40- Ninna Nanna

Bonny
«La bambola è mia!»urla mia nipote dando un morso a suo fratello.
Io sono completamente sporca di pittura blu, ne ho un po' perfino in testa.
«Bambini! Non litigate!»urlo.
«Noi litighiamo!»urla la piccola Maisie.
«No, smettetela subito! O chiamerò la mamma!»li minaccio prendendo il cellulare.
«Mamma dice che sei la fidanzata di un criminale, è vero?»chiede Thomas.
La domanda mi lascia spiazzata.
Richard non è un criminale, e il fatto che Tatiana abbia parlato così di me ai suoi figli mi innervosisce troppo.
Senza batter ciglio, mi avvento sulla bambola, togliendola dalle grinfie di mio nipote.
«Hey!»urlano entrambi.
«Vedete? Una bambola così carina... Però a tutti possono succedere gli incidenti.»prendo il braccio della bambola e lo stacco.«Oops, si è rotta un braccio...»sorrido.«Se volete vedere la signorina Dorothy con l'altro braccio ancora attaccato, comportatevi educatamente.»dico seriamente.
Loro in silenzio annuiscono e io gli restituisco la bambola.
Lo stupore sulle loro facce è molto evidente e ne vado fiera.

Heaven
«Addormentati! Ti prego.»urlo esasperata continuando a cullare tra le mie braccia Hayden.
Continua a piangere e non ha intenzione di fermarsi.
Sono solo i primi giorni, ma io sono già esausta. Non dormo e non ho neanche il tempo di andare in bagno che mio figlio piange.
«Fai la ninna...fai la nanna... e fai pure la panna, basta che dormi!»dico esasperata.
Vorrei ridere per la pessima battuta che ho fatto. Ma non ho neanche la forza.
«Cos'è che vuoi? Hai mal di pancia? Hai fame? Mio Dio!»
Gli accarezzo la testa, e lui sembra calmarsi, ma poi inizia a piangere più forte.
«Non si è ancora addormentato?»chiede mio padre entrando in camera.
Scuoto la testa.
«Stendetevi entrambi sul letto e inizia a cantare la ninna nanna delle libellule, ricordi?»
Rimango stupita, non pensavo che mio padre ricordasse ciò.
Annuisco.
«Heaven, credi che il padre vorrà... conoscerlo?»
«Lui non lo saprà mai.»dico velocemente.«È meglio così.»
Penso a come sarebbe bello avere Alfie accanto a me in questo momento.
Sono così inesperta, e disperata.
Adagio Hayden sul letto e mi stendo accanto a lui tenendogli la manina.
«Piccolo... Prova a rilassarti.»sussurro.
La "ninna nanna delle libellule" consiste nell'integrare alle parole della ninna nanna comune, suoni onomatopeici o motivetti.
Nulla di complicato, una stupidaggine che però a me piaceva tanto quando ero bambina e mia madre la cantava.
Inizio con un motivetto che gli permetta di focalizzarsi solo sulla mia voce, che gli dia tranquillità.
«Vi lascio soli.»sorride mio padre uscendo.
Sono anch'io ancora bambina... ho solo diciassette anni... e credo che da ora in poi dovrò mettere da parte i miei bisogni e interessarmi della persona più importante per me, mio figlio.
Gli accarezzo la testa, sulla quale si intravedono i capelli biondi, la sua manina è stretta intorno al mio indice, smette di piangere e io sorrido.
Sta funzionando, smetto di cantare e mi rilasso anch'io continuando ad osservare questo bambino meraviglioso.
«Non assomigliare troppo a tuo padre, sei anche mio, capito?»sussurro.
Appena capisco che si è completamente addormentato lo prendo in braccio e lo metto nella culla che Jackson mi ha gentilmente montato.
Mi stendo di nuovo sul letto, chiudendo gli occhi.
«Vorrei che fossi qui, Alfie...»mormoro cercando di non piangere.

Bonny
«Hai minacciato i miei figli?»urla Tatiana buttando la borsa sul divano.
«Capirai... Non ho mica preso un coltello, sai... visto che sono la fidanzata di un criminale!»
Lei deglutisce e si schiarisce la voce.
«Bonny, i bambini sono stati maleducati, chiedo scusa per loro.»
«Credo che abbiano imparato dalla persona più falsa del mondo, tu.»dico, incrociando le braccia.
«Come puoi dire questo? Sono tua sorella, sangue del tuo sangue!»
«Una sorella non si comporta così, una sorella non arreca altre umiliazioni e non da altri problemi all'altra sorella che sta passando un periodo brutto.»
«Sono l'unica parente che ti parla ancora, dopo che tutti hanno saputo che eri la fidanzata di quell'assassino...»
«I nonni mi parlano, e non solo loro... e poi Richard non è un criminale, capito? È stato manipolato e si è trovato senza volere coinvolto in qualcosa più grande di lui.»
«Tu hai bisogno che io rimanga qui!»urla.
«Non ho intenzione di cacciarti, non temere. Ma dovrai cambiare atteggiamento, devi darmi una mano, capito? Veramente, non solo a parole.»
Lei chiude gli occhi e sospira.
«Bene.»sorrido.
Mi squilla il telefono, immediatamente rispondo.
«Pronto, Kit?»
«Devi volare in ospedale!»urla.
Tremante spengo il telefono.
«Devo andare dal mio amico in ospedale...»
Tatiana annuisce.«Okay, hai bisogno di aiuto?»chiede.
Ha davvero capito il mio discorso? Non mi aveva mai fatto questa domanda.
Scuoto la testa.
Cosa cavolo sarà successo?

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