Parte 5: La Gilda.
Dopo una bevuta al bar, il gruppo si diresse verso la Gilda. Era tarda sera, e tutti erano stanchi dalla spedizione recente. Tutti andarono dritti al dormitorio, a riposarsi. Nerif, esausto, si diresse in camera sua per poi stendersi sul letto.
"Ugh... La testa..." Mugugnò.
Poi, si ricordò di una cosa. I Litch erano 5. Il Litch elfo era pacifico, quindi non doveva essere ucciso, ma... Mancava quello dragonide.
"OH CAZZO!" urlò Nerif, in preda al panico. Corse nel dormitorio, dove tutti stavano conversando.
"RAGAZZI! IL LITCH DRAGONIDE! È SCAPPATO!" Tutti si girarono verso di lui.
Arlet scese dal letto e camminò lentamente verso Nerif.
Lo stava guardando con il suo solito sguardo, in procinto di ammazzarlo di botte.
"Domani... Lo troverò con un incantesimo di localizzazione... Ok...?" Chiese spaventato a tutti.
"Nerif. La prossima volta che sbagli così ti spacco un acquario sul cranio." Disse Arlet, guardandolo a due centimetri dalla sua faccia.
"UHH..."
////Il giorno dopo////
Nerif si svegliò in fretta, scese al piano di sotto e prese il suo libro di magia. Lo posò sul tavolo e, girandosi, notò Amil, che lo stava guardando sorpresa.
"A-Amil? Cosa ci fai qui?" Chiese Nerif, sorpreso.
"Non riuscivo a dormire." Disse, bevendo una tazza di camomilla.
"Amil, devi aiutarmi, da mago a mago." Disse sudando il mezzo-demone.
"Cosa ti serve?" Chiese curiosa.
"Non ho abbastanza mana per localizzare un essere vivente simile a un Litch. Mi serve un aiuto da parte tua."
Amil lo guardò, in silenzio, sconvolta.
"N-non so se ce la posso fare..." Balbettò la ragazza.
"Ce la puoi fare, Amil." Incoraggiò Nerif.
"Non ne sono molto sicura- ma ci posso provare!" Sorrise Amil.
"Grazie!" Esclamò Nerif, abbracciando la ragazza.
"Ok, quindi come dobbiamo fare?" Chiese Amil.
"Tienimi la mano e concentrati sul Litch." Rispose, tendendo la mano alla ragazza. Lei la afferrò, e chiuse gli occhi. Anche Nerif si concentrava, ma nemmeno insieme non riuscivano a vedere il bersaglio. Continuarono per 10 minuti, senza risultato.
Poi, a Nerif venne in mente una cosa.
"È... Morto." Sussurrò lui, lasciando la mano.
Amil lo guardò, confusa.
"Come è morto, però?"
"Si è ucciso da solo."
Dopo l'affermazione del ragazzo, ci fu un silenzio tombale.
Nerif corse ai dormitori eccitatissimo.
"RAGAZZI! È FINITA!" urlò, svegliando tutti.
"Cosa intendi, Nerif?" Chiese Nirves, mezza addormentata.
"L'ultimo Litch, è morto!" Esclamò, estatico.
Marx si alzò dal letto, totalmente in silenzio.
"Nerif. Tutti i vuoti sono... Morti?" Chiese il cavaliere.
"Beh, sì!" Rispose eccitato Nerif.
"Nerif." Sussurrò in lacrime Marx.
"Il mio clan... È stato sterminato."
Tutti restarono in silenzio.
Marx scappò, cercando il tempio dove lodava il sole tempo fa.
Erano tutti in silenzio.
Arlet era ancora seduta sul letto, non rivolgendo parola a nessuno. Stava sussurrò tra sé e sé: "non può essere." Ripetutamente.
In quell'edificio l'atmosfera stava diventando pesante.
Amil era seduta sul tavolo, con gli occhi vuoti. Dopo mezz'ora di silenzio, Nerif uscì dalla villa, annunciando con un incantesimo di amplificazione della voce:
"Cari cittadini della Gilda, è ormai da anni che siamo qui, abbiamo fondato insieme una grande comunità, che ci aiutava a rimanere uniti, contro l'oscurità. Però, annuncio pubblicamente che...
È finita. Oggi pomeriggio romperò l'incantesimo che da tempo ci proteggeva dai Vuoti. Arrivederci."
Esultò tutta la popolazione, facendo un lungo applauso.
Nerif tornò dentro, con un'espressione neutra.
Dovevano parlare.
Tutti.
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