The hell with it - Capitolo otto.


George Weasley si chiude la porta della camera alle spalle e lancia con uno scatto la tracolla sulla scrivania. Ha appena lasciato Angelina in infermeria con Katie, dopo aver passato con lei una buona mezz'ora sdraiato al suo fianco nel letto dell'infermeria. Sorride al ricordo della sua mano che solletica la pelle della ragazza, alle labbra che si infrangono bene contro quelle della giovane. Si è innamorato di lei all'inizio del quarto anno, sempre più profondamente al ballo del Ballo del Ceppo, fino a che non le ha chiesto di essere la sua ragazza, qualche settimana dopo. Così, naturalmente.

C'è sempre stato qualcosa in Angelina che l'ha intrigato: la sua risata, il suo modo di scrollare la testa, facendo muovere anche i capelli, il suo sorriso, i suoi occhi marroni. Per questo, quando Fred ha smesso di provare interesse, si è messo subito in gioco: non avrebbe mai potuto farsela scappare ancora una volta. Si siede sul suo letto, allontanando Angelina dalla sua mente per focalizzarsi sulle caramelle che sono sul suo comodino. Ci sono voluti un paio di giorni, ma alla fine ha capito perché di effetti non ne ha sentiti.

Ha studiato Ginny, la sua sorella preferita, che non vede e sente altro che il Prescelto: innamorata cotta da quando ha iniziato a proferir parola, non c'è da stupirsi che la caramella le abbia infilato Harry nella testa. Poi Lee gli ha confessato una sera, mentre Fred già dormiva da qualche minuto, che lui non ci sa stare proprio senza Katie, che è straordinaria quando gioca a Quidditch, che dagli spalti guarda sempre solo lei, che è divertente, che è bella. Ed ecco che, non appena mastica quella caramella, canta solo quando la vede.

Allo stesso modo ha seguito Ron, anche se all'inizio George non era riuscito a comprendere: era strano che avesse avuto degli effetti legati a Lavanda Brown. Ma l'ha osservato nei giorni precedenti, da dietro gli angoli: con le sue orecchie rossastre, i suoi balbettii, i suoi sospiri affranti ogni volta che la Lavanda salutata è tutto tranne che una Lavanda – e che quindi non lo saluta di rimando –. L'ultima prova l'ha avuta quando, in Sala Comune, l'occhio gli è caduto sul compito di Pozioni di Ron, dove era impresso in lettere cubiche il nome della ragazza. Ha immaginato per un attimo la faccia sconvolta di Piton, concludendo che sì, Ron è innamorato cotto.

George, ormai fidanzato da mesi, non ha bisogno che la caramella gli riempia la testa, non ha bisogno di vedere Angelina dovunque. I suoi sentimenti sono già dominio pubblico, non segreti nel cuore di chi, forse, non ha ancora il coraggio di farsi avanti. Ad esempio, è sicuro che Fred sia oramai su un altro pianeta, pieno di Hermione Granger. Non l'ha mai visto così euforico per la presenza di qualcuno, mai così felice di vedere una ragazza, mai un sorriso così da ebete sul suo volto. Che non se ne sia ancora accorto? Si gratta il capo, pensando per un attimo al fatto che anche Hermione ha ingerito quella caramella, ma prima di poter andare avanti a speculare, qualcuno bussa alla sua porta.

"Ti serve qualcosa?" George si gratta il petto, facendolo accomodare Harry nella stanza.

"Ho pensato che andasse via dopo qualche giorno, ma siccome non passa sono venuto a chiedere." inizia il Prescelto, rimanendo in piedi, "È fastidioso non vederci."

"Elabora meglio, Harry."

"Dico: da quando ho mangiato quella caramella, a volte la mia vista cala di colpo e non mette più nulla a fuoco."

"Quando ti capita?" George si lascia andare come un peso morto sul letto, prestando attenzione all'altro, che sembra sempre più disperato. Non lo vuole dire, non lo può dire: si accorge che è stato stupido venire dai gemelli. Miseriaccia, è Ginny. Si è reso conto che per forza dovesse centrare con il fatto che le volesse più bene del previsto e per questo adesso non riesce a far uscire una parola dalla bocca.

"Harry, se vuoi che io ti aiuti me lo devi dire." capisce al volo George, che sorride leggermente, come per tranquillizzarlo.

"Ginny non è a fuoco." si lascia scappare alla fine il Prescelto, sedendosi affranto sul letto di Fred e prendendosi il volto tra le mani, "Ti giuro che vorrei che non fosse Ginny, è così complicato che sia Ginny e dire a te che è Ginny... Oh, Merlino."

"Datti una calmata." George si mette a ridere, prendendo in mano la caramella e avvicinandosi all'altro, "Prima di tutto, di che colore la vedi?"

"Rossa."

"Rossa tipo il colore dei miei capelli?" George ghigna, sapendo benissimo dove andare a parare. Difatti Harry arrossisce pesantemente sulle guance.

"Ascoltami, io non ho idea di come farti tornare la vista, ma dal momento che sei il primo che è comparso a chiedermi aiuto, direi che possiamo provare un paio di cose." gli propone con tono dolce, sicuramente mascherato: il Prescelto è creta nelle sue mani, su di lui può sperimentare quanto vuole e trovare, possibilmente, una soluzione al problema.Non è il primo, ovviamente, ma il primo ad essere venuto solo da lui: Fred per il momento non deve venirne a conoscenza, prima deve venire a patto con i propri sentimenti.

"George, che diavolo hai in mente?"



Ginny ha passato un pomeriggio tranquillo, entusiasmante. Da quando è venuta in possesso dell'incantesimo per far tacere Harry, la sua vita è tornata alla normalità. Ci sono volte in cui, quando la soluzione smette di far effetto, aspetta a silenziare la nuova voce per qualche ora, perché deve ammettere che sentire Harry parlare è una cosa davvero adorabile.

L'ha seguito nella sua lettura di Quidditch attraverso i secoli, nella sua sporadica litigata con Hermione – in cui Ginny ha dato senza dubbio ragione all'amica –, ascoltato i suoi pensieri sulla cotta di Ron per Lavanda e compreso che si, Harry ha un problema con lei. La prima mattina dopo aver mangiato la caramella, si era resa conto che il Prescelto non la vedeva bene, come se un'intera nuvola la oscurasse. Si era chiesta se la causa fosse stata lei, un contro effetto della caramella o se fosse Harry stesso.

Si mordicchia un labbro, confusa. Le piacerebbe sapere se i suoi sentimenti sono corrisposti: sarebbe straordinario, ma non è che il mondo si può rivoltare da un momento all'altro, come se l'acqua ghiacciasse a cento gradi, come se Hermione stesse scendendo dalla scopalinda di Fred. Aspetta, cosa?

Ginny si nasconde dietro uno degli alberi, lanciando lo sguardo ai due che ridono. Le guance della ragazza sono arrossate, mentre il gemello è estasiato.

"Te lo tengo io il libro, così devi portare solo la scopa." suggerisce Hermione, riponendo il manuale nella sua tracolla, mentre Fred la ringrazia e le scompone i capelli. La riccia al contatto arrossisce sempre di più e Ginny lo nota, anche se la prima fa di tutto per nascondere il volto dentro la borsa.

"Mi sembra che ti sia piaciuto il giro, Hermione."

"Non lo darei per scontato, Fred."

Logico che l'acqua non possa ghiacciare a cento gradi, ma se Hermione è salita su una scopa con Fred, perché Harry non può essere innamorato di lei? Sorride, passandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, gongolando. La sua giornata è decisamente migliorata, esattamente quando Harry ha ricominciato a cantare una delle sue canzoni preferite. E nonostante tutto, sta cominciando a piacere anche a lei.



Ron manda al diavolo tutto: il suo compito di Trasfigurazione, la punizione che Piton gli ha assegnato dopo aver letto il nome di Lavanda tra le righe della pergamena che gli è stata consegnata, la risata di Fred e George alla notizia e la loro maledetta caramella. Chiude il libro, mentre qualcuno si siede davanti a lui in Sala Comune. Quando alza gli occhi, logicamente si trova davanti Lavanda, che lo guarda con un sorriso insicuro.

"Chi sei?" chiede, passandosi una mano sul volto.

"In che senso?"

"Dico, chi sei?" Ron ci riprova, non ha intenzione di scambiare qualcun altro per Lavanda, non dopo che la McGranitt lo ha ripreso, perché evidentemente non è divertente paragonarla ad una giovane studentessa, considerata la sua età.

"Lavanda."

Il ragazzo alza gli occhi su di lei, con un groppo alla gola, "Lavanda?"

"Lavanda." conferma lei, aprendo il suo sorriso timido, trasformandolo in uno felice.

"Ti... Ti serve qualcosa?" Ron sta andando in iperventilazione. Non è pronto: ha appena mandato al diavolo tutto, deve ancora riprendersi da quello. Trovarsi faccia a faccia con il suo più grande problema è uno scalino che non sa ancora come affrontare.

"Ultimamente stanno succedendo un sacco di cose strane." comincia lei, "Lo avevo letto nelle foglie del mio tè, qualcosa questa settimana mi avrebbe sorpreso. All'inizio pensavo fosse il fatto che i miei capelli non fossero perfetti come al solito. Mi puoi biasimare, d'altronde? I miei capelli sono sempre a posto, eppure l'altro giorno mi sono svegliata e... "

Ron smette di seguirla ad un certo punto, non tanto per la noia, quanto per la sorpresa di averla davanti e per la consapevolezza che quella – per forza di cose – doveva essere la vera Lavanda. Sta osservando la sua pelle, il suo neo sopra il labbro, ascoltando la sua voce soave. Si da un pizzicotto sotto al tavolo, costatando che no, non è un sogno.

"Dico, mi capisci?" conclude Lavanda, scuotendo il capo. Ron annuisce, improvvisando un finto sorriso. Non ha seguito una virgola di quel discorso, l'unica cosa che può fare adesso è fingere, "Sapevo che mi avresti capito, ma comunque non penso siano i capelli." conclude lei, sorridendo, "È da qualche giorno che saluti ogni essere vivente scambiandolo per me, va tutto bene?"

Ron si sente sprofondare improvvisamente o, per lo meno, vorrebbe davvero sprofondare. Come cercare di spiegare? Si gratta la testa, lasciando scappare un mugugno, "Io... Ecco... "

Lavanda alza un sopracciglio, sinceramente interessata.

"Ron! Luce dei miei occhi, quinto fratello preferito, ti ho cercato tutto il pomeriggio." esordisce George, salutando Lavanda con la mano, "È un problema se te lo rubo, biscottino?" le chiede, facendola arrossire sulle guance.

"Quinto su sei non è male." commenta Harry, seguendo a ruota il gemello e alzando le spalle verso il suo migliore amico, nel tentativo di farlo stare meglio.

"Ti servo davvero?" il tono di Ron è pesante: proprio adesso che ha davanti Lavanda? Alza gli occhi al cielo, mentre George annuisce con convinzione.

"Non che tu te la stia cavando meravigliosamente, vedila come un tentativo di salvarti." Lavanda si lecca le labbra, scuotendo il capo e tornando dalle sue amiche, mentre Ron viene rapito e portato verso il dormitorio dei ragazzi, quello del quinto anno: un luogo dove, possibilmente, Fred non sarebbe venuto a cercarli per adesso.

"Si può sapere che vi serve?" chiede il più piccolo dei Weasley, incrociando le braccia al petto, esibendo una smorfia contrariata.

"Volevo sapere una cosa." inizia George, mostrandogli la caramella, "Di che colori la vedi?"

"È rosa, perché?"

"Io la vedo marroncina, che è esattamente il colore della pelle di Angelina." spiega con calma il gemello, "Immagino che il rosa sia il colore preferito di Lavanda."

"Anche se fosse?" Ron alza un sopracciglio, ancora infastidito per essere stato interrotto durante il suo grandioso tentativo di spiegare a Lavanda che... la ama? Scuote il capo, riportando l'attenzione sul fratello, che si è alzato in piedi.

"Vuol dire che la caramella si colora a seconda di chi sia la persona verso cui si provano dei sentimenti, ed è una cosa piuttosto interessante."

"Francamente, pensavo che lo sapeste già." commenta Ron, mettendosi più comodo sul letto, dimenticando Lavanda.

"Ah giusto... " George abbozza un sorriso malandrino, chiudendo la mano di scatto, nascondendo la caramella alla vista di tutti.

"Non hanno idea di come sia nata o che tipo di effetti abbia." si affretta a spiegare Harry, che è riuscito a digerire l'informazione solo nell'ultima mezz'ora: sarebbe potuto morire sul serio, altro che Voldemort.

Ron si blocca, guardando terrorizzato il fratello, che qualche secondo dopo riesce a schivare il cuscino che gli viene lanciato addosso, " Siete pazzi!" urla, "Oh, Merlino."

"Te l'avevo detto che avrebbe dato di matto." commenta Harry, sorridendo all'amico, dandogli poi un paio di pacche sulla schiena.

"Non abbiamo ucciso nessuno."

"Non ancora." lo corregge Ron, "Chi altro lo sa? Ginny? Hermione? Oh, quando Hermione lo scoprirà voi sarete morti e sepolti."

"Ne sembri decisamente preoccupato." ride George, sedendosi sul letto di Harry, "Ora che hai passato la prima fase, lasciami continuare: al di là del colore, è indicativo che tu veda Lavanda da tutte le parti, il punto che mi preme è: per quanto la vedrai?"

"Preme anche me, se devo essere sincero." sbotta Ron, facendo sorridere il Prescelto.

"Magari gli effetti sono temporanei, magari invece per farli sparire deve accadere qualcosa." ipotizza George, già stanco di quella situazione. Ecco perchè prefeirscono sperimentare solo su loro due, è più semplice indagare, si perde meno tempo.

"Rapirmi dalla Sala Comune è un ottimo modo per scoprirlo."

"Non guardare me, Harry ha insistito per renderti partecipe." George alza un dito contro il bruno, che non ha modo di proteggersi dalle accuse.

"Avremmo potuto varare più opzioni." cerca di dire, sistemandosi gli occhiali sul naso, "E poi sei tu che ci hai dato una caramella potenzialmente mortale: è giusto che io abbia una parola in merito."

"Bel modo per capovolgere un discorso: rilancio, come ci si sente ad essere innamorati della nostra unica sorella?" George sorride malizioso, mentre Harry non fa in tempo a schivare l'ultimo cuscino che Ron ha a disposizione come arma.



Sono tornata! Chiusa in casa – anche perché non si può fare molto altro in questo momento – mi sono messa al pc e ho deciso di aggiornare. Grazie per tutte le persone che mi hanno aspettato, spero di tornare il prima possibile, ce lo dirà il tempo. Sono felice che il capito sia piaciuto tanto, prometto che Hermione e Fred torneranno presto e saranno sempre belli, ma devo infarinare intorno, sarebbe troppo semplice ihih
Grazie ancora per tutti,
Sia ❤

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