Capitolo Sette
Quel giorno, a mezzogiorno spaccate, il negozio di hamburger era pieno di clienti, decisamente oltre la media di visitatori abituali. Di solito c'erano due o tre persone, ma quel dì c'erano sei tavoli occupati. Fadel era impegnato davanti alla griglia, mentre Bison serviva i tavoli, servendo i piatti e le bibite. In quel momento, osservava pigramente la sala dal bancone.
"Bison, vai a prendere una nuova bottiglia di salsa nel retro", ordinò il suo schizzinoso fratello maggiore senza alzare lo sguardo.
"Va bene", rispose Bison. Poi si diresse verso il retro del negozio e notò che Kant era lì come cliente, come ogni altro giorno. E vide, quindi, che Kant lo stava seguendo nel retrobottega.
Prima che potesse prendere la bottiglia di salsa che Fadel aveva chiesto, Bison fu improvvisamente afferrato. Non aveva opposto resistenza né reagito, e un attimo dopo Kant era riuscito a spingerlo contro il muro. Gli occhi maliziosi di colui che veniva chiamato il gatto testardo si allargarono.
Bison mosse le labbra. "Qual è il tuo problema?".
"Mi manchi".
"Quanto sei melodrammatico..." esclamò scherzoso. "Hai scelto come persona che corteggiasse mio fratello, quel tipo con cui eri al bowling?".
"Sì, il mio amico è single, e sai cos'è divertente? Si conoscono già".
"Hmm?"
"Il mio amico ha tamponato la macchina di tuo fratello".
Gli occhi di Bison si allargarono quando capì di chi stava parlando Fadel.
È meglio non conoscere una persona del genere.
"Sembra che il mio amico sia anche amico di tuo fratello".
"Amico?" Bison inclinò la testa confuso. Sembrava che Kant avesse frainteso qualcosa.
"Sì, il mio amico vuole sapere cosa fa tuo fratello nel suo giorno libero, per potersi avvicinare a lui nel modo giusto".
Bison abbassò la testa e, dopo aver alzato di nuovo lo sguardo, finalmente rispose.
"Mio fratello? Per svago? Fadel non fa molto. La sua routine quotidiana è piuttosto monotona e noiosa".
Ad esempio, si svegliava presto per andare a correre, poi tornava per esercitarsi nel tiro a segno e nelle arti marziali. Poi apriva il negozio, lavorava fino alla chiusura, tornava a casa, leggeva un libro e se ne andava a letto.
"Svegliarsi per correre al mattino, aprire il negozio e poi tornare a casa a dormire: la routine quotidiana di Fadel è proprio questa".
Bison scelse di condividere solo una parte, saltando intenzionalmente le esercitazioni di tiro e le situazioni speciali come le missioni.
Kant si accigliò.
"Sembra una routine noiosa, vero?".
"Allora, da quello che puoi vedere, pensi che mio fratello sia il tipo a cui piace divertirsi?".
"Beh, no".
Bison spinse via Kant e si diresse verso il luogo in cui teneva la salsa. Dopo aver preso quello che gli serviva, si preparò a tornare fuori, ma Kant gli stava ancora bloccando la strada.
"Hai un po' di tempo libero per me? Basta anche solo un giorno".
"Cosa c'è?"
"Voglio solo invitarti a un concerto e a una piccola festa alcolica".
"Quando?"
"Questo venerdì sera".
"Il tuo amico può tenere occupato Fadel venerdì sera? Se può, verrò con te. Altrimenti... quell'idiota di Fadel potrebbe seguirmi, e se lo fa, non ci divertiremo".
"Hai detto che se il mio amico ce la fa, uscirai con me".
Bison fece un cenno di assenso, poi passò accanto a Kant per uscire. All'ingresso del negozio, Kant mise le mani sui fianchi e guardò il soffitto. A venerdì mancavano due giorni. Quell'idiota sarebbe riuscito a tenere occupato Fadel?
Doveva far funzionare le cose. Se quell'idiota non ce l'avesse fatta, il suo piano non sarebbe andato a buon fine.
Kant fece un respiro profondo, risvegliandosi e rassicurandosi per sentirsi più energico, poi uscì dopo Bison. Mentre veniva fuori dal magazzino, era sicuro che Fadel lo stesse osservando con attenzione, senza mostrare alcuno sforzo per nascondere il fatto che lo stesse facendo.
---
"Ogni mattina? Non ti ho mai visto".
"Sono solo una persona a cui non hai mai prestato attenzione. Ehi, corri veloce! Aspettami!"
Fadel era sicuro di non aver mai visto Style al parco e scelse di credere al suo primo pensiero: quel ragazzo mentiva sul fatto di correre ogni mattina. Le persone che corrono tutti i giorni non lo fanno come lui: un momento veloce, l'altro lento; lo avrebbe stancato.
Fadel rallentò quando Style gli corse davanti.
"C'è un ottimo posto dove fanno il congee*. Vogliamo andare a mangiarlo insieme? Hanno anche il latte di soia! Oppure vuoi qualcosa di più pesante come il riso appiccicoso con carne di maiale alla griglia? Anche qui intorno ci sono bancarelle deliziose".
Fadel sospirò e spinse Style fuori dai piedi.
"Andiamo a prendere il congee. Offro io".
"Hai la stessa età di Kant, vero?".
"Sì, la stessa età".
Quindi, avrebbe dovuto chiamarlo "Phi chai" invece di chiamarlo come faceva al momento?
"Perché a volte si corre, a volte ci si ferma? Di questo passo, comincio a stancarmi. Mi alleno a malapena una volta ogni cento anni! Sono esausto e senza fiato, e mi fanno male anche le gambe" brontolò, ma l'altro sembrò ignorarlo del tutto. Style non demorse.
"Mi hai chiesto l'età, quindi vuoi che ti chiami Phi chai?".
"Più di ogni altra cosa voglio che tu stia lontano da me".
"Stai attento, chi tanto disprezza, alla fine compra, Phi chai!".
Fadel scosse la testa esasperato, continuando a correre lungo il suo solito percorso.
Ogni giorno decideva di non prestare attenzione all'altro ragazzo. Ma sembrava che ignorare Style fosse più difficile di quanto pensasse. Mentre correva via, Style lo seguì.
"Ehi, Phi Chai, andiamo a mangiare il congee insieme! È davvero delizioso; sono aperti da decenni! So che ti piace il cibo, ti piace cucinare e mangiare, no?".
Quando si parlava di cibo, colui che amava sia cucinare che mangiare mostrava subito il suo interesse. Fadel continuò a correre a ritmo sostenuto.
"Mancano solo due giri".
"Perché devi correre così tanto? Un giro è già molto lungo. Ti stai allenando per le Olimpiadi o che?".
"Sono affari miei".
Alla fine Style smise di correre. Era troppo stanco per continuare. Fadel non gli prestò attenzione; se voleva davvero mangiare il congee con lui, poteva semplicemente aspettare da qualche parte.
Fadel continuò a correre, deviando di lato quando sentì il campanello di una bicicletta. Voleva aspettare che la bici lo superasse, ma per qualche motivo non successe, si limitava a pedalare accanto a lui.
Quando si voltò per capire cosa stesse succedendo, ebbe la sua risposta: Style stava sorridendo su quella bicicletta.
"Ho preso in prestito la bicicletta del custode del parco! Anche se faccio dieci giri, riesco a stare al passo con te!".
"Presa in prestito o rubata?".
"Presa in prestito! Questo è il mio territorio, sai? Tutti qui intorno mi conoscono".
Fadel non voleva fidarsi di Style, ma sembrava che il ragazzo stesse dicendo la verità.
Il cielo cominciò a cambiare colore con la luce del giorno e la gente cominciò a uscire per vivere la propria vita. Style era allegro e salutava questa e quella persona. Ogni volta che Style chiamava qualcuno, sembrava ricevere un sorriso in cambio. Fadel si chiese chi fosse davvero quel ragazzo.
Quando si voltò per osservarlo... Style sorrideva maliziosamente ogni volta che lo guardava.
Fadel mostrò un leggero disappunto e distolse lo sguardo da quel sorriso irritante. Dopo aver completato due giri, si stiracchiò per rilassare i muscoli. Style restituì la bicicletta al custode del parco e poi tornò da lui.
L'orologio da polso segnava le sette e mezza.
"Sei in forma perché fai spesso esercizio fisico, vero?". Style disse, allungando la mano per stringere e massaggiare le spalle di Fadel, ma la sua mano fu respinta con un forte schiaffo.
"Non toccarmi così".
"Sei un po' troppo aggressivo con Nhu**".
"Andiamo a mangiare il congee. Accettano carte di credito, vero? Il tuo Nhu non ha portato contanti".
"Accettano le carte. A proposito... posso avere il tuo numero?".
"Assolutamente no".
"Sei cattivo con il tuo Nhu!"
"E smettila di chiamarti Nhu, è inquietante."
"Ok, allora restiamo al 'tu' e al 'io' come prima. Consideriamolo un accordo reciproco. Anche se sono più giovane, concordiamo per un rapporto a tu per tu, eh? Affare fatto".
Fadel si accigliò. Che diavolo...!? Quando mai aveva accettato qualcosa?
Style stava chiaramente dicendo delle sciocchezze.
Prima che potesse protestare, Style lo trascinò con sé per camminare insieme. Quando cercò di rimproverarlo, quest'ultimo si limitò a indicare la strada.
"Laggiù c'è un caffè. Il tiramisù è delizioso, non dirlo a nessuno! Devi provarlo. Il proprietario apre alle otto, ma è meglio venire verso le dieci; i dolci saranno già tutti pronti".
"Conosci davvero un sacco di gente, eh?".
"Certo, sono un tipo bello!".
"Che tu sia bello o meno, cosa c'entra il fatto di conoscere molta gente?"
"Diciamo che semmai conoscerai mio padre, non ti stupirai del perché io sia diventato così".
"Tuo padre parla tanto quanto te?".
"Direi, sì".
"Meglio non incontrarlo, allora".
"Ma mio padre è davvero gentile. Mia madre è morta, però. E tu che mi dici? Assomigli di più a tuo padre o a tua madre?" glielo chiese, sopraggiunti al locale di Fadel. Si apprestarono ad entrare. Il trillo del campanello fu l'unico suono che li accolse.
"Non me lo ricordo. Entrambi i miei genitori sono morti quando ero molto giovane. Ho vissuto in un orfanotrofio finché qualcuno non mi ha adottato". Rendendosi conto di aver condiviso troppe informazioni personali, Fadel strinse forte le labbra. Style non lo consolò e non fece altre domande. Da quando si erano conosciuti, probabilmente questa era la prima volta che Fadel pensava che Style stesse facendo qualcosa di sensato.
"Beh, credo di essere un mix di entrambi i miei genitori. Il DNA di mia madre e mio padre si è incrociato, facendomi venire al mondo, quindi devo assomigliare a loro in qualche modo".
Fadel guardò il viso di Style. L'altro ragazzo aveva una pelle chiara e rosea, con perle di sudore che scendevano verso il mento. Mentre una goccia cadeva a terra, Fadel sentì un'improvvisa stretta al petto mentre lo guardava.
Voltò rapidamente la testa, non volendolo più guardare.
"Il posto dove si mangia il congee di cui hai parlato è lontano da qui?".
"Certo che no! Se fosse lontano, non ci andrei a piedi. Che giorno è oggi, comunque?".
"Giovedì. Perché me lo chiedi?".
"Mi sono dimenticato che giorno fosse. Possiamo andare a bere una birra a casa tua venerdì? Il mio amico mi ha scaricato".
Dopo aver detto questo, andò velocemente a prendere della birra dal frigorifero. Style non si sedette al bancone della cucina come al solito, ma scelse di avvicinarsi a un grande tavolo. Fadel si era dimenticato di chiedere cosa volesse mangiare Style, e a quanto pareva non ce n'era bisogno perché a prendere le ordinazioni sopraggiunse Bison dal retro.
---
C'erano diversi tavoli di clienti occupati; la loro attività stava migliorando e cominciava a farsi conoscere. Bison aveva accennato al fatto che un recensore di cibo fosse venuto a fotografare alcuni i piatti, e sembrava che il commento di quel recensore stesse ottenendo molta attenzione.
Bison tornò e Fadel annuì prima di chiedere: "Cosa vuole mangiare quel ragazzino?".
"Hai appena chiamato un cliente con tale confidenza? Siete amici? Oh... vi ho visti parlare prima. Giusto, ti ho sentito chiedergli se non aveva altro da fare. Quindi lo conosci anche tu?".
"Solo un conoscente".
"Oh, un conoscente? Però sembrate molto amici. Non siete amici? Non hai amici? Non ti ho mai visto con nessuno. Penso che dovresti provare ad averne uno. Oltre a essere un amico, dovresti provare ad avere anche un faen***".
"Smettila di parlare così tanto, Bison. Allora, cosa ha ordinato quel tavolo? Devo saperlo per poterlo preparare".
"Non ha ancora ordinato. Ha detto che aspetta l'arrivo del suo amico prima di ordinare".
"Mh"
"Ehi, domani sera esco".
"Con chi?"
"Con Kant."
"Tu e lui? È fuori discussione"
"Puoi impedirmelo? E chi sei per potermi fermare?".
"Non posso fermarti, ma posso venire con te. Non mi fido ancora di lui".
"Non devi occuparti del locale?".
Fadel stava per dire che avrebbe chiuso il negozio, ma poi con la sua visione periferica intravide Style e si ricordò di ciò che Style gli aveva detto a proposito della possibilità di passare la serata insieme.
"Beh... hai ragione, devo stare qui al locale".
Fadel abbassò lo sguardo, facendo un respiro profondo, non sapendo bene cosa gli stesse succedendo.
"Del..."
"È appena entrato un cliente. Vai a fare il tuo lavoro!".
Bison scrollò le spalle, non essendo più curioso di sapere perché Fadel fosse diventato improvvisamente così silenzioso. Piuttosto, diede subito il benvenuto ai clienti.
"Heart Burger vi dà il benvenuto! Prego, scegliete un tavolo".
"Il mio amico ha prenotato un tavolo", rispose la voce gentile dell'ultimo cliente, attirando l'attenzione di Fadel. Lo osservò per vederlo avvicinarsi a Style. Non potendo fare a meno di osservarli, vide come i due si abbracciarono appena si incontrarono.
Fadel lo fissò per un po', poi decise di ignorarli. Prese un coltello da affilare durante la pausa.
"I clienti hanno ordinato molto. Due hamburger... Ehi, smetti di affilare quel coltello! Hai un'aria troppo minacciosa. Vuoi vendere cibo o spaventare i clienti, Fadel?".
-----
Quindi siamo già gelosi, eh Fadel?
Presto o tardi quei coltelli scrupolosamente affilati verranno usati, oppure la lama si esaurirà. Scommesse ne abbiamo?
Seriamente, questo capitolo mi ha messo seriamente in difficoltà. La traduzione inglese si sta rivelando parecchio complicata da "decifrare". Come sempre, resto disponilissima a correzioni e pareri. Fatemi sapere!
*il congee è un porridge di riso popolare per la prima colazione
**Nhu è un modo carino di riferirsi a se stessi quando si parla con persone più grandi. Simile a Nong.
*** fidanzato
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top