~Capitolo 16: Tre è il numero perfetto~
Una figura si avvicinava sogghignando ad una ragazza che lanciava urla inimmaginabili, in mezzo a due corpi ed una pozza di sangue, fino a che non vennero strozzate.
-Mi sono scocciato-
Disse Alois osservando le telecamere.
-Ormai è sempre così, ammazza le persone, gli Ultimate sono stupidi e non l* beccano... tsk... Monousagi, in questo trial deve morire. Abbiamo tante risorse, troveremo sicuramente un altro assassino... anche se sapremo subito chi è... cazzo... ho deciso, distruggi ogni telecamera-
Disse battendo il pugni sul bracciolo del trono.
-DAVVERO?!?! COSÌ NON RIUSCIREMO PIÙ A CONTROLLARLI!!! SONO PUR SEMPRE ULTIMATE!!-
Disse in ansia Monorisu mentre Monousagi rise e rispose -Ok-
-Caro Monorisu, noi li avremmo sempre sotto controllo, ci sarete sempre voi, saranno sempre rinchiusi e tanto... io sono pieno di risorse-
Disse ridendo.
-Va Monofukuro, modifica i corpi, fa in modo che capiscano chi sia... in modo semplice, difficile, decidi tu, basta che capiscano-
Disse Alois sbuffando.
Monofukuro ghignò e volò via a modificare i corpi nel cimitero.
-È restaurata la sala trial?-
Chiese facendo un cenno a Monorisu.
-Si, esattamente come l'hai richiesta-
-Perfetto-
Viscido, era sempre stato viscido.
-LO AMOOOOOOO!!!-
Disse Alois davanti i tre corpi o più o meno.
Rise, applaudì, era tutto perfetto, finalmente si sarebbe liberato di chi aveva avuto la superbia di andare contro di Lui, il grande Alois. Nessuno poteva permettersi di ammazzare chi voleva, tutto doveva essere calcolato. Lynn, Blueberry, erano perfette, bestioline che facevano ogni cosa le venisse ordinato, magnifiche. Ma almeno un pregio è da riconoscere, era stat* estremamente intelligente.
Alois sene andò ridendo, richiamando con le sue risate gli ultimate, a cui furono proposte immagini terribili.
Segni a piazza della stella, segni che sarebbero stati indelebili.
Per terra erano disegnate linee spesse e secche di sangue, armonizzate in due grandi disegni, talmente grandi da riuscir a capire le immagini disegnate; ma il peggio di certo non era quello: pezzi di cadavere segnavano ogni angolo dei disegni: un braccio, una gamba, metà torace, a volte anche un solo dito. Le membra erano riversate sulle mattonelle e premute probabilmente per creare ancor più vernice. Le teste erani piene di piccoli graffi (come tutti i resti) e i bulbi bianchi e scavati.
Le teste di Min-Hee Chang e Haru Nakajima iniziarono a rotolare per il forte vento e si scontrarono contro la fontana, dove giaceva l'ultima vittima, il sangue della stirpe di chi più aveva lottato: Rika Takagi. Il suo corpo da ragazzina completamente nudo, con ogni cellula epidermica esposta, ogni pelo, ogni piccolo graffio; le sue braccia e gambe erano legate all'indietro con una corda attorno alla statua, facendo si in modo che le congiuzioni furono torte e rotte, con un'ulteriore corda attorno alla bocca; il collo era gonfio e violaceo, distrutto in ogni pezzo; l'ultimo dettaglio esposto sul cadaverecera un volto disegnato con il sangue sull'addome, con mezzo sorriso e mezzo broncio, ogni metà era in concomitanza con un seno.
C'era un cortello sotto alla base della statua:
"Sterminato il sangue dei Takagi. Almeno ora starà nelle braccia del figlio della speranza".
Molti urlarono, la maggior parte vomitò, altri ancora piansero. Avevano distrutto l'ultimo simbolo di speranza, ma ora bastava.
Alois rideva, le sue risate si sentivano in ogni dove, non era possibile capirne l'origine.
-Ora basta, ora è il tempo di giustiziare-
Mormorò Luna con il volto cupo e ricoperto d'ira.
Akeya guardò dall'alto del suo drone gli ultimate e quei terrificanti segni sul terreno.
-Perpiacere, perpiacere, resistete ancora per un po'-
(Spero che questo capitolo dopo parecchi mesi vi sia piaciuto e... perpiacere ruolate, mi dispiace molto per l'assenza, ma perpiacere ruolate.)
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