Capitolo 22

《Luca perché hai scritto quella cosa nel biglietto? Mi hai mentito avevi detto che avevo scritto il mio nome nel biglietto. Dovresti vergognarti. Com'è che dicevi tu 'Ci saremo sempre l'uno per l'altro, mai una bugia'. Luca ti ricordi almeno le promesse che ci siamo fatti. Io ti amavo Luca, fin da bambina stravedevo per il mio piccolo amico, ma a quanto pare non è la stessa cosa per te. Ma soprattutto cosa vuol dire quella scritta.》 dissi tutto d'un fiato con le lacrime agli occhi, mentre Luca mi stava guardando con occhi tristi. Perché mi sta guardando così?. "Luca perché fai così, io ti amo non ti farei mai del male, invece tu me lo stai facendo"

《Emma. Non è affatto quello che pensi, io ti amo da morire, ti amo più della mia stessa vita. Morirei per te, farei di tutto per te. Ti difenderei da chiunque, io non ti farei mai del male. Ti prego Emma devi credermi. Ed ho scritto il tuo nome su quel biglietto, non ho scritto nessun'altro nome》 mi disse lui con calma, ma con voce tremante. Quando a Luca tremava la voce mi faceva star male. Ogni volta che i suoi genitori litigavano, lui scappava a casa mia e mi raccontava tutto e gli tremava la voce. Aveva paura. Paura che succedesse qualcosa a quelli a cui voleva bene. 《Per favore Luca, ti chiedo per favore, raccontami quello che sta succedendo. Prima però spiegami cosa vuol dire quello che hai scritto sul biglietto!》 gli chiesi io. 《Emma di che stai parlando? Su quel biglietto io ho scritto il tuo nome. E M M A, Emma e sono sicuro che questo sia il tuo nome》 mi disse in modo serio, 《Andiamo Luca, in quel biglietto hai scritto AEMM...》 appena lo dissi lui impallidì, ma continuai ugualmente a parlare 《Almeno spiegami cosa vuol dire o chi è questa persona. Luca siamo amici da quando eravamo piccolini, non ci siamo mai detti una bugia, perché proprio ora?》 dissi con le lacrime agli occhi. 《Emma avevo promesso ai tuoi genitori che avremmo aspettato la fine della scuola per dirtelo, ma credo che ora sia il momento. Inoltre i tuoi attacchi di panico sono aumentati, quindi non possiamo più tornare indietro》 mi disse Luca. Prese la mia mano e mi portò in un posto, il nostro posto. Se Luca mi portò li vuol dire che era qualcosa di veramente serio e difficile da dire.

《Emma ci sono talmente tante cose che ti sono state nascoste, soprattutto io, non ti ho mai raccontato tante cose, ma ora ti dirò tutto quello che c'è da sapere. A quanto pare mi sono lasciato ingannare dalla mia sbadataggine. Ricordati questo però, io ti amo e qualunque cosa io ti stia per dire promettimi che non mi lascerai mai. Probabilmente se fossi al tuo posto ci sarebbero molte domante nella mia testa, sarei incazzato. Vorrei sapere cosa sta succedendo. Mi dispiace veramente tanto di averti tenuto nascosto tutto questo, perché lo abbiamo fatto per pro...》 venne interrotto dalla mie labbra schiacciate sulle sue, non so che cosa mi sia passato per la testa, ma c'era un motivo per cui lo avevo fatto. Lo amavo e questo non sarebbe potuto cambiare. "Ora ve lo spiego con un paio di motivi, ce ne sarebbero tanti, ma io vi spiegherò quelli più importanti: numero uno, fu proprio all'asilo che incontrai il mio migliore amico, dal quel primo giorno passammo tutto il nostro tempo insieme, numero due, lui è la persona più importante per me, numero tre, la sua dichiarazione d'amore per me, lo so che potrei sembrare una stupida tonta innamorata. Se non ve lo ricordate lasciate che vi rinfreschi la memoria: 'Emma, non sai quanto è difficile dirti tutte queste cose, ma ok, cominciamo. Noi ci conosciamo da quando siamo piccoli, quando ti ho vista all'asilo sapevo che saremmo stati subito amici e so che alcuni dicono che le amicizie non durano, ma la nostra amicizia durerà per sempre, anche se questa cosa che sto per dirti cambierà un po le cose. Non sono sicuro però se quando ti dirò quello che ho da dirti non cambierà qualcosa, anche se io credo proprio di no. Perché un'amicizia così non si può distruggere, abbiamo superato cose molto brutte insieme, momenti difficili per entrambi, ma mai da soli, eravamo sempre in due a combattere, uno affianco all'altro... Beh quello che stavo cercando di dirti è che mi piaci ed anche tanto, molto più che come amica. Emma mi piaci dalla seconda media, forse non proverai quello che provo io, ma è così. Quando i ragazzi ti guardano, li prenderei tutti a pugni, mi sale un senso di gelosia e non riesco a controllarla, mi piace quando ti arrabbi anche per le piccole cose, come aiuti sempre gli altri. Emma per favore di qualcosa, se non provi lo stesso per me, va bene, non fa niente, ma io te lo volevo far sapere, il nome della ragazza scritto su quel piccolo foglietto è il tuo Emma'. La numero quattro è quando Luca fece a botte con un altro nostro compagno di classe, quel ragazzo mi aveva rubato la merenda e Luca si era in mezzo. Inizialmente con le parole, ma poi passarono alle mani, ci vollero due insegnanti per separarli. Luca ne era uscito con un occhio nero, ma con una grande soddisfazione, si proprio così si era rifatto ridare la mia merenda, però tutto questo portò a delle conseguenze, gli costò una settimana di punizione. La numero cinque, quei momenti in cui Luca mi aiutava con i miei attacchi di panico. Come l'ultima volta a scuola, lui subito si accorse del mio respiro accelerato, così prese la mia mano e mi portò fuori dall'aula. Andammo verso un'aula vuota e per me le pareti iniziarono a restringersi, non sapevo più cosa fare, solitamente quando succedeva questo andavo in ospedale. 'Lu..ca, non .... riesco .... a ... respirare...', Luca iniziò subito a parlare con me 'Emma guardami, Emma ascoltami, ora conta insieme a me. Emma ti prego, fallo per me'. Ma niente, in quel momento non riuscivo a controllare niente, il mio corpo, il mio battito cardiaco, il mio respiro, non avevo il controllo di niente. 'Devi controllare solamente il respiro, prova con me, conta con me Emma' io annuii. 'Uno...' lui mi fece segno con il dito, io cercai di seguirlo, ma non ci riuscii, poco dopo però mi ripresi ed iniziai a contare 'Uu...un...uno', 'Due... ', 'Due' il mio respiro iniziò a regolarsi, ma non del tutto, ma almeno era già qualcosa. 'Brava piccola, continua così' mise le mani sulle mie guance, 'Tre...', io continuai a seguirlo 'Tre'. 'Quattro', continuai da sola 'Quattro ... cinque ... sei ... sette ... '. 'Continua così piccola, arriva almeno fino a dieci' io annuii e nel mentre lo guardai dritto negli occhi, il solito luccichio era sparito, venne sostituito da qualcos'altro, vidi molta preoccupazione nei suoi occhi, odiavo vederlo così. 'Grazie' lo abbracciai forte. 'Per cosa?, non ho fatto niente di particolare' lui mi abbracciò a sua volta e nel mentre mi diede dei baci sulla testa. 'Per tutto quanto, per starmi sempre vicino, per avermi aiutato in questo momento, sei il miglior ragazzo che si possa desiderare, tu sai sempre di cosa ho bisogno senza che io te lo dica, mi capisci subito, noi non abbiamo bisogno di parole per sapere come stiamo' gli dissi io. 'Emma non devi ringraziarmi, ci siamo fatti una promessa, ricordi?.' mi disse lui. 'Qualunque cosa succeda io e te ci saremo sempre e comunque, qualunque sia la difficoltà, perché solo insieme riusciremo a superare l'ostacolo' facendo la voce da bambina che lui amava tanto. 'Sai che mi piace quando usi quella voce' mi baciò dolcemente, 'Meglio che torniamo in classe, siamo usciti senza permesso' "

《Era un modo per zittirmi?, stavo divagando troppo?! 》 mi disse lui ancora con gli occhi chiusi ed accennando un piccolo sorriso.《Bene, ora è meglio che ti spieghi un po di cose. Non so se tu voglia anche i tuoi genitori, magari loro possono spiegarti meglio di me》  mai disse,  《Non questa volta Daniels, ora voglio che tu mi dica tutto quello che c'è da sapere, se qualcosa non te la senti di dirmela chiederò ai miei genitori. Ma ora è meglio che mi spieghi un po di cose》dissi io molto convinta, non sentivo il bisogno della presenza dei miei genitori, avevo solo un pensiero sapere cosa stava succedendo nella mia vita. 

《Ehm... bene da dove comincio. Beh forse da come avrai già capito i tuoi attacchi di panico sono dovuti a un qualcosa che ti appartiene fin dalla nascita》io annuii e gli dissi di continuare,  《Io, i tuoi genitori, alcuni dei nostri amici e tu compresa, siamo un qualcosa che non si può considerare normale. Ultimamente hai avuto molti attacchi di panico, come avrai notato anche tu. Questo si collega a quello che ho scritto nel biglietto, AEMM è il tuo nome in un'altra lingua...》 ero molto confusa, 《Luca aspetta, mi stai confondendo e se posso essere sincera sono un po' spaventata. Non riesco a capire, cosa significa?》 chiesi io a Luca. 《Molte cose non possono essere chiare all'inizio, ma quando sentirai la fine sarai meno confusa. Molto probabilmente mi riederai in faccia o mi darai un pugno in faccia, ma potrò farti vedere che è tutto vero》 io non ancora molto convinta, ma annuii ugualmente. Volevo sapere tutto, quindi lo lasciai continuare. 

《Ok dov'ero rimasto ...  ah si, quindi noi siamo...》 

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CONTINUA...

Scusatemi per gli errori di grammatica, sto provvedendo a sistemare tutti capitoli.

Commenti? Consigli? C'è qualcosa che vorreste vedere nella storia (qualcosa di particolare, consigli per come continuare la storia?

Fatemi sapere se vi sta piacendo o se non vi piace qualche particolare.

A presto la vostra White heart!!!

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