[ Allo sbaraglio pt.2 ]
Dyra non aveva mai visto Laila così scoinvolta.
<< Dove sei stata? >> Gridò singhiozzando.
<< Sono caduta ed ho sbattuto la testa, ho perso conoscenza. Non posso credere sia successo davvero, è tutto così stupido, vorrei urlare Laila. Non so cosa fare ora. >> Mentì Dyra.
<< Come puoi cadere e svenire, nessuno è così stupido Dyra. Ora è tutto un grande macello, potevi almeno... >> Il discorso di Laila venne bruscamente interrotto.
<< Così non mi aiuti, dimmi invece cos'è successo, cosa hanno detto alla riunione? >> Il tono di Dyra era molto più calmo ora.
<< E' stato orribile, si sono tutti infuriati per l'accaduto, lo hanno definito "un comportamento riprovevole". Mi hanno fatto domande su di te, mi hanno chiesto di portarli da te, molti erano convinti tu non ti fossi presentata per un gesto di rivolta. Non sono riuscita a persuaderli, non sapevo dove tu fossi, non sapevo rispondere alla maggior parte delle domande che mi hanno rivolto. È stato orribile, orribile. Principalmente la riunione è stata incentrata sulla tua assenza, l'ordinaria amministrazione dell'Accademia è passata in secondo luogo. Rhan ha messo in discussione davanti alla Direzione la tua idoneità alla carica di rappresentate, ne stavano ancora discutendo quando ci hanno congedati. Altri hanno parlato addirittura di espulsione. Credo ci sarà una votazione a breve. È orribile. Mi avevi promesso che non sarebbe successo nulla, che saremmo dovute rimanere solo sedute a sentire quello che altri avrebbero detto. Non è andata così, dove eri, perché non eri con me?! >>
<< Mi dispiace Laila, mi dispiace davvero. Non avrei voluto, forse sarebbe meglio... >> Dyra abbassò lo sguardo.
<< Prima che lasciassi la sala, Chort mi è venuto vicino e mi ha detto che, se mai ti avessi rivista, avrei dovuto dirti di recarti immediatamente nel suo ufficio, ha detto che tu sai dove si trova.
Ti prego corri e cerca di salvare la tua posizione, menti se necessario, ti prego tu menti, menti e menti ancora finché non ti crederanno. Dì loro quello che vogliono sentirsi dire ma trova un modo per salvarti. Io ho bisogno che tu rimanga qui con me, fallo per entrambe. >>
Dyra rimase senza parole poi di scatto abbracciò l'amica e iniziò a correre verso il Quinto palazzo dell'Accademia.
Bussò prima una, poi due, poi tre volte senza aprire la porta. Quando le venne accordato il permesso di entrare Chort era seduto dietro una scrivania piena di fogli, prendeva lunghe boccate da un pipa che riempiva la stanza dell'odore di tabacco della Terza Terra.
<< Sai mi hai fregato ragazzina, per un attimo mi ero ricreduto sul tuo conto, pensavo tu non fossi poi quella disgrazia che credevo in principio. Ma sei peggio, tu sei un'idiota. Che bisogno c'era di fare quello che hai fatto? Sai di esserti solo infossata da sola? Pensavo tu sapessi il fatto tuo, ma tu non sai nulla. Sei un idiota. >> Quasi gridò Chort facendo trasparire sul suo volto uno strano miscuglio tra delusione e rabbia.
<< Mi dispiace, sono mortificata per ciò che è successo, ma sono caduta, non so di preciso come sia potuto accadere, ricordo solo di aver sbattuto la testa e di aver perso i sensi in uno dei vicoli dell'Accademia. E' stato stupido ne sono pienamente consapevole. >>
<< Sai quante volte è accaduto che un rappresentante mancasse all'unica riunione in cui viene richiesta la sua presenza prima d'ora? Mai! Non è mai fottutamente accaduto! Sai che la Direzione sta valutando la possibilità di esonerarti dal tuo compito di rappresentante e addirittura di espellerti? Il Consiglio non si farà problemi a punire qualcuno che non sa fare altro che ribellarsi, perché questo è quello che credono tu abbia fatto. Dopotutto tu sei la cacciatrice. >> continuò Chort prendendo un'altra lunga boccata dalla sua pipa.
<< Ma io non volevo iniziare nessuna rivolta, che cosa stupida sarebbe, le ho detto che sono caduta... >>
<< E pensi che inciampare nei propri passi sia meno stupido? Non lo è! Cosa penserà la direzione di un rappresentante che non è neanche capace di camminare senza svenire in qualche vicolo? Tu dovevi dimostrate tantissimo a tutti. Non dico fosse giusto ma dovevi farlo perché avevi iniziato qualcosa che adesso hai distrutto. Non hai dimostrato nulla se non la tua inadeguatezza. Probabilmente perderai l'incarico, non è così impensabile che tu venga anche espulsa e se vuoi saperlo lo trovo giusto. Te lo meriti, non c'è nulla che tu possa fare ora per rimediare. Dimmi... cosa si prova ad aver appena distrutto tutto quello che hai fatto finora? >>
<< Meritavo anche questo? Lei mi ha fatto venire qui solo per sputarmi in faccia tutto il suo disprezzo ed il suo odio, come se io non mi odiassi già abbastanza per quello che è successo. Lei pensa che tutto quello che ho fatto fino ad ora non mi sia costato fatica? Pensa davvero sia stato tutto un gioco per me? Perché non lo è stato. È stata dura, lo è sempre stata. Non ho bisogno del suo odio, se lo tenga per lei vecchio di un bastardo. >> Avvampò Dyra.
<< Vecchio di un bastardo... se camminassi come insulti i tuoi superiori non ci troveremmo in questa situazione. >>
<< Cosa dovrebbe importarmene, lo ha detto anche lei che non c'è più nulla che posso fare. Che avete già deciso per me, ancora. Quindi sono libera, libera di dire quello che penso. >> Era come se tutta la tensione per quanto accaduto fosse esplosa proprio ora in quelle parole che le uscivano dalla bocca.
<< Se lasciassimo le cose così come sono per te non finirebbe affatto bene, tuttavia dubito che la Direzione arriverà ad espellerti, tale evento rappresenterebbe un disonore per l'intera Accademia. Un fallimento per gli Stati Generali. >> Chort si alzò per chiudere la porta che era rimasta semiaperta.
<< Oppure potremmo dire che sei stata aggredita mentre ti recavi alla riunione e che sei stata condotta e costretta fuori dall'Accademia. Ti ho ritrovata io, ancora priva di sensi legata ad un albero fuori dalle mura. La votazione per il tuo sollevamento dall'incarico di rappresentante si terrà domani sera potrei riuscire a convocare una riunione straordinaria domani in mattinata, se saremo convincenti potresti anche conservare il tuo impiego e se invece non lo saremo, beh meglio non pensarci. Allora dimmi Dyra, te la senti di rischiare il tutto per tutto? >> Concluse Chort.
Dyra era così confusa, nulla di tutto quello aveva senso. Aveva mentito quando sarebbe stato meglio dire la verità. Perché quell'uomo era disposto a rischiare tanto solo per quella che reputava un'idiota? Perché ora si trovava a raccontare alla Direzione la verità su quanto successo ma dovendola spacciare per un bugia, per un inganno? Senza aspettare che i pensieri tornassero quanto meno lucidi accettò.
<< Perché lo fa? Mi ha appena detto che sono un'idiota e che pensa che non decideranno per la mia espulsione. Come può mentire alla Direzione e forse anche agli Stati Generali solo per salvare la mia nomina a rappresentante? Prima mi dice che non ho nessuna via per salvarmi poi me ne offre una. A che gioco sta giocando? >>
<< Stupida di una ragazzina ti ho detto che non c'è modo in cui tu possa salvarti da questa situazione ma non che io non ne abbia. Volevo solo valutare se valesse la pena di scomodarmi. Spero che tu in quella tua testa riesca a capire che opportunità ti sto offrendo. Non mandare tutto all'aria. Domani mattina non sentirti in dovere di dire nulla, lascia parlare me e limitati ad annuire se necessario, indirò la riunione per le otto nella stessa sala in cui oggi saresti dovuta essere anche tu. Adesso vattene e per l'amor del cielo cerca di guardare dove cammini d'ora in avanti. Tutto questo è stato raccapricciante. >>
<< Non mi ha ancora detto perché lo sta facendo. >> Azzardò Dyra.
<< Ti ho detto di andare prima che ci ripensi. >>
A quelle parole Dyra non osò oltre, dopo pochi secondi era già nel corridoio che cercava di rielaborare quanto appena successo.
Fuori era ormai buio, le strade erano deserte e per la prima volta da quella mattina Dyra non stava correndo. I passi erano rapidi ma non abbastanza da poterla definire una corsa. Aveva paura che chiunque fosse stato ad aggredirla la stesse ancora tenendo sotto tiro e che potesse riaggredirla nuovamente, in qualsiasi momento. Ad ogni minimo rumore si voltava per controllarle che nessuno la stesse seguendo, cercò di non perdere del tutto la calma ma quando la paura ebbe la meglio su di lei le sue gambe istintivamente ricominciarono a correre. Odiava essere terrorizzata, odiava sentirsi braccata, osservata da occhi che sapevano dove e come trovarla.
Una figura se ne stava appoggiata alla porta del suo dormitorio, era Rowan. Dyra fingendo di non averlo visto tentò di passare per la porta secondaria ma quando lui iniziò a chiamarla fu costretta a fermarsi.
<< Sembra che le mie pene non siano ancora finite per oggi. >> Sbotto lei.
<< Riesci ancora a scherzare dopo quello che è accaduto, mio padre mi ha raccontato della riunione, cosa ti è successo? >> chiese lui.
<< Ma io non stavo scherzando affatto. >> Alla frase di Dyra il volto di Rowan si incupì all'istante.
<< Riguardo a quanto successo oggi ho appena passato le ultime due ore a discuterne con Chort ti sarei grata se mi risparmiassi questa tortura una seconda volta. >> Rowan quasi non la ascoltò.
<< Cosa hai sul collo? >> Le indicò i segni che si era procurata cercando di togliersi il collare con il quale era stata incatenata.
<< Non è niente, sono caduta. >> Rispose lei non troppo furba.
<< Che strano modo di ferirsi per una caduta... >> rimarcò lui per niente persuaso.
<< Cado in modi molto strani Rowan, ora lasciami andare ti prego, sono veramente stanca e domani devo alzarmi presto. >>
<< Prima dimmi cosa ti sei fatta sul collo, devi fidarti di me. >> disse lui a denti stretti afferrandola per un braccio mentre la ragazza stava già per voltarsi ed andarsene.
<< Lasciami, mi fai male! Come pretendi che io possa fidarmi di qualcuno come te. Ti ho già detto quello che è successo e adesso lasciami! >>
Prima di mollare la presa Rowan guardò ancora una volta molto attentamente i segni che Dyra aveva sul collo. Quando le liberò il braccio non ebbe il tempo di dirle nulla che lei se ne era già sparita dietro le porte del dormitorio.
Dyra pensò che sarebbe stato giusto cercare Laila per aggiornarla riguardo alla sua situazione ma poi realizzando che non avrebbe potuto dirle ancora nulla di concreto preferì girare in direzione della sua stanza. L'avrebbe informata a cose fatte, nel bene o nel male, non era brava con le questioni irrisolte, piene di dubbi o di pavimenti pericolanti e la storia in cui si stava per infilare ne aveva da tutte le parti.
La notte durò troppo poco per permetterle di riprendersi dalla giornata precedente che ancora le sembrava appena conclusa. Si chiedeva tra quanto tempo sarebbe stata in grado di camminare nuovamente serena per quelle strade, decisamente non quella mattina, non sarebbe davvero voluta inciampare in qualcosa di spiacevole una seconda volta. Anche perché quella sembrava proprio essere la sua ultima fune di fuga.
Per la prima volta fu sollevata quando la guardia all'entrata del Palazzo Centrale le chiese il braccio per l'identificazione della matricola. La sala delle riunioni aveva un'entrata maestosa che affaccia nel grande salone d'ingresso. Due inviati degli Stati Generali erano seduti dietro due scrivanie ai lati della porta.
<< Salve, possiamo aiutarla? >> Chiese cordialmente uno dei due.
<< Salve, sono Dyra Dane, matricola 0024200 credo che dentro... >> l'inviato non le lasciò concludere la frase. Con un movimento della mano le fece cenno di aspettare poi entrò silenziosamente nella sala delle Riunioni, dopo neanche un minuto ne riemerse.
<< Può entrare. >> Proferì lapidario.
Non riusciva a ricordare nessun'altra porta così difficile da varcare. Il cuore le batteva un po' troppo forte, lì dentro si sarebbe deciso cosa ne sarebbe stato di lei. Sperava con tutta se stessa che Chort fosse già arrivato, non sarebbe riuscita a cavarsela da sola, non era neanche sicura che l'avrebbero lasciata parlare. Riusciva a sentire i battiti del suo cuore pulsarle nella gola, poi, prendendo un respiro profondo raccolse il coraggio necessario, con uno sforzo non indifferente spinse con entrambe le mani la porta che la divideva dal suo futuro.
La sala era ben illuminata, le decorazioni sfarzose e il pavimento così liscio da risultare scivoloso. Tutti i membri della Direzione Accademica sedevano attorno ad un tavolo ovale di legno scuro così grande da essere riempito solo per metà del suo perimetro. Riusciva a vederli tutti, nessuno guardava altro se non lei, una strana consapevolezza di non potercela fare nacque rapida in lei, scrutò i volti di tutti cercando tra essi quello di Chort e quando riuscì ad individuarlo si lasciò scappare un piccolissimo sospiro di sollievo.
<< Quale onore poter godere della sua presenza quest'oggi. >> Era una donna a parlare, sedeva esattamente nella posizione centrale del tavolo. Dyra non sapeva se dire qualcosa o rimanersene in silenzio aspettando che Chort parlasse per lei. Fortunatamente la donna decise al suo posto.
<< Mi dica per quale motivo si è sentita in dovere di raggiungerci qui? >> Dyra guardo il suo insegnante dritto negli occhi cercando un segno e questo quasi impercettibilmente annuì con il capo.
La ragazza si schiarì la voce.
<< Sono venuta per onorare il profondo rispetto che nutro nei confronti dell'Accademia. Volevo almeno tentare di giustificare ai vostri occhi la mia disdicevole assenza alla riunione di ieri. Sono venuta per tentare di difendere la mia posizione prima della votazione a riguardo. >> Iniziò Dyra con una calma e naturalezza che la resero orgogliosa di se stessa.
<< Allora sembra proprio che l'essere in ritardo sia una sua abitudine, la votazione si è appena conclusa. >> La vena sarcastica nella voce della donna le fece tremare le gambe più della notizia stessa.
Non poteva essere, quella avrebbe dovuto essere semplicemente la riunione straordinaria, Chort le aveva detto che il voto si sarebbe tenuto solo la sera, non poteva essersi sbagliato su una cosa così importante. Dyra continuava a fissarlo cercando un aiuto ma l'uomo si limitava a fissarla a sua volta, come tutti in quella sala, senza proferire parola.
<< Ma ora mi dica, cosa avrebbe voluto dirci riguardo a quanto accaduto? >> Ancora una volta era la donna a parlare. Per la seconda volta Chort le annuì impercettibilmente.
<< Volevo denunciare la mia aggressione. Non era mia intenzione mancare la riunione, sono stata aggredita alla spalle mentre mi recavo proprio qui nel Palazzo Centrale. Sono stata colpita alla testa ed ho perso i sensi, non sono riuscita a vedere chi fosse il mio aggressore e non ricordo se ci fossero altre persone per strada. Ma sono certa di quello che è successo. Sono stata legata ad un albero poco fuori dalle mura dell'Accademia. Dovete credermi nulla di tutto questo era mia intenzione. >>
<< Dunque lei ci sta chiedendo di credere alla sua storia, senza poter fornire un'identità al suo aggressore né qualsivoglia sorta di prova. Si aspetta davvero che noi crederemo ciecamente alle sue parole, quelle di una ribelle, gettando l'intera Accademia nel caos di un presunto aggressore solo perché lei, oggi, si è degnata di trovare una scusa traballante per giustificare la sua inammissibile condotta. Matricola 0024200 questa non è la prima volta che ci causa dei fastidi ma posso dirle che probabilmente sarà l'ultima. Avevamo intenzione di arginare lo spiacevolissimo evento della sua assenza nella Riunione annuale ma ora non possiamo, in nessun modo, tollerare che lei venga qui, di fronte i rappresentanti dell'Accademia che dice di onorare, cercando di annegare i suoi errori in un mare di menzogne. >> Il disprezzo era ovunque nella sala.
<< Queste non sono menzogne, l'istruttore dei cacciatori Chort, può confermarlo, è stato lui a trovarmi nel tardo pomeriggio ancora priva di sensi legata fuori dalle mura, è stato lui stesso a slegarmi. >> Dyra adottò il tono di voce di chi aveva appena detto qualcosa di grosso.
La donna in tutta risposta si limitò a ridere fragorosamente.
<< Quante sciocchezze, Chort dei cacciatori, come lo chiama lei, era proprio qui con me nel tardo pomeriggio a discutere della sua condotta. Non è così? >> Chiese la donna.
<< È vero! È così triste quando si cerca di coprire un errore commettendone uno ancora più grande. Mentire non l'aiuterà in questa situazione. Taccia ed eviti di umiliarsi oltremodo. Non si può sempre scappare dalle proprie responsabilità, ogni tanto bisogna anche saper subire le conseguenze delle proprie azioni. Come le è già stato detto io ero proprio qui ieri pomeriggio. >> Questa volta era proprio Chort a parlare.
All'improvviso era tutto così disgustosamente ovvio pensò. Perché mai quel viscido bastardo avrebbe dovuto rischiare qualcosa per qualcuno come lei. Per qualcuno che, da sempre, disprezzava. Avrebbe dovuto capirlo, forse quella donna aveva ragione, lei arrivava sempre in ritardo. A Chort non bastava che le togliessero la carica di rappresentante, voleva che lei fosse vista come una bugiarda, una miserabile, voleva essere sicuro che la cacciassero, non era disposto a lasciare nulla di quella faccenda al caso. Per mesi aveva finto di ricredersi a poco a poco nei suoi confronti solo per condurla a questo. Dyra non aveva idea di cosa lo spingesse ad odiarla così profondamente ma in quel momento non riusciva neanche a importale. Rowan l'aveva avvisata di non fidarsi di quell'uomo, anche Laila l'aveva messa in guardia, tutti avevano sentito l'odore della tempesta nell'aria. Tutti tranne lei.
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[ Spazio autore ]
Wow... che gran macello! Cosa ve ne pare del capitolo? Vi ha soddisfatti? Fatemi sapere!!! Per ora è uno dei miei preferiti, arrivano i primi doppiogiochisti xD.
D'altronde vi avevo avvisato che non tutto quello che si dice in Accademia è vero! U.U Chort questa volta si è mosso davvero molto bene e per Dyra le cose si mettono sempre peggio :'( . Speriamo bene :S
Il prestavolto per questo capitolo è quello di Laila e bene sì, deponete le armi, è rossa! Non vi avevo dato una descrizione dettagliata del suo personaggio (mea culpa) ma mi ero limitato a due o tre parole messe in croce. Ora abbiamo invece un volto ed è quello della modella e attrice ucraina Alina Kovalenko. Al solito... qualora non vi soddisfi pienamente ed avete una proposta differente non esitate a scriverla in un commento!
P.S Volevo ringraziarvi tantissimo, abbiamo superato anche le tremila stelline, sono davvero molto contento che la storia vi stia appassionando e, ad essere sincero, in principio non ci speravo :)
Un saluto a tutti. Ciauz.
2Xplus3Y
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