36- Respiro

Heaven
Essendo al quarto mese posso ancora accompagnare mio padre a fare la chemio, posso guidare e aiutarlo con l'azienda.
La mia routine è scandita dalle sveglie che ho impostato sul mio cellulare.
Mi alzo alle sette, mi preparo, Quinnie aiuta papà a lavarsi e vestirsi, e in compenso vuole un aumento.
Alle otto sono già al telefono con Roy, il segretario di mio padre, per discutere delle entrate e delle uscite e della gestione dell'azienda. Ho persino comprato un'agenda per appuntarmi tutto ciò che dice e tutte le medicine che servono.
In pomeriggio accompagno mio padre a fare la chemio, e mentre aspetto cerco una famiglia per lui o lei... Con l'aiuto di Jackson, il quale si è offerto di trovarmi un lavoro dopo la gravidanza.
Si nota già la pancia.
Mi chiedo se assomiglierà più a me o...
Non è importante, non sarà mio comunque.
«Tra un paio di mesi, se vuoi farti vedere...scopriremo se sarai un lui o una lei. Quindi, girati, perché così i tuoi nuovi genitori potranno decidere già il nome.»sussurro accarezzandomi la pancia.
Scuoto la testa.
«Chissà se saprai mai che sono io tua madre. Ma ti avverto se dovessi risalire a me in qualche modo... non cercarmi. Sarà meglio per entrambi, nessuno verrà ferito.»mormoro.

Bonny
È il giorno peggiore della mia vita.
Il giorno del processo.
Mi preparo a dovere, metto le scarpe buone, la giacca giusta.
Lego i capelli e cerco di non mandare all'aria la mia sanità mentale.
«Andrà tutto bene, andrà tutto bene...»ripeto mentre metto gli orecchini.
Richard riuscirà ad avere uno sconto di pena.
Esco di casa e prendo velocemente un taxi. Prego in tutte le lingue che qualcuno lassù mi aiuti e aiuti il mio futuro marito.
Il tribunale è discreto, Richard entrerà a momenti.
«Signorina! Venga qui!»l'avvocato mi fa segno di sedere dietro di lui.«Stia tranquilla, ha già scontato tre mesi, sicuramente ridurranno di più la pena. Non tremi! O lo farà innervosire! Ah, il giudice è molto qualificato, ma è anche severo. Inoltre non deve assolutamente intervenire! Le è chiaro?»
Annuisco senza troppi indugi e mi sistemo la giaccia. La serenità che sto mostrando è in realtà una smania che sto controllando.
Richard viene portato con le manette.
Ha un occhio nero e il labbro gonfio.
Io e l'avvocato ci scambiamo delle occhiate.
In sala entra il giudice, un uomo sulla cinquantina, ci fa segno di sederci, anche se io non mi sono alzata.
Sono troppo impegnata a osservare Richard.
«Vostro onore, se posso chiedere al carceriere, cosa è successo all'imputato?»domanda l'avvocato seriamente.
Il carceriere fa un sorriso malvagio.
«In carcere, alcuni dei peggiori criminali lo hanno preso di mira, e siccome ha reagito sono dovuto intervenire e dargli il resto.»
Richard rimane in silenzio e mi guarda.
Io scuoto la testa trattenendo le lacrime.
«È legittima difesa mi sembra.»risponde il giudice«Sarà ammonito più tardi, signor carceriere. Non era tenuto a picchiare un imputato... Avrebbe potuto semplicemente interrompere la rissa, non crede? Suvvia! Che il processo abbia inizio!»da il colpo con il martelletto.

Heaven
«Ho trovato la famiglia più adatta, lui mi sembra affidabile e lei sembra uscita dalle caramelle, cioè guardala... Oppure c'è questa coppia... lui adora il basket e l'altro è un avvocato, che dici?»chiede Jackson.
«Beh...in realtà io avevo pensato che i servizi sociali potrebbero contattare la famiglia. I due papà mi sembrano perfetti.»
«Vorrebbero una femmina, in realtà.»dice Jackson guardandomi la pancia.
«Appena si girerà vedremo... Sicuramente sarà una bambina...»sorrido.
«Heaven, sappiamo entrambi che sarà un maschio, lo sa anche tuo padre.»
«Come? Chiaroveggenza?»
«Presentimento.»
«Okay, cerchiamo un'altra famiglia! Mio Dio! E comunque vi sbagliate tutti, sarà una femmina.»dico.
Jackson alza le mani.
«C'è anche questa coppia, lui è architetto e anche lei.»
«Mmh... preferenze?»domando.
«No.»
Annuisco.
«Non sei convinta, vero?»
«È che... voglio il meglio... quei due papà mi sembravano perfetti... ma non possiamo contattarli se poi lei è un lui...  quindi... vediamo questi architetti.»
«Come desideri.»sorride Jackson.

Bonny
«Ma l'imputato era sotto effetto di stupefacenti, ed era molto giovane, inoltre non era sua intenzione e voleva soccorrere la vittima ma Gwen Relly gliel'ha impedito.»risponde l'avvocato.«In oltre il mio cliente ha già scontato più di tre mesi in carcere.»
Richard mi guarda e tenta di sorridere ma io sono troppo in ansia per l'esito del processo.
«Bene, dichiaro, che l'imputato, dovrà scontare un anno nel carcere...»smetto di ascoltare.
Smetto anche di respirare.

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