stampato in faccia bloccandole l'unica via d'uscita. Aveva ancora la sua valigia con sé proprio per rendere meglio l'idea di quanto fosse grande la sua fretta di rovinarle la vita.
<< Come hai fatto ad entrare? Le guardie avrebbero dovuto... >>
<< Avrebbero, avrebbero... ma come puoi vedere io sono qua. Tranquilla non ho nessuna intenzione di trattenermi a lungo. Sono passato solo perché da qualche tempo ho una domanda che mi tormenta, una domanda alla quale non riesco proprio a trovare una risposta. Speravo potessi aiutarmi tu. >>
<< Ne dubito. >> Tuonò Dyra cercando di aprire la porta bloccata dal corpo dell'altro.
<< Io non ne sarei così sicuro. È facile dai, mi basterebbe sapere come hai ucciso Guen, ho provato a scoprirlo in tutti i modi ma niente. Devo ammettere che sei stata molto brava ad insabbiare il tutto. Sembra proprio che quell'oca si sia smaterializzata nel nulla. Allora mi aiuterai? >> Ridacchiò.
Dyra aveva smesso di fare forza sulla maniglia ma allo stesso tempo aveva lasciato entrambe le mani avvolte intorno ad essa, gli occhi puntati fissi sul legno liscissimo della porta.
<< Cosa stai dicendo? Tu sei malato! Un folle, io adesso... >>
<< Smettila! Non ti sto giudicando, voglio solo sapere come hai fatto. Le hai tagliato la gola? O magari le hai infilato una freccia dritta nel cervello? Ti prego dimmelo! >>
Un senso di nausea fortissimo la fece indietreggiare quando riuscì ad intravedere il sincero interesse negl'occhi di Ivan. Sembrava il volto di un pazzo che stava ammirando il proprio folle disegno prendere vita.
<< Coraggio Dyra. In fin dei conti ne avevi tutto il diritto, eri convinta che quella stronzetta ti avesse bruciato praticamente ogni cosa. >>
<< Ero convinta? Bruciato? Come sai queste cose? Tu che cazzo ne sai? >> Gridò Dyra iniziando a singhiozzare.
<< Non fare così! Non essere stupida! Pensi davvero che un uomo che per due soldi accetta di dare fuoco ad una famiglia si faccia dei problemi ad incolpare qualcun altro per una manciata di spiccioli in più?! Ho detto io a quel disperato di far cadere ogni sospetto su Guen, la ragazza dagli occhi troppo grandi. Non l'ho fatto perché avessi paura di te, della tua vendetta, sia ben chiaro, semplicemente volevo vedere cosa sarebbe accaduto, ti confesso che l'idea mi divertiva da impazzire... >>
Dyra ripensò a quel bastardo nei sotterranei, ripensò alla sincerità che vi aveva intravisto, alla storia dei suoi figli, alle sue suppliche. Era, da sempre, tutto un'enorme bugia, una miserabile parte recitata alla perfezione per un pubblico troppo ingenuo per sospettare qualcosa. Era sul punto di aggredire Ivan quando la sua mente corse fino a Guen.
La rivide supplicarla di lasciarla andare, la sentì nella sua testa confessarle un reato che in realtà non aveva commesso solo nella speranza di poter continuare a vivere, vide Isac ucciderla a mani nude legata a quell'albero che sarebbe diventato la sua tomba e poi per ultima vide anche se stessa e, quasi senza rendersene conto, provò disgusto.
Completamente devastata cadde in ginocchio sotto gli occhi compiaciuti di Ivan.
<< Che visione appagante, non speravo di ottenere così tanto. Tu, oggi, mi hai reso felice. Ma ora dimmi cosa si prova ad aver ucciso qualcuno, ad aver ucciso un innocente. >> Concluse Ivan spostandosi dalla porta.
Mentre quel mostro stava per abbandonare la stanza gettò un'ultima occhiata trionfante verso Dyra che lentamente alzò la testa dal pavimento.
<< Avevi indovinato, le ho tagliato la gola. Spero che questo basti a dar pace ai tuoi demoni. >> Non aveva la più pallida idea di perché lo avesse detto ma Ivan parve apprezzare quell'inaspettata confessione, così senza aggiungere altro, con un sorriso di pura estasi, sparì nel buio del corridoio del dormitorio femminile.
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[ Spazio autore ]
Come promesso ecco il nuovo capitolo, spero che vi sia piaciuto e che vi abbia lasciato qualcosa. Al solito grazie mille a tutti voi che seguite The Hunter :). Come avrete notato questo capitolo sarà diviso in due parti. Cercherò di non farvi aspettare troppo per la seconda! ;)
Ma insomma questo Ivan?!?! Un mezzo pazzo!!! D:
Voglio chiedervi adesso che finalmente posso farlo senza spoilerarvi tutto se a qualcuno di voi era venuto il sospetto, anche solo per un secondo, che dietro tutta la storia dell'incendio ci fosse Ivan invece che Guen. A nessuno? xD
Piccolo spoiler per la seconda parte del capitolo: Ma adesso a questo Palazzo numero Tredici ci andrà qualcuno? D:
P.S. A breve pubblicherò anche la raccolta di pensieri e frasi di cui vi ho parlato nell'avviso. Un saluto a tutti e un bacetto solo a chi se lo merita xD. Ciaaaauz.
2Xplus3Y
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