28-Bugiarda

Caro diario,
L'inevitabile era ormai accaduto.
Heaven era in una cella, e io quel pomeriggio ero molto arrabbiata.
Ero arrabbiata con Derek.
«Si può sapere perché non ci hai avvertiti?»ho urlato.
«Bonny, Bonny, Bonny... A cosa sarebbe servito? Prima o poi dovevano prenderla.»
«Perché anche gli assistenti sociali? I genitori hanno denunciato la scomparsa?»ho domandato.
«È comunque una minore, e i servizi sociali sono tenuti a intervenire. E la sua famiglia è stata subito informata.»
«Da te.»ho risposto.
Lui ha deglutito e poi è scoppiato a ridere.
«Per il bene dell'azienda e dei ragazzi, ma soprattutto io l'ho fatto per legge.»ha detto lui seriamente.
«Derek, dovevi prima chiarire con noi, con Heaven! A lei non ci hai pensato? E poi come siete riusciti ad informare la famiglia così velocemente?»
Lui non ha risposto.
Io l'ho guardato dritta negli occhi.
«Insomma, ha falsificato tante cose oltre all'età ... il nome dei genitori, la città di provenienza, l'esperienza lavorativa.»
Lui ha scosso la testa, era nervoso.
Mi sono avvicinata.
«Io e Richard abbiamo letto la cartella. Perciò... Rispondi alla mia cazzo di domanda.»ho detto bruscamente.
La vecchia Bonny non avrebbe mai detto una parolaccia, non si sarebbe mai espressa così.
Ma la nuova Bonny... Lei si è imposta e ha risposto a dovere, anche usando parolacce.
«Se ci tieni al tuo merdoso lavoro, stanne fuori.»ha sussurrato lui.
«Mi stai minacciando?»
Lui ha fatto un mezzo sorriso.
All'improvviso, Richard è entrato nella sala.
«Cosa succede?»ha chiesto.
«Richard, dovresti tenere sotto controllo il mio scarto, potrebbe darti problemi.»ha sibilato Derek.
Richard era pronto a prenderlo a pugni, ma io avevo un'idea migliore, così l'ho fermato.
«Andiamo, dobbiamo fare una cosa.»ho detto.
Usciti dalla sala siamo corsi in camera di Heaven, ho chiuso la porta.
«Lasciami spaccare la testa a quello!»ha urlato Richard.
«No, non farlo. Lui c'entra qualcosa... Non hai sentito?»
Lui ha annuito.«Ho ascoltato tutto.»
«Bene, abbiamo capito che nasconde qualcosa.»ho abbassato la voce.«Come se avesse voluto sabotare Heaven da sempre. Il modo in cui parlava e la domanda senza risposta... sono segnali che fanno capire che ha un segreto.»
Richard era confuso, e ha scosso la testa.
«Credi che l'abbia fatto apposta...a chiamare i servizi sociali?»
«Credo che abbia finto per tutto il tempo. Heaven ha falsificato quei documenti con l'aiuto del suo amico in modo che nessuno sarebbe mai risalito alle sue vere origini. Come hanno avuto i documenti originali?»ho domandato più a me che a Richard.
«Beh... tramite ricerche o roba simile...»
«Sì, ma...ottenere i documenti originali di un minore, quindi di qualcuno non molto "esposto", risulta difficile, soprattutto se sono stati falsificati così bene... Non trovi?»
«Quindi, stai dicendo che...Derek possedeva già quei documenti? Ma in che modo? Non è uno dell'FBI!»ha scrollato le spalle Richard.
Io ho scosso la testa.
«Non lo so, ma sono determinata a scoprirlo. Pensiamoci un attimo, se lui voleva sabotare Heaven... Fin dall'inizio... Perché non tirare fuori subito questi documenti?»
«Forse perché erano il piano di riserva? Aveva già tentato di sabotarla, ma non riuscendoci ha tentato "l'ultima spiaggia": i documenti?»
Mi sono seduta sul letto a pensare.
Il ragionamento non faceva una piega.
«Il paracadute.»ho mormorato.
«Era il tentativo 1.»ha detto Richard sedendosi anche lui.
«La mappa.»
«Tentativo 2.»
«I continui cambi di orari... Tentativo 3.»ho concluso io.
«E quando non hanno funzionato... ha scatenato il caos con quei pezzi di carta!»
«Voleva toglierla di mezzo, ma quando ha visto che non c'era modo di ucciderla o farla sparire...l'unica cosa che avrebbe potuto definitivamente distruggerla era perdere noi. Scoprire le sue carte, farla passare per una stupida ragazzina che voleva la sua avventura.»mi sono alzata di colpo.
«Ma rimane ancora un quesito: come ha fatto a rintracciare i suoi?»
«Non i suoi, la sua matrigna, perché suo padre... suo padre non è in salute...
e questo fa di Cecily la sua tutrice legale...»
«Ma aveva detto che era una persona infida. Giusto? Può essere che...»l'ho zittito.
«Non parliamone qui, forse ho capito. Dobbiamo spiare Derek, dobbiamo coglierlo sul fatto. Ti ricordi? Prima di lasciare i documenti stava parlando con qualcuno.»
«E tu credi che... stesse parlando con?»
Avevano capito il gioco subdolo di Derek... ma anch'egli era una marionetta... nelle mani di qualcuno molto più meschino di lui.

Tua Bonny.

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