Capitolo 8: Non è mai un errore
-Ti amo-
Due parole.
Cinque lettere.
Un cervello sciolto, un cuore impazzito, due gambe tremanti, il respiro impazzito, una bocca asciutta, occhi pieni di lacrime pronte a solcare le guance, un corpo fuori controllo. Ecco le conseguenze delle due parole appena pronunciate hanno su di me. Non riesco a muovermi, sono come bloccata. Sono qui, impalata, a fissarlo negli occhi, ma senza vederlo realmente, con il corpo in subbuglio.
Dopo quelli che mi paiono anni, sento, nuovamente la sua voce:
-Ehm... Tesoro! Se non sei pronta per dirmi che mi ami non ci sono problemi, ma... Per favore... Puoi riportarci con i piedi per terra?-
La mia testa ha smesso di ascoltare a "se non sei pronta a dirmi che mi ami", io lo amo? Lo amo davvero? Come posso sapere di amarlo? Come faccio a esserne sicura?
-Come fai essere sicuro di amarmi?- chiedo.
-Ehm... Po-Posso spiegartelo appena tocchiamo, nuovamente, terra?- balbetta in risposta lui.
Alle sue parole, finalmente, mi sblocco dallo stato di trance in cui ero caduta e osservo il mio ragazzo: sta osservando in basso, tremando vistosamente ed è più bianco di un cadavere.
Abbasso lo sguardo, incuriosita dalle sue parole e dalla paura che traspare dai suoi comportamenti. Ma Porca Peva! Siamo, all'incirca, a cinque metri dal suolo! Come caspio posso aver fatto senza, manco, accorgermene?
Torno a studiare Jj, non è che, per caso, soffre di vertigini?
~Ma che domande fai? Ovvio che ne soffre! Non lo vedi?~
~Allora perchè non m l'ha mai detto?~
~Per un semplice motivo, mia cara~
~Quale?~
~Stupido Orgoglio Maschile~
~...~
Ora come faccio a farlo calmare? Penso e ripenso, ma, poi, mi faccio guidare dall'istinto.
Mi avvicino a lui e gli prendo il volto tra le mani, alzandoglielo e lasciando che i suoi occhi si incatenino ai miei. Lui mi guarda, ma dal suo sguardo traspare solo il terrore.
-Ei! Ei! Jj, guardami. Guarda solo me. Dimentica il resto: ora ci siamo solo noi due. Io e te. Soli. Null'altro. OK?- gli chiedo calma e cauta: ho paura di peggiorare la situazione.
Annuisce solamente.
-Ora prendi dei respiri profondi, inspira con il naso ed espira con la bocca. Segui me, ripeti i miei movimenti- continuo a parlargli e inizio a respirare forte. Sono, subito, imitata da lui.
-Bene così! Bravissimo!- sta prendendo colore e non trema più come prima, per fortuna.
Apre la bocca, sembra voler dire qualche cosa, ma, poi, deve averci ripensato, poiché la richiude senza aver emesso alcun suono. Compie gli stessi movimenti un paio di volte, infine, parla:
-Tu sei diventata parte di me- questo è ciò che esce dalla sua bellissima bocca.
Io sono troppo shoccata per poter spiaccicare parola, così, lui continua indisturbato:
-Mi sei entrata dentro dalla primissima volta in cui ti ho vista, non riesco a sopravvivere una giornata senza di te, senza averti vista, sei diventata la mia droga, ma non una droga qualsiasi, no, la mia droga preferita, quella di cui ho bisogno di una dosa, costantemente, perennemente. Un tuo messaggio mi illumina il viso, vederti mi fa sorridere come un ebete, tenerti per mano mi fa stare a cinque metri da terra, per fortuna solo metaforicamente e baciarti mi scombussola il corpo, il cuore. Un tuo bacio è capace di mandarmi in paradiso, ogni singola volta.-
A questo punto del suo monologo, non sono sicura di essere riuscita a trattenere i miei poteri, portandoci, ancora, più in alto, ma non controllo, non me ne può fregare di meno, in questo momento.
Lui sta descrivendo, con minuziosa precisione, tutto ciò che provo anch'io nei suoi confronti.
-Se non è questo l'amore, non cosa possa essere- pausa a effetto -Posso assicurarti, però, che non vorrei provare l'amore se non è questo.- conclude con un sorriso sul volto.
Non mi aspettavo tutto questo, lui è una continua sorpresa, riesce, sempre a sorprendermi in positivo, molto in positivo.
Abbasso lo sguardo sulle mie bellissime (e soprattutto, nuove) Adidas nere, imbarazzata, confusa e molto sorpresa. Noto, in questo modo, che siamo ancora in aria, ma a distanza molto più ravvicinata. Rifletto, senza abbassarci ulteriormente, sempre guardando il terreno e sentendomi il suo sguardo bruciante addosso, in attesa di una mia parola.
Ho letto così tanti libri, visto così tanti film e serie tv, penso di sapere cos'è l'amore, di saperlo riconoscere, saper riconoscere i suoi sintomi.
Nonostante tutto questo però, sono qui, chiedendomi se amo la persona che galleggia l'aria in fronte a me, o, forse, in realtà, sono qui, solamente, a chiedermi se ne varrà la pena, se posso smettere di mentire a me stessa, cioè, chiariamoci, di mentire cercando di farmi credere che ciò che provo per Jason è molto inferiore a quel che, invece, provo se varrà la pena rischiare di cadere da molto più in alto di cinque metri, rischiando di rompermi qualcosa, in primis il cuore.
Varrà la pena portare il nostro rapporto a un livello superiore? Mi farà soffrire? Se sì, quanto? Molto più di quel che io posso sopportare ancora per rimanere in piedi senza spezzarmi?
~Ti stai riempiendo la testa di domande inutili e superflue cara mia~
~Ah, sì? E quali sarebbero le domande che dovrei farmi secondo lei, "vostra maestà"?~
~Oh!!! Finalmente hai iniziato a chiamarmi con il giusto appellativo! Bè! Meglio tardi che mai, dico io!~
~...~
~Che c'è?~
~Se non la pianti di tergiversare, giuro su papà che ti uccido!~
~...~
~*lancia uno sguardo malvagio*~
~Ok! Ok! La smetto!~
~Dunque?~
~Dunque cosa?~
~Perchè proprio io devo avere una coscienza così??~
~...~
~Allora? Ti muovi a dirmi le domande che dovrei farmi secondo te?~
~Ah, sì! Giusto! Non sono delle domande, ma solo una domanda~
~E quale sarebbe?~
~Ti renderà felice?~
"Mi renderà felice?"
Ammettere i miei veri sentimenti nei suoi confronti mi renderà felice? Portare la nostra relazione a un livello successivo mi renderà felice?
Lui mi rende felice, felice come mai lo sono stata, perchè ammettere che lo amo non dovrebbe rendermi felice?
~Allora perchè dovresti evitare di ammetterlo?~
~Perchè rischio di soffrire. Perchè rischio di sbagliare~
~L'importante è che tu sarai felice e, come dice una vecchia canzone della nostra patria "Ma se hai amato era amore non sarà mai un errore"~
Rifletto. Rifletto.
Ho preso la mia decisione.
Sorrido senza smettere di guardare la terra che si staglia a qualche centimetro da terra. Sorrido, mentre penso a ciò che ho deciso.
Sorrido perchè ho deciso di mettermi in gioco.
Ho deciso di buttarmi.
Ho deciso.
Niente e nessuno potrà farmi tornare indietro.
"Jason, pazienta ancora qualche istante, poi, tutto ti sarà chiaro. Questa è una promessa"
Penso dentro di me.
Sorrido.
A/N:
Devo confessarvi una cosa..
In realtà il capitolo non doveva essere così! Inizialmente, lo avevo messo giù nero su bianco in un foglio e, poi, l'avrei ricopiato qui, peccato che la mia dolce mammina abbia preso la felpa che avevo appena indossato (con tanto di capitolo su foglio ben piegato in tasca) e, senza chiedermi niente, l'abbia buttata in lavatrice!
Immaginate come quel foglio sia potuto uscirne.. Esatto! Capitolo perso, così ho dovuto rifarlo di sana pianta (stavolta direttamente al computer per evitare spiacevoli sorprese)...
Spero che il capitolo vi sia piaciuto ugualmente e che non vi faccia schifo.
Che ne pensate del momento mieloso dei nostri protagonisti? Troppo miele? Troppo poco?
Potete immaginare che cos'ha deciso la Rossa? Io lo so, benissimo eheheh!
Ma non saprete nulla da me, fino al prossimo capitolo!
Spero di sentire tutte le vostre ipotesi, anche le più strampalate. Le migliori saranno postate all'inizio del capitolo, quindi, dai! Fatevi sotto! Vi aspetto!
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Bacioni fulminosi a tutti! <3
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