~Capitolo 23: Kan Enoshima~

Quattordici anni è troppo presto per avere un figlio.
Lo sapeva, lo aveva sempre saputo, uno stupro nella sua vita doveva essere cancellato, ovrebbe oppresso la sua mente, l'avrebbe distratta dal piano.
-Mukuro...-
-Si Junko?-
Chiese con dolcezza.
-Sono incinta.-
Junko si accarezzava il ventre, era piccola, ma era giusto così, così andava bene, era per un piano più grande.

Le urla del parto erano insostenibili.
-MERDA, MA QUANDO CAZZO VUOLE USCIRE!!! AAAAH!!-
E come un piccolo escremento uscì Kan.
-Ho fatto cagate migliori-
Commento irritata Junko
-Qual è il cognome del padre?-
Chiese la sorella.
-Ma sei deficente? Ovviamente si chiamerà Enoshima! Kan Enoshima-
Lo prese fra le braccia. Lo osservò, lo scrutò quasi fin nell'anima.
-Dai alla fine è carino-
Ridacchiò nervosamente Mukuro.
Junko lo continuò a fissare, esigeva un contatto visivo ed appena Kan aprì gli occhi lo ebbe.
-Si, può andare bene-
Disse semplicemente per poi metterlo in modo molto sgraziato nelle braccia d'altra.

Un anno, un anno per accudire quel maledetto bambino, ma nel frattempo Junko aveva finalmente gli Ultimate despair e finalmente poteva avviare il killing game. Non c'era più tempo per il bambino.
-Sai già parlare e camminare... bene, ce la potrai fare benissimo allora piccoletto! Mamma Junko va a conquistare il mondo-
Gli pattò la testolina.
Le ultime parole che gli disse.
Mikan e Nagito si presero il piccolo e lo accudirono come fosse il proprio, eppure quella famiglia durò poco quanto quella com Junko.
Nagito porse i suoi servizi a Monaca e portò come dono il piccolo.

Monaca alla prima vista del bambio batté le mani entusiasta.
-Uuuuuh, tu devi essere Kan! Che carino!! Eh eh-
Poi si avvicinò, si avvicinò ancora di più e lo scrutò, fissa sugli occhi, lo stava studiando, voleva vedere se i fosse sangue Enoshima in quel bambino.
Kan deglutì, voleva piangere, ma non lo fece.
-È... è perfetto-
Sorrise da orecchio a orecchio.

-Siediti qua, suvvia, è giunto il momento-
Monaca colpì la nuova sedia a rotelle.
Kan aveva ormai cinque anni e in tutto quel tempo aveva sempre odiato quella bambina. Manipolatrice, opportunista, egoista; non sapeva che un giorno allo specchio avrebbe visto la stessa immagine.
Kan salì sulla sedia, si sentiva scomodo,  non sarebbe dovuta servire una sedia per lui, ma meglio non contraddirla, doveva vivere, aspettare il suo momento.
-Che me ne faccio?-
-Dopo tanto tempo dobrai pur imparare a comandare le persone! Upuh upuh upuh-
Ridacchiò.
-Loro mi devono ubbidire!-
Sbraitò con quella voce acuta ed infantile che ci si ritrova a cinque anni.
-No. Non tutti lo faranno, ma basta indurli a seguire le tue parole-
-Non ho capito-
Mormorò mettendo il broncio.
-Capirai presto-
Ma il tempo che rimase con Monaca non capì mai.

A sei anni mentre l'impero della disperazione crollava in ogni suo componente, nella sala di Monaca comparve un ragazzo: Izuru.
Lo vide, gli tolse violentemente la sedia a rotelle, lo prese per un braccio senza dire nulla e lo trascinò via.
-Chi sei?!?! Dove stiamo andando?!?-
-È finito il tempo di divertirsi-

Dodici anni. Da quando fu insieme ad Izuru ogni giornata non finiva mai. "Leggi, allenati, leggi, studia, allenati, combatti, studia, leggi"
Il ragazzo lo allenava ogni giorno, doveva essere il ritratto di Junko migliorato.
Kan in sei anni lesse più di undicimila libri, divenne bravo in molto, quasi da uguagliare o superare gli ultimate, ma non bastava.
Stavano lottando, un giorno come un altro.
-Sei stupido! Sei forte, questo si, ma sei stupido, poco analitico, il tuo cervello è uguale a quello di molti altri. Che schifo-
Una ginocchiata al petto.
-Non hai un briciolo dell'intelligenza di tua madre-
Una gomitata sul volto.
-Dove potresti mai arrivare?-
Gli diede l'ultimo cazzotto, poi lo lasciò a terra gemente.
-Oggi non faremo più niente-
Disse mite, per poi andarsene.
Kan incominciò a piangere silenziosamente.

Sedici anni, altri libri, altri ultimate superati, altre conoscenze ottenute.
-Va, il tuo test è far suicidare quella ragazza entro cinque mesi. Spero che ce la farai... peccato che tu sia stupido-
Kan digrignò i denti. In due giorni si avvicinò alla ragazza ed alla sua vita privata, nulla lo aveva fermato, era facile, persino il bell'aspetto lo aiutava. In altri quattro giorni la ragazza si squartò la pancia.
-Mi dispiace-
La guardò con sguardo mite per terra. Il suo volto di terrore e rabbia ormai perennemente esistente creavano un immagine grottesca. Kan vomitò. In tutti gli anni seguenti non si ricordò mai il nome e se non fosse morta con quell'espressione probabilmente non si sarebbe ricordato nemmeno il volto.

Izuru era scioccato, in meno di una settimana era riuscito a crontrollare l'intera vita di una persona. Ammise dentro di sé che nemmeno lui ci sarebbe riuscito.
Kan era in camera. Izuru si mise a fissarlo.
-Di. I. Es. Pi. Ei. Ai. Ar.-
-Despair-
Aggiunse Izuru.
Kan non si girò nemmeno.
-Domani allora?-
-Si, domani entrerai all'Hope Academy-
-Ok-
La sua voce era morta.

Era nell'ufficio del preside, un uomo scelto appositamente da Junko alla fine di tutto.
-Ragazzino... *gnam gnam* tu sei il diretto discendente di Junko *gnam gnam*-
Kan stava odiando la gomma che masticava e fece un'espressione di disgusto, ma non il preside non se ne accorse.
Izuru lo scrutava da un angolo, senza fiatare.
-Verrai affidato a Nori. *gnam gnam*-
Kan sapeva già chi dovesse essere il primo a morire.
-La mia segretaria. *gnam gnam* Verrai introdotto come Ultimate actor, *gnam gnam* da quello che ho potuto appurare grazie a Izuru, sei eccellente in tutto. *gnam gnam*-
-GIURO CHE TI STACCO OGNI SANTO DENTE CHE TI RIMASTO VECCHIO DI MERDA SE NON SMETTI DI MASTICARE QUELLA FOTTUTA GOMMA!!-
Urlò battendo i pugni sulla scrivania.
Le guardie scattarono in avanti, mentre Nori ridacchiò.
Izuru rimase immobile come non fosse successo niente.
-Calmo ragazzo, calmo ragazzo-
Disse per poi sputare la gomma in un modo disgustoso e bavoso.
-Vecchio di merda-
Sussurrò risedendosi.
-Va bene, credo che sia tutto. Nori, scortalo nella sua nuova casa-
-Subito-

Nori stava sul divano, lo guardò sorridente con sguardo soddisfatto.
-Izuru mi ha detto che hai fatto suicidare una ragazza in sei giorni, incredibile-
Kan si sentiva a disagio sotto il suo sguardo da serpe.
-Si... Non dovrebbero interessarti queste cose donna! Sei solo una merdosa segretaria-
Mormorò guardando per terra e con il ginocchio che batteva per terra. Nori si avvicinò a lui di scatto e gli accarezzò la guancia.
-Non sono solo una donna, ragazzo-
Sussurrò come un rettile.
-Sono stata l'ultimate manipulator e sono qui per insegnarti la vera arte che serve per infondere disperazione-
Kan tremava.

-KaAAAAN, aAH-
Orgasmò la ragazza. Kan continuò dolcemente fino a finire.
-È... è... è sTATO BELLISSIMO!!-
Urlò soddisfatta la ragazza.
Kan ridacchiò soddisfatto.
-Alla prossima!!-
Disse rivestitasi per poi andarsene.
-Fossero stati tutti i 17 anni così-
Dopo un'oretta entrò Nori in camera.
-Quante ragazze e quanti ragazzi?-
Chiese dolcemente.
-2793 ragazze e 1423 ragazzi-
-Perfetto, stiamo accelerando in questo periodo ultimamente, eh?-
Ridacchiò Nori per poi infilarsi nel letto Kan.
-Grazie ai tuoi insegnamenti sarò perfetto-
Disse lasciandosi baciare il collo dalla donna e afferrandole i fianchi.
-Tu sei perfetto-
I loro corpi scivolavano all'unisono.
-Ho la scuola in pugno, tutti mi conoscono, tutti mi temono ed allo stesso tempo mi amano, è magn- oh siii-
Nori ridacchiò mentre continuarono a nuotare nella loro passione.

Diciotto anni.
Kan sonnecchiava sul banco in classe.
Boom. Un botto sul banco. Si svegliò di scatto e si trovò questo ragazzetto di prima davanti con il braccio possentemente poggiato sul banco. Aveva lunghi capelli neri, portava la gonna.
-Che cazzo vuoi travestito-
Chiese assonnato e stropicciandosi un occhio. Alois irritato gli diede uno schiaffo. Kan si alzò di scatto incazzato.
-Senti o mi dic-
-Zitto e seduto!-
Per quanto non urlasse e non imponesse gli ordini con la forza, Kan come un cagnolino si fermo e si mise seduto. La sua voce emanava potenza.
-Primo. Non devi parlare quando parlo IO. Secondo. Chiamami un aktra volta travestito e ti ritroverai senza mani. Terzo. Sono venuto ad avvisarti che la tua importanza sta svanendo, quindi non ti allarmare troppo quando ti vedrai il trono strappato da sotto il culo e ci sedierò io sopra, ok? Ok.-
Disse con uno sguardo da dittatore.
-Ah, e comunque piacere, Alois Winter-
Aggiunse con un grande sorriso e con molta gioia. Una ragazza rideva sull'uscio della porta.
-E tu chi saresti se posso chiedere?-
Chiese infastidito ma rimanendo al proprio posto.
-Afet-
Rispose semplicemente.
-Beh... BAY BAY KAN!!-
Disse correndo via e spingendo Afet con sé mentre sbuffava.
-Ridicolo-
Pensò, senza però avere il coraggio di dirlo.

I mesi passarono.
-Allora mi vuoi dire come un primino sia diventato più importante di te? Ed è evidente che lo apprezzino più  di te senza che si sforzi-
Chiese Izuru guardandolo come fosse un verme.
-Non... non lo so-
Kan aveva le mani fra i capelli, fino a quel momento non l'aveva mai considerato una vera preoccupazione.
-Ti obbligo a farlo innamorare di te. Ormai solo questo puoi fare, sarebbe impossibile riavere il potere-
-Cazzo ma lo odio!-
-Non decidi tu.-
Ammise muovendosi verso il diciottenne.
-MA È LA MIA VITA!-
-No, non lo è mai stata-

Alois era intelligente, forte, empatico, ma un quattordicenne come avrebbe potuto resistere ad una relazione con il ragazzo perfetto?
Fu semplice, qualche battutina, poi qualche mazzo di fiori, farsi amica Afet.
-Lo odio-
Disse con astio mentre poggiava la testa sopra il petto nudo di Nori.
La donna non rispose.
-Perché non parli oggi?-
Chiese preoccupato.
-...Izuru...-
Non riuscì a continuare per qualche minuto.
-Izuru vuole che ti abbandoni... dice che sa tutto di noi... ha detto che o lo faccio o mi ammazza-
Kan spalancò gli occhi.
-Scappiamo. Scappiamo ora da tutto e tutti-
-Si?-
-Si.-
Stolti.
In pochi minuti si rivestirono e corsero fuori, ridendo, giocando, baciandosi. Andarono vicino la fontana, si schizzarono, si spogliarono, poi... uno sparo, tutto muto. Nori con il sorriso che pian piano svaniva cadde a terra, con un buco in fronte.
Kan la prese fra le braccia, piangente, urlando, Izuru lo guardava con la pistola in mano. Il ragazzo era la prima volta che piangeva di fronte all'ultimate hope.
-Ammazzerai anche me?-
Chiese egoisticamente tenendo ancora la donna fra le braccia.
-No, il tuo sangue è troppo importante. Ora pensa ad Alois-
Disse semplicemente per poi andarsene.
L'ultimate actor voleva portarsi il  corpo con sé, ma non poteva, era impossibile, in quanti lo avrebbero notato?
Si ritirò in casa, nella sua casa, nella casa di Nori, nella loro casa. Urlò, distrusse tutto: squarciò i materassi, le coperte, i vestiti i peluche, spaccò i vasi, i piatti, i quadri.
-LO ODIO! LO ODIO! ODIO IZURU! MA NO, LUI È PEGGIORE, ALOIS È IL COLPEVOLE! QUELLA TROIA! LO AMMAZZERÒ CON LE MIE STESSE MANI!-

Alois rise alla battuta di Kan.
-Quand'è che finirai di sparare cazzate?-
Kan sorrise, un sorriso falso, traditore.
Anche Izuru cercò di sorridere, ma senza riuscirci.
Cenavano tranquillamente insieme.
-Quindi tu sei il discendente di Junko? Interessante... Eeeee... Allora?-
"Deficente"
-Vorrei allenare anche te e aggiungere anche te al progetto-
Disse finalmente sorridendogli. A Kan non aveva mai sorriso.
"Schifoso Alois"
-Ah, ok... a quando?-
Chiese semplicemente.
-Oggi stesso-
-Perfetto-
Sorrise come una serpe, come Nori la prima volta che parlò con lui. Lo odiò ancora di più.

I mesi passarono e si unì anche Afet alla missione. Ormai Kan si era laureato, ma era costretto a stare ogni giorno in quel liceo "Per vedere la nascita della disperazione" diceva Izuru.
-Ha ottenuto risultati perfetti in dolo quattro mesi... ti ha superato in soli quattro mesi, lo capisci verme?-
Kan era in ginocchio a testa bassa mentre Izuru gli girava attorno.
-Oggi l'ha dimostrato... mi ha battuto in uno scontro, è migliore persino di me ormai-
Kan pregava per la propria morte.
-Per fortuna pensa che lo ami... e dovrà essere per sempre così. Promettimelo invertebrato-
-Promesso-
Rispose vuoto.
-Sarà lui il volto della disperazione...-
Solo in quel momento Kan si allarmò e scattò alzandosi.
-Cosa cazzo stai dicendo?!?! Tocca a me sedere su quel fottuto trono-
Izuru neanche lo guardò.
-Ho desiderato così a lungo che si rivelasse lui figlio di Junko, ho sperato così a lungo che tu morissi mentre dormivi per lasciare posto ad Alois... ma non è mai successo. Alla fine ho deciso, non mi macchierò del tuo sacro sangue, ma non sarai tu il capo dell'impero. Vorrei dire che mi dispiace, ma sono dispiaciuto solo per la tua nascita così sbagliata-
Se ne andò.
-Diciannove anni buttati nel cesso... Una vita bruciata... Per poi essere semplicemente scartato?...
...
...
...
Lo ammazzerò. Li ammazzerò.
E tutti... TUTTI CAPIRANNO CHI CAZZO SONO!!
IO SONO
KAN FOTTUTO ENOSHIMA!-

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top