55- Dormire
Heaven
Alfie è silenzioso, ha un'espressione strana: sembra preoccupato.
Non credo sia per il volo, ma è comunque in uno stato di agitazione.
«Tutto bene?»domando a bassa voce.
Annuisce, e non è per nulla convincente.
«Sputa il rospo.»
«Se lo dico, ti arrabbi.»sussurra.
«Non fare il bambino! Non ti sculaccio mica.»
«Ho voglia di fumare.»mormora avvicinandosi.
Gli do uno schiaffo silenzioso ma forte sulla guancia sinistra.
Si porta una mano sullo zigomo e spalanca la bocca.
«Te l'ho detto che non ti avrei sculacciato.»dico scrollando le spalle.
«Non posso controllare questa cosa, capisci?»
«No, sinceramente non vedo perché dovresti affumicarti i polmoni, e in più danneggiare chi ti sta intorno.»indico Hayden.
«Parli come una rivista sulla salute.»sorride.
«Vuoi un altra sberla?»domando ironica.
«Potrei sfoderare un repertorio di battute sconce a riguardo, credi sia il caso?»sogghigna.
Rimango interdetta, lui, intanto, se la ride sotto i baffi, capendo di aver vinto la sfida.
«L'unico modo che hai per replicare è dire porcherie?»ribatto.
«Andiamo, sai che scherzo, Grande Heaven.»
«Non chiamarmi così.»
«Heavy!!»urla ridendo.
«Quanto manca all'atterraggio?»domando sconsolata.
«Mezz'ora.»
Si avvicina a noi un ragazzo, abbastanza giovane, ed è un assistente di volo.
Mi sorride e rivolgendosi a me inizia a parlare.
«Ciao, ti osservo da un po'...»dice.
Alfie si gira di scatto.
«Sono Jimmy.»si presenta, porgendoli la mano. Allungo il braccio presentandomi, le nostre mani sono strette proprio sotto il naso di Alfie.
«Sai, anch'io scendo tra mezz'ora. Sei europea?»chiede gentilmente questo giovane dai capelli corvini.
«È impegnata.»risponde Alfie.
«Scusi signore, non volevo importunare sua figlia.»
Merda, lo sapevo.
Alfie lo fulmina con lo sguardo.
Mi afferra il braccio, e senza schiacciare Hayden, si avvicina e mi bacia davanti al ragazzo.
Sgrano gli occhi, poi li richiudo subito.
«Ti è chiaro, bello? È impegnata.»ripete Alfie seriamente.
Io sprofondo nella vergogna, mi mordo il labbro e mi concentro sul panorama fuori dal finestrino.
Mi rifiuto di pensare all'accaduto, sembra un cliché. Anzi lo è.
Avverto un lieve giramento di testa, evidentemente stiamo attraversando una turbolenza.
Mi lascio sfuggire un piccolo lamento, e inavvertitamente sveglio Hayden.
«Scusami, piccolo.»
«Lo tranquillizzo io.»sussurra Alfie.
«Sembriamo due pazzi.»sorrido.
«Perché?»
«Prima battibecchiamo, e un attimo sei su di me.»dico senza pensare all'ultima frase pronunciata.
Lui mi guarda malizioso, e mi fa notare ciò che ho detto.
«Volevo dire...che le tue labbra sono sulle mie.»mi correggo schiarendomi la voce.
Non voglio sentirmi di nuovo imbarazzata.
«Siamo due pazzi, è vero. Entrambi vogliamo appartenerci, ma allo stesso tempo sbagliamo l'approccio. Tu hai paura, io sono solo stronzo.»
«Hai inteso, vedo. Niente parolacce quando c'è Hayden.»
Hayden posa i suoi occhi enormi su suo padre e gli sorride.
«Vorrei averlo visto dall'inizio.»mormora Alfie accarezzando la guancia di nostro figlio.
«E io vorrei averti avuto accanto.»rispondo malinconica.
Ciò mi riporta alla mente tutti i momenti critici che ho vissuto negli ultimi due anni, e mi vengono i brividi mentre rivivo tutto.
Alfie ha uno strano modo di prendermi la mano.
E solo adesso ci ho fatto caso.
Prima accarezza il dorso, arrivando alle dita. Poi avvolge la mia mano con la sua delicatamente.
Come se volesse rassicurarmi, facendomi capire che non farà del male e che mi proteggerà.
E il modo in cui sorride?
Quel sorriso sbilenco e dolce...
Quando sorride di cuore lascia vedere i suoi incisivi. Ha un po' di spazio tra un dente e l'altro.
Può sembrare un difetto, ma io lo trovo adorabile... forse è la cosa che amo di più in lui.
Chissà se anche lui ama un mio difetto fisico...
Che stronzate! Sto ragionando come una ragazzina che ha una cotta per il principe azzurro.
Alfie non è perfetto, per nulla.
Ma è perfetto per me. Non cambierei una virgola.
La perfezione consiste nell'imperfezione dell'essere così come si presenta.
«Heaven.»
«Si?»mi giro, dato che Alfie mi ha chiamata...con mia sorpresa noto che sta parlando nel sonno.
Ha la bocca semichiusa e il viso rilassato...
«Ti amo, idiota.»sussurro«Amo tutto di te, soprattutto i tuoi difetti.»mormoro.«Mi erano mancati i tuoi baci, sai? Devo ammettere che mi ha fatto piacere che tu sia stato geloso... perdonami se sono troppo giovane e poco sicura di me...anche se può sembrare il contrario.»
«Heaven.»ripete lui girando la faccia dall'altro lato.
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