35- Addio amico mio
Bonny
Sono passati tre mesi, e Richard è ancora in prigione.
Vivo in un appartamento molto piccolo, a stento ho pututo sistemare Conan.
"Heaven! Heaven!" Continua a ripetere.
«Lei non c'è, ricordi? Lei non c'è...»sussurro... in realtà lo ricordo più a me stessa che a lui.
Vorrei uno dei suoi consigli per superare questo momento di merda.
Chiamo l'avvocato tutti i giorni, cerco di tenere lontani i paparazzi...per questo sto vivendo in questo buco dimenticato da Dio.
Non c'è neanche il riscaldamento.
Voglio andarmene.
I ragazzi sono venuti più volte a chiedermi di andare con loro.
"Non puoi vivere qui, ti aiuteremo a tirare Richard fuori dai guai!"dice Kit.
Mi stanno aiutando tantissimo, contattano i loro avvocati.
Per ragazzi intendo sia...Kit, Joe e...Alfie.
Anche se è in condizioni pietose.
L'ultima volta che l'ho visto, era in un locale, senza la camicia e urlava: "Fanculo! Fanculo! Fanculo!"
Quando l'ho visto ho sgranato gli occhi, sono entrata di corsa.
Passavo per quella via per comprare il cibo al pappagallo.
"Alfie! Che fai?"ho sussurrato.
Lui mi ha guardata e si è messo a ridere.
"Sei ubriaco!"
Senza perdere tempo ho chiamato Kit e Joe.
Quando l'anno portato a casa sua non si reggeva in piedi, la puzza di alcool si sentiva a chilometri di distanza, aveva persino venduto la sua camicia al barista.
Ora credo che stia cercando di andare avanti... Ma nessuno di noi può riuscirci. Io, per esempio, sto iniziando ad accettare che Heaven mi mancherà per sempre.
Lui invece non lo accetta.
Rimpiange di averla trattata male, di averla lasciata quando aveva bisogno.
Ultimamente Joe mi ha detto che sta meglio, cioè...non beve più... non gira mezzo nudo e non esce di casa.
L'ultima cosa è preoccupante, ma almeno i suoi amici lo vanno a trovare.
Mentre bevo un bicchiere di succo di frutta sento un verso strano, come se qualcuno stesse soffocando.
Mi giro di scatto... vedo Conan che sanguina... il suo becco sputa sangue...
«Merda! Merda! No! Conny!»
Subito lo tiro fuori dalla gabbia.
Lui inizia a dimenarsi, sbatte una sola ala e mi graffia un braccio con la zampa destra.
«Chiamo il veterinario...»mormoro mentre prendo il cellulare adagiando Conan nella gabbia.
«Resisti!»urlo.
Ho le mani sporche di sangue e senza farlo apposta sporco anche il mio cellulare.
«Rispondi!»
Ricompongo il numero più volte.
«Merda!»
Il mio cuore batte senza un minuto di pausa, mi tremano le mani e mentre ricompongo il numero il cellulare mi cade un paio di volte.
Inizio a piangere.
"Heaven..."
Mi giro e vedo Conan senza vita...coperto di sangue...
«No...»lo prendo tra le braccia e lo stringo al mio petto.
Il mio pianto diventa ancora più disperato.
Cado sulle ginocchia stringendo il mio povero pappagallo tra le braccia.
Il mio migliore amico...il mio complice... non mi ha mai abbandonata... E in questi mesi in cui mi sono sentita sola... e sconfortata... e inutile... lui... il mio Conan... mi ha strappato un sorriso in quei giorni in cui sorridere era più difficile di tante altre cose.
Continuo a tenerlo stretto a me accarezzandogli la testa.
Ammiro un'ultima volta il suo piumaggio meraviglioso, sporco di sangue, il suo becco ben definito e le sue zampette...
Me l'avevano regalato i miei...
E in qualche modo lui me li ricordava...
Non so cosa gli sia successo... ha sempre avuto le interiora molto delicate... forse non c'è una vera spiegazione.
Doveva capitare... come è successo con Heaven. Non volevamo che capitasse quel casino...
Come Richard, come Alfie...
Sono successe queste cose, non è colpa di nessuno... c'è una forza che non possiamo controllare... ed è così potente che anche volendo...non si può.
Mi alzo e avvolgo Conan in un asciugamano arancione.
Mi dirigo in bagno e tiro fuori le mie scarpe eleganti, prendo la scatola e metto dentro Conan.
«Addio amico. Addio mio caro amico... Grazie per il tempo che hai trascorso con me... trova la pace... la tua ultima parola è stata Heaven... le piacevi, lo sai? Perdonami per questa sepoltura indegna... perdonami se qualche volta sono stata così stupida da pensare che gli animali...fossero tali. Tu sei stato la prova che ci si può legare tantissimo ai propri animali domestici... Addio amico, piccolo Conan.»
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