Kant/Bison


Quella sera Bison aveva finito di lavorare al ristorante di hamburger e si era diretto a casa di Kant, che era al negozio di tatuaggi. A quel tempo, Kant viveva da solo in una casa a due piani. Suo fratello minore, Babe, era andato a studiare in Inghilterra per inseguire i suoi sogni.

Bison veniva spesso a dormire da Kant perché la sua casa era diventata degli sposini, Fadel e Style. In realtà, quei due non lo disturbavano affatto, ma vedere Fadel coccolarsi ogni giorno con il suo ragazzo lo rendeva un po' geloso e gli faceva pensare: "Perché non posso coccolarmi anch'io con il mio ragazzo?".

Era quasi pronto a fare le valigie e a trasferirsi da Kant, e Fadel non aveva interferito né detto nulla. A volte pensava che Fadel avesse considerato un bene la sua possibilità di trasferirsi, per questo non aveva detto una parola.

Gli orari di chiusura del ristorante e del negozio di tatuaggi coincidevano. Così, quando Bison arrivò a casa di Kant, scoprì che tutte le luci erano ancora accese. Kant era nella sala tatuaggi, ma non aveva clienti.

Vedendo il suo amato, Kant sorrise, tenendo in mano un disegno del tatuaggio a cui stava lavorando. "Sono tornato", disse.

"Sei qui?"

"Sì, hai già mangiato qualcosa?".

"Sì, ho già ordinato del cibo. E tu? Hai mangiato?".

"Anch'io ho mangiato. Cosa stai facendo laggiù?".

"Domani devo tatuare un cliente, sto giocando un po' d'anticipo. Non so dove sia finito Love".

Love era il gatto nero a cui Bison dava da mangiare al ristorante. Kant lo aveva preso con sé e chiamato in quel modo. 

Ora il gatto paffuto era diventato il gatto del negozio. Era molto legato a Kant e ultimamente seguiva molto anche Bison. I due stavano persino pensando di adottare un altro gatto, magari arancione, che gli facesse un po' di compagnia.

"È venuto a salutarmi appena sono entrato e poi è corso a sedersi e a godersi il panorama sul tetto. Hai avuto molti clienti ultimamente, eh?".

"È un bene! Così posso guadagnare soldi per comprarti dei dolcetti".

"Bene, bene. Molti più dolcetti per me".

Kant sorrise ampiamente, scrollando le spalle. In verità, non aveva affatto bisogno di prendersi cura di Bison. Il ricco erede della famiglia Kasemsarn stava benissimo.

Kant continuò a guardare Bison mentre si spostava a sedere sul lettino dei tatuaggi.

"Hai finito?" Chiese Bison.

"Lo finirò domani. Sei appena tornato, disegnavo solo in attesa che tu tornassi a casa".

"Anch'io ho qualcosa da dirti".

"Sì?"

"Ho fatto segretamente un tatuaggio".

"Hai fatto un tatuaggio?".

"Sì, vuoi vederlo?".

"Certo che voglio vederlo. Sono anche curioso di sapere perché non ti sei fatto tatuare da me. Il tuo ragazzo è un tatuatore, nel caso te ne fossi dimenticato".

Bison sorrise scherzosamente mentre si sbottonava i pantaloni. Kant si accigliò ancora di più, i suoi bellissimi occhi iniziarono a mostrare sorpresa.

"Devi proprio toglierti i pantaloni?".

"Sì, ho un tatuaggio sulla coscia".

"Dove sulla coscia?".

"Nell'interno coscia". Bison si tolse i pantaloni e si sdraiò sul letto per mostrare a Kant il tatuaggio sull'interno coscia.

Il tatuatore non disse nulla. Guardò il tatuaggio in quella zona piuttosto intima, lanciando rapide occhiate. Il suo volto divenne rosso porpora, senza che il sorriso si affacciasse sui suoi bei lineamenti.

"Il tatuatore è un uomo o una donna?".

"Un uomo. Ti piace?"

"Bison!" Kant strinse i denti, cercando di reprimere la sua gelosia. L'iPad che usava per disegnare era stato riposto dove lo teneva di solito. Si alzò in piedi, con le mani sui fianchi, sovrastando Bison, con gli occhi stretti e concentrati sul bel viso del fidanzato.

"Perché chiami il mio nome in questo modo? Non ti piace?".

"Mi fai arrabbiare".

"Che?"

"Il tuo ragazzo è un tatuatore, ma tu sei andato a farti tatuare da un altro uomo?".

"Allora, cosa c'è di male?".

"È solo che la posizione in cui ti sei fatta tatuare... è...".

"Sei geloso?" Bison chiese direttamente, sforzandosi di non sorridere mentre Kant guardava il soffitto e stringeva i denti in risposta.

"No".

"Allora cosa c'è che non va?".

Kant rimase temporaneamente muto, il suo volto si colorò maggiormente di rosso. Poi il suo bel viso si oscurò. Emise un forte sospiro.

"Non voglio essere infantile, ma sì, sono geloso del tatuatore che ti ha tatuato, anche se non so nemmeno chi sia".

"Ah..."

"E sono molto arrabbiato con te per... per aver permesso a qualcun altro di toccare quel punto del tuo interno coscia... quella posizione... è proprio... accidenti".

Bison rise. "Aspetta, stai per piangere dalla rabbia?".

"Perché ridi?" Gli occhi di Kant erano rossi. Bison aveva ragione; si sentiva arrabbiato e avrebbe potuto mettersi a piangere. Perché... Accidenti, quando Bison rideva in quel modo, sembrava che lo stesse prendendo in giro.

"Che razza di tatuatore sei? Guarda bene; questo è un tatuaggio adesivo. Me lo sono fatto da solo".

"Cosa? Non è un tatuaggio vero?".

"Ti stavi davvero agitando per questo". Bison scoppiò a ridere fragorosamente. Kant, imbronciato, si avvicinò e gli afferrò saldamente la gamba. 

Il ginocchio di Bison fu afferrato dalla mano calda di Kant, che allargò le gambe e premette il ginocchio contro il lettino dei tatuaggi.

La postura di Bison era piuttosto provocante. Kant poteva aver messo Bison in quella posizione di proposito. I suoi bellissimi occhi si concentrarono sull'interno coscia di Bison, mentre scopriva che...

Il disegno del tatuaggio adesivo fece alzare a Kant lo sguardo sul bel ragazzo con determinazione.

"Mi stai prendendo in giro?".

"Sì, come potrei osare farmi tatuare da qualcuno che non sia tu? Sarebbe un disastro".

"Stai facendo il birichino. Sono molto arrabbiato in questo momento".

"Vuoi punirmi un po'?".

Kant aprì la bocca incredulo. Riuscì solo a farsi scappare una risata e a lanciare un'occhiata a Bison.

"Mi stai davvero incasinando la testa, mi fai arrabbiare e ora mi stuzzichi così?".

"Allora, sei già eccitato?".

Bison fece un sorriso dolce, ancora sdraiato con le gambe spalancate perché Kant gli stava tenendo fermo il ginocchio, aggiungendo alla seduzione del momento, il passaggio del polpastrello sulla sua pelle. Kant aveva ancora un po' di rabbia, ma Bison poteva chiaramente vederlo deglutire di nuovo a fatica.

Senza bisogno di una risposta alla sua domanda, Bison sapeva che il suo stuzzicare stava eccitando Kant.

"Vediamo se riesco a farti allargare le gambe".

"Kant."

Kant sorrise e poi tirò via la biancheria intima che Bison indossava. Bison non oppose resistenza; con questo livello di stuzzicamento, sapeva benissimo cosa lo aspettava. Le labbra dell'ex assassino tremarono. Kant doveva essere molto arrabbiato con lui; probabilmente era per questo che era così rude. Infilò rudemente le dita nello spazio stretto, poi si insinuò subito dentro e spinse con forza.

Una volta che poteva agire con forza con la persona sotto di lui.

In breve tempo, la rabbia rimasta era completamente svanita. Kant spinse le gambe di Bison, premendo le sue cosce pallide contro il lettino dei tatuaggi. Il suono delle spinte riecheggiò forte. Bison emise un suono soffocato attraverso la gola.

Bison afferrò i polsi di Kant, che gli tenevano le gambe giù, i suoi occhi profondi si fissarono sul bel viso di Kant senza distogliere lo sguardo.

Gli piaceva guardare il viso di Kant in momenti come quello. L'altro era così concentrato che le sue sopracciglia si annodavano strettamente. Kant continuò a spingere dentro e fuori, lentamente ma con forza.

Bison alzò la mano per schiaffeggiare il volto di Kant con una forza tale da far girare il suo bel viso. Kant si leccò le labbra con la lingua, spingendola contro l'angolo più tenero della bocca. Si voltò a fissare Bison, sollevando un sopracciglio come per chiedere perché si stessero colpendo a vicenda.

"Prendimi più forte".

"Sei davvero... oh, Bison".

Ma in realtà il dolore era diventato una prelibatezza anche per lui. Di solito si facevano male a vicenda sul letto. Al di fuori di queste attività ritmiche, Kant si assicurava di trattare Bison come una piccola principessa.

Trattata come una principessa, ma a letto come uno schiavo.(*)

L'intensità delle spinte aumentò notevolmente. Bison, che aveva stuzzicato con un sorriso, cominciava a perderlo.

Tuttavia, era soddisfatto di ogni mossa decisa che gli veniva rivolta.

Innamoratosi di questa persona, Kant non trattenne più la sua forza e poté sentire i gemiti di Bison, che indicavano che anche l'altro godeva.

"Se mi vuoi crudele, basta che me lo dici; non devi farmi arrabbiare prima".

"È così che si interpreta il ruolo di un fidanzato arrabbiato e geloso".

Kant aumentò l'intensità delle sue spinte, muovendosi così rapidamente che era difficile tenere il ritmo. Spingeva così forte che Bison non riusciva più a parlare e a stuzzicarlo; tutto quello che poteva fare era rimanere sdraiato e gemere.

Stava recitando abbastanza bene la parte del fidanzato geloso e iracondo? Lo avrebbe chiesto a Bison una volta ripresi i sensi. Per ora, Bison era completamente stordito sotto di lui. Se voleva che Kant fosse incontrollabile, allora Kant glielo avrebbe dato proprio come voleva lui!



*Avrei voluto cambiare questa frase, perché per mio gusto personale non l'ho trovata molto carina. Ho deciso alla fine di tenerla così perché mi sono presa già troppa libertà modificando interi pezzi e aggiustandoli per renderli più scorrevoli. Insomma, per questa novel ho dato più di quanto dovessi di me stessa quindi è giusto mantenere anche qualcuna delle "cagate" che hanno scritto.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top