Capitolo VII
"Vi lascio fare le vostre cose da coinquiline. Vado a dormire... E ad evitare di sopprimere il mio compagno di stanza"
William indietreggia con il suo solito sorriso smagliante. Cammina all'indietro posando le mani nelle tasche dei pantaloncini.
"La morte nel sonno é la meno dolorosa, ricordalo!" esclama Tessa con voce alta in modo che lui riesca a sentirla. Alza un braccio in aria, come se le servisse per alzare il tono di voce.
Il biondo e riccio alza la mano per far capire di aver sentito e lo abbassa poco prima di scomparire nelle scalinate.
"Piccola premessa ho già ordinato il mio lato, quindi divertiti con il tuo, e se non ti soddisfa... Esiste il pavimento, no?"
Spero davvero che sia stata ironica.
Entriamo nella camera ed é davvero meravigliosa!
Le pareti sono dipinte di bianco, in fondo alla camera ci sono due finestre in lati opposti. Poggiate al muro ci sono due scrivanie, proprio sotto alle finestre, chiuse. Le scrivanie sono in legno chiaro e levigato, proprio come in camera mia, a Dallas.
Le scrivanie sono su di una piatta forma alta due gradini.
Più avanti ci sono due armadi posizionati in due parti opposte della stanza, vicino ad essi vi sono due letti con delle coperte bianche e rosse a tema fiori.
Okay, non male per essere un tema predefinito.
Osservo il lato di Tessa e vedo che lei ha già svuotato la valigia e le pareti vicino al suo letto sono tempestate con dei poster in cui é ritratto un lupo:
In uno il soggetto sta correndo, in un altro sta ululando, in un altro ancora é fermo, e così via.
"Ti piacciono molto i lupi" dico avvicinandomi nella sua parte di stanza in cui lei é intenta ad attaccare gli ultimi posters.
"É il mio animale preferito. Mi piace questa città proprio per le apparizioni di questi animali" spiega con tono sognante mentre si alza sulle punte per attaccare un poster in un punto alto. "E... - inizia a dire infilando nel muro una puntina- fatto!" esclama saltando su se stessa per ritornare con i piedi completamente a terra.
"Strozza lupo" borbotto ricordandomi la conversazione avvenuta con Caroline sull'aereo.
Mi accorgo che d'un tratto Tessa si paralizza, come se avessi colto la sua attenzione in modo istantaneo.
Scrolla subito le spalle, tornando la Tessa spensierata di poco fa.
"Odio quella pianta, é bella ma letale. Per i lupi. Il nemico di un mio amico é mio nemico" spiega camminando verso l'armadio, lo apre e tira fuori una canotta bianca con dei pantaloncini azzurri in cotone.
"Quindi scommetto che non hai bevuto la tisana che hanno consegnato sull'aereo" scherzo tornando nel mio lato di stanza per prendere la valigia e portarla vicino al letto.
"No, non sono mai salita sull'aereo. Non mi piace l'altezza preferisco stare sulla terra" ridacchia allontanandosi dall'armadio per dirigersi verso una porta vicino ad esso, che io evidentemente non avevo notato.
"Vado in bagno" mi informa la ragazza, dopodiché entra nella stanza che si cela dopo la porta bianca.
Prendo il cellulare dalla tasca, mi metto comoda sul letto e poi controllo le notifiche.
Sul display del telefono compare un riquadro che mi informa su un nuovo messaggio arrivato.
Apro la pagina con curiosità, per me é sempre eccitante trovare delle notifiche.
Mamma:
Avril, sei arrivata al college?
Il messaggio di mia madre mi fa tornare alla mente che dovevo chiamarla appena scesa dall'aereo. Ma me ne sono completamente dimenticata. Avevo troppi pensieri per la testa.
Tu:
Scusa, ho dimenticato di telefonare. Comunque sono arrivata. Le stanze sono molto ordinate e ho una compagna di stanza molto simpatica. Anche sull'aereo ho conosciuto una ragazza che mi ha accompagnata qui.
Mentre scrivo il messaggio sento un vuoto allo stomaco e i miei occhi sono più umidi.
I miei genitori mi mancano già. Si, può sembrare una cosa stupida per una ragazza della mia età, ma sono molto legata a loro. Fino a Carmen e Nate io non ho mai avuto dei veri e propri amici, quindi passavo tutto il tempo con i miei genitori.
Mamma:
Non credo che resteranno così ordinate dopo il tuo arrivo.
Scrive in modo ironico, come sempre!
Mi sto rendendo conto che la maggior parte delle persone che incontro sono sarcastiche...
Nel legger il messaggio mi viene spontaneo fare un sorriso, ma con un pizzico di malinconia all'interno.
"Devo dire che i bagni sono come un diamante" si porta una mano vicino alle labbra per imitare il bacio degli chef.
Questa ragazza emana un energia così sicura e allegra che si percepisce a distanza.
Poso il telefono sul letto e sorrido all'affermazione di Tessa.
Mi avvicino alla valigia e prendo il pigiama: pantaloncino nero con canottiera viola.
Osservo la ragazza mentre si avvicina al comodino per mettere in carica il telefono. Anche lei ha indossato il pigiama e i suoi capelli castani le ornano la schiena.
É davvero una bella ragazza e questo fa calare la mia autostima!
A parte gli scherzi: se lei é così bella, come sarà suo fratello?
Ah, basta Avril! Non é da te! Sei appena arrivata e già cambi carattere!?
Cammino verso il bagno, e devo ammettere che Tessa ha ragione é completamente bianco!
Poggio il pigiama sul attaccapanni appeso al muro.
Mi sfilo la maglia nera e la metto nella cesta dei panni da lavare. Faccio lo stesso con i pantaloni e mi appoggio al lavandino per rimanere in equilibrio mentre mi tolgo i jeans a vita alta.
Il solo vederli mi invade la mente con i ricordi da cui voglio distaccarmi per pensare al presente.
Andiamo Avril il tuo grande sogno é diventato realtà! Non puoi stare li a rimuginare sul passato.
Metto i jeans nella cesta e mi sporgo verso l'attaccapanni per prendere il pigiama.
Dopo averlo indossato torno nella camera e mi precipito sul letto.
"Domani ci saranno le presentazioni della preside che ogni anno espone ai nuovi studenti.
Ci saranno anche quelli che frequentano già il college, come mio fratello e i suoi amici. Io mi troverò lì se vuoi puoi unirti a noi" propone Tessa mentre si infila sotto le coperte e prende il telefono dal comodino, cercando di non tirare troppo la presa del caricabatterie.
"Okay..." rispondo non sapendo cosa dire.
Sto davvero riuscendo a fare amicizia senza l'aiuto di Nate o Carmen?
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