56-Rabbia

Bonny
«Niente male.»commenta Richard guardandosi intorno.
«Firenze, sono a casa.»sorrido con le lacrime agli occhi.
L'aria fresca mi accarezza i capelli e il suolo sotto le scarpe sembra infondermi calore.
«Sei felice?»domanda Richard, prendendomi la mano.
Non riesco a formulare la risposta.
Tutti i ricordi del mio vissuto in questo posto, ritornano alla mente e non posso fare a meno di tenere presente che ne costruirò altri ancora con Richard.
«Vogliamo andare a darci una rinfrescata?»
Annuisco, ancora immersa nella bellezza della mia città.
L'hotel non è molto distante, quindi ne approfittiamo per farci una bella passeggiata.
«Cosa ti fa pensare che tua sorella non tornerà a rompere le scatole?»
«Possiamo non nominarla? Ti prego.»
Gli occhi blu di Richard si posano su di me, annuisce e mi da un bacio in fronte, poi mi prende le mani.
«Corriamo nella nostra camera, non vedo l'ora di...»sussurra, ma io lo interrompo.
«Di disfare i bagagli?»sorrido.
«Io avevo qualcos'altro in mente...»
«Oh, quindi... mi stai chiedendo di...»mi avvicino accarezzandogli il viso«Di fare la ragazzaccia?»
«No, voglio la mia Bonny.»dice baciandomi.
«Quei due saranno atterrati?»chiedo ricordandomi di Heaven e Alfie.
«O avranno fatto esplodere l'aereo?»
«Cretino!»lo rimprovero.

Heaven
«Cosa c'è?»domando a Hayden che continua a piangere.
I suoi occhioni si riempiono di lacrime ancora di più, le sue gote sono rosso fuoco e i capelli sudati.
«HayHay! Non fare così.»interviene Alfie prendendolo in braccio.
«Mi gira la testa.»gli dico chiudendo gli occhi.
«Rilassati, a lui ci penso io.»
Invece di placarsi Hayden strilla ancora più forte, e questo suscita il nervosismo degli altri passeggeri.
L'hostess arriva, annunciandosi attraverso il ticchettio dei suoi tacchi.
«Signore, può gentilmente farlo smettere?»
Alfie scrolla le spalle ignorandola e continua a cullare Hayden.
«Ci stiamo provando.»sussurro io.
«Fate il possibile, i passeggeri si stanno lamentando, e non intendo prendere provvedimenti...»
Dentro di me si crea una voragine, dentro la quale c'è l'eco di una campana, si fa strada nel mio stomaco, attraversando gli organi interni, fegato, polmoni, cuore, cervello; si impadronisce delle mie vene, dei miei capillari e dei miei capelli, provocando un brivido che non avverto subito.
Un impulso si risveglia in me, come se per tutto questo tempo si fosse riaddormentato; come fosse un ormone che non vede l'ora di essere espulso, un virus che non vede l'ora di sottomettere gli individui: la mia personalità.
Il mio modo esuberante di mettere a posto le persone, di persuaderle, di impormi senza impormi. Devo farlo, devo lasciare che esca da me.
«Provvedimenti? Beh, ha ragione. Anche l'ufficio di igiene e il direttore della compagnia aerea prenderà provvedimenti, lo sa? Forse devo far presente al mio amico Phil - nonché figlio del direttore della compagnia aerea- come tenete i cani di stazza grande, o come trattate gli anziani, o addirittura come non mettete a disposizione le mascherine per l'ossigeno in caso di pericolo. Allora, tra quanto atterriamo?»chiedo infine sorridendo.
L'hostess deglutisce indietreggiando.
Alfie trattiene la risata e Hayden ha persino smesso di piangere.
«Perfetto, allacciate le cinture, stiamo per atterrare!»annuncia l'hostess.
«Sei stata magnifica.»
«Avevi dubbi?»chiedo alzando un sopracciglio.
Mi sistemo la cintura.
«Quando scendiamo,  dobbiamo farlo come una vera coppia, Heaven. Hai capito?»dice Alfie seriamente.«Non ho intenzione di nascondermi.»
Rimango in silenzio e lo guardo.
«Io ti amo.»
Distolgo lo sguardo e mi mordo il labbro inferiore.
«Sistema Hayden, o vomiterà tutto ciò che ha mangiato.»gli dico.

Bonny
«Mi spieghi perché sul pavimento?»domando, quando la mia schiena viene a contatto con il parquet freddo della camera d'hotel.
Richard mi tiene le gambe su.
«Fidati, è ciò di cui hai bisogno per rilassarti, la tua psiche è piena di passioni contrastanti!»sentenzia lui.
«Siamo sicuri che non sia per qualcos'altro?»
«Nah... è il modo migliore per fe... Per rilassarti.»si corregge portandosi una mano alla clavicola.
«Fe? Cosa?»
«Nulla.»
«A meno che tu non stia parlando della tavola periodica degli elementi, focalizzandoti sul ferro, non so proprio perché ti sia sbagliato...»esclamo sospirando.
Richard rimane in silenzio.
Mi metto seduta.
«Stavi andando così bene!»urla lui.
«Dimmi la verità... sei frustrato?»domando.
«Okay... so che è eticamente scorretto, ma... questa posizione è ottima per la fecondazione.»
Rimango sbigottita da ciò che mi ha appena detto, non ci posso credere.
«Vuoi un figlio? E credi che sia il modo migliore per convincermi questo? Mettermi davanti al fatto compiuto?! Ti ho detto che non me la sento di avere un bambino!»urlo alzandomi e chiudendomi in bagno.«E scordati di avere qualcosa da me stanotte!»
Eticamente scorretto! Altro che etica! Altro che scorrettezza! È un inganno!
«Bonny, ti prego...mi dispiace.»sussurra lui bussando alla porta.
«Posso smaltire la rabbia? Oppure qualcuno diventerà vedova stasera!»esclamo portandomi indietro i capelli.
Prima mi vomita addosso, poi mi mette in posizioni equivoche per farmi rimanere incinta senza il mio consenso!

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