~Capitolo 20: Le serpi strisciano come il loro padrone~

Nahash sentendo le votazioni iniziò a piangere disperatamente.
-NON L'HO SCELTO IO DI ESSERLO!!-
Urlò per poi scappare nella casa, dietro di lui i rumori delle porte sfondate. Correva, correva come non mai, tanto erano solo stupidi robot, avrebbe trovato l'altra uscita di quella casa e sarebbe scappato nel castello, semplice, lineare, tanto nemmeno i robot potevano sapere dove si trovasse... fino a quando capì che nemmeno lui sapeva dove si trovava e quando lo realizzò divenne bianco: il labirinto di specchi.
Iniziò a sentire una risata, era forte, malata... DISPERATA.
-UPUH UPUH UPUH UPUH UPUH UPUH!!!-
Una figura in nero girava fra gli specchi.
-Sai, Alois mi ha raccontato che ti ha beccato tramite un registratore fra i capelli... davvero non te ne sei accorto? CRETINO! STUPIDO! DEFICENTE!-
Rise. Nahash non riusciva ancora a capire di chi fosse la voce.
-Almeno grazie a te abbiamo evitato che scappassero, sai, non avrei voluto dover ammazzare tutti subito...-
Nahash non riusciva a vedere la figura, iniziò a correre, poi, una ginocchiata nel petto. L'incantatore di serpenti guardò la sua rovina.
-T-tu... *COUGH COFF*-
Sputava sangue.
-Si... e comunque, la prossima volta fammi un piacere, non lo tradire, che poi si mette nelle orecchie-
Sbottò ridendo.
Un gancio afferrò il collo di Nahash.
-UPUH UPUH UPUH UPUH UPUH!-

Nahash Morales è giudicato colpevole.
FOUTH EXECUTION:
L'abito di serpi.
Nahash si trovava nel deserto, ancora tossendo per la ginocchiata, gli girava la testa e gli occhi erano irritati per la sabbia ed il caldo. Il vento si alzò generando una tempesta che riempì la bocca di sabbia, creando un impasto di sale, sabbia e sangue; Nahash si sentì soffocare, ma appena la tempesta finì spalancò gli occhi: un esercito di serpenti. Iniziò a correre a piedi nudi sulla sabbia rovente che iniziò a spellare e cuocere i piedi di Nahash, lasciando orme gigantesche di sangue che venivano subito mangiate dal deserto. Un oasi. Corse, corse ancora di più, pensava ancora che poteva scappare, pensava ancora che la sua vita fosse nelle sue mani, sciocco, non lo era più da quando aveva messo piede nella città. Raggiunse l'oasi, cercò di passare nell'acqua per placare il dolore, ma una serpe saltò e gli morse il braccio, si paralizzò. Poi un'altra serpe sulla gamba, poi un'altra sul collo, un'altra sulla mano, fino ad essere ricoperto di piccoli rettili che bucavano la sua carne con profondi denti. Il corpo iniziò a gonfiarsi per il veleno, si gonfiò ancora ed ancora, le sue gambe ormai verdi sembravano palloncini gonfi, e...
POP. Una gamba esplode, lanciando pezzi di carne in giro, lasciando pezzi di pelle appesi, le ossa oscillavano fra il dentro ed il fuori e Nahash urlò per il dolore che pulsava fino a fargli esplodere la testa... ma esplose altro.
POP. Una mano saltò in aria, come avesse avuto in mano una granata.
POP. POP. POP.
Ogni parte del corpo esplodeva senza perdere una goccia di sangue. Nahash iniziò a vomitare, vomitava, vomitava, per il puzzo, per il veleno, per il dolore, poi lo vide, vide Thomas che sorrideva.
Non riuscì a dire il suo nome per il dolore, anche se avrebbe tanto voluto ed in quella faccia che sembrava un blob inconsistente, comparve un sorriso. Thomas si avvicinò, delicatamente, dolcemente ed infine lo baciò. Nahash si godé quel momento, finché non iniziò a sertire qualcosa entrare dalla sua bocca. Scendeva, scendeva e scendeva, infine sentì il morso allo stomaco. Le palpebre sembravano ritirarsi per gli occhi estremamente spalancati, finché non si richiusero, all'ultimo POP.
Nahash si ritrovò quasi senza corpo, nell'acqua, mangiato dai serpenti.

-Stanno diventando noiosi e ripetitive le esecuzioni, c'è sempre qualcuno che mangia qualcuno ormai...-
Commentò Kariu, toccata non più di tanto dall'esecuzione.
-Almeno è morto-
Rispose Isibeal fredda, per poi andarsene tirandosi appresso Daphne che aveva avuto gli occhi spalancati dalla morte di Akeya.
-Meglio che andiate tutti, dobbiamo ristrutturare la casa degli indovinelli!!-
Disse Alois sorridente sbucato chissà da dove.
-MA SEI SEMPRE OVUNQUE?!?-
Sbottò Luna.
-Ovunque. Sempre.-
Sorrise chiudendo le porte dietro le spalle degli ultimate ormai usciti dalla casa.

-Sempre. Ovunque. Ovunque. Sempre. Sempre. Ovunque-
Alois continuò a dirlo fino a gridarlo.
-MONOUSAGI!!-
Lo chiamò con rabbia.
-S-s-si..??-
Rispose il robot tremante.
-Accendi di nuovo tutte le telecamere e blocca per sempre l'uscita del castello, tanto potremmo uscire in altri modi-
Ordinò riacquistando il decoro.
-Ora va, devo pianificare il futuro di questo città... ORA!!!!-
Disse lanciando contro Monousagi un martello che lo sfiorò quasi e che sfondò il muro dientro. Il Monousagi corse.
-Oa devo solo evitare che l* scoprano e sarà tutto ok... tutto ok... Alois ripeti, tutto ok... sorridi, sorridi, sorridi, ritornerai con l*i e finalmente tutto finirà-
Stava perdendo la testa.

(Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Il prossimo sarà l'ultimo prima del trial...
Bay)

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top