3-Soprannomi

Caro diario,
Stavo tranquillamente portando il mio pappagallo (Conan) nella villetta di Heaven, quando all'improvviso ho visto un furgone parcheggiare nel viale.
Conan continuava a ripetere "Visite".
Mi sono avvicinata per capire di chi si trattasse.
Il furgone era blu scuro e aveva disegnato un colibrì su uno sportello.
Ho allungato il braccio verso un ragazzo che era di spalle il quale stava mettendo in ordine i bagagli.
«Mi scusi, ha un permesso per sostare qui?!»ho chiesto aggiustandomi gli occhiali sul naso.

Si è girato... gli occhi blu hanno subito messo in imbarazzo il mio ego, e i capelli ricci rossastri hanno catturato immediatamente il mio sguardo.
L'ho riconosciuto subito, come si fa a non sapere chi è?
«Mi scusi, sono Richard Marvin. Lei è la signorina Stewart?»
Avrei dovuto rispondere all'istante, sapevo chi era ma ero imbambolata a fissargli le labbra.
«No, sono...sono l'assistente.»ho risposto.
Lui mi ha teso la mano, e prima di stringergliela saranno passati troppi secondi.
«Bene, quindi lei è...»
Mi ha incoraggiata facendomi un cenno con le sopracciglia.
«Scusi... Bonny Edwards.» avrebbe notato sicuramente la risata nervosa e l'imbarazzo sul mio volto.
Avendo la pelle leggermente ambrata non si è notato... speravo.
"Richard Richard!"
«È il tuo animaletto?»
Che figura! Conan mi aveva appena fatto sprofondare dalla vergogna...
«Si... lui è Conan.»ho sorriso e lui ha ricambiato.
«Comunque siamo gli "allievi".»
Cosa?
«Rich, allora? È lei?»
Cosa ci fanno degli attori adulti qui?
Kit Hale? Richard Marvin? Chi altro?
Kit aveva i capelli neri ricci raccolti dietro e gli occhi scuri scrutavano il paesaggio.
Dentro di me ero molto emozionata, non avrei mai immaginato di incontrarli.
«Se posso permettermi, siete così famosi e bravi...»ho iniziato a balbettare, maledizione.
«Cosa ci facciamo qui? Beh dobbiamo prepararci a un casting, un casting impegnativo, il film "Home".»a parlare è stato qualcun altro.
Una testa bionda-rossiccia spunta dal posto di guida del furgone, occhi azzurri...
«Alfie, parcheggia qui.» l'ha autorizzato Derek, che si è girato verso di me facendomi l'occhiolino.
Aspettavo che scendesse qualcun altro, e infatti. Joe Dome, occhi verde-azzurri e capelli scuri.
In pratica era il mio giorno fortunato.
Forse Heaven abbasserà la cresta-ho pensato-vedendo con chi ha a che fare, persone importanti, sarà dolce- come ero ingenua!

Heaven non cambiava per nessuno, come si comportava con me si sarebbe comportata con il presidente degli Stati Uniti.
Ho pregato che non fossero così stupidi da credere quello che ho creduto io.
Consapevole che sarebbe avvenuto esattamente il contrario delle mie preghiere, mi sono diretta in camera mia, ho sistemato Conan e la mia valigia.
«Bonjiball, hai portato il pappagallo! Ciao, sono Heaven.»lei gli ha sorriso e gli ha accarezzato il becco dalla gabbia.
«Heaven! Heaven!»ha ripetuto Conan.
«Ha un colore meraviglioso, come si chiama?»
Mi stupivo che fosse così interessata, pensavo che fosse superficiale e che volesse solo ridicolizzarmi.
«Conan.»ho risposto.
«Da oggi Conny per me.»ha ribattuto Heaven.
Ho sorriso, perché non voleva chiamare tutti con i loro nomi?
Tutti? Si tutti, ti dico.
Caro diario, ha fatto la stessa cosa con i nomi degli allievi.
«Hai visto i ragazzini che sono arrivati?»mi ha chiesto.
«Ragazzini? Hanno più di trent'anni.»
Davvero non sapeva chi fossero?
«È uguale... Richard Medmar, Kyle Harrison, e Dem qualcosa.»ha sospirato.«Oh e Albert Armstrong.»
Ridevo, non ho capito se lo faceva apposta o seriamente.
Ho deciso di non correggerla, per capire se fosse seria o no.
«Bene, preparali nel salone e fatti aiutare da Derek, quello stronzo mi deve cinque dollari per la colazione.»ha riso.
Quel giorno indossava un top blu.
Inutile dire che era decisamente volgare.
«Ci vediamo tra poco, Bon.»
Aveva quasi indovinato il nome? Miracolo- ho pensato.

Se penso al resto... forse quella giornata ha cambiato la vita a entrambe, ma questa centrale di polizia non è il luogo giusto per scrivere te, diario.

Tua Bonny.

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